Medioriente, morti e feriti dopo raid su centro aiuti a Gaza
© Afp
© Afp
Teheran: "Pronti a reagire". I media americani dicono che saranno presi di mira i siti nucleari. Attivisti Pro Pal italiani bloccati al Cairo, "35 rilasciati e 7 rimpatriati"
di Redazione onlineLa guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria, Iran e Yemen, è giunta al giorno 615. Sono stati rilasciati 35 degli attivisti Pro Pal italiani bloccati al Cairo per la marcia internazionale per Gaza e altri sette sono stati rimpatriati secondo fonti vicine ai movimenti. Intanto sale la tensione tra Israele e Iran dopo le indiscrezioni partite dai media americani su un possibile attacco da parte dell'Idf. A essere presi di mira sarebbero i siti nucleari di Teheran. L'Iran dice di essere stato avvisato da un Paese "amico". E Donald Trump annuncia di aver ordinato il ritiro di tutto il personale statunitense da alcuni Paesi del Medioriente perché la regione è "un posto pericoloso" e avverte Israele: "Non deve farlo". Le Forze di difesa israeliane hanno invece confermato di aver recuperato a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, i corpi di due ostaggi israeliani uccisi il 7 ottobre 2024.
© Afp
© Afp
Gli Stati membri delle Nazioni Unite hanno votato a stragrande maggioranza per chiedere un cessate il fuoco immediato a Gaza, il rilascio di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas e l'accesso senza restrizioni per la consegna di cibo disperatamente necessario a 2 milioni di palestinesi. Il voto all'Assemblea Generale, composta da 193 membri, si è concluso con 149 voti a favore, 12 contrari e 19 astensioni. La risoluzione è stata adottata tra gli applausi. Il testo, redatto dalla Spagna, "condanna con forza qualsiasi uso della fame della popolazione civile come metodo di guerra". Parlando prima del voto, l'ambasciatore israeliano all'Onu Danny Danon si è opposto con veemenza alla risoluzione. Danon ha negato che Israele stia usando la fame come arma di guerra, definendo l'accusa "calunnia antisemita", e ha insistito sul fatto che gli aiuti vengono consegnati.
L'assemblea generale dell'Onu approva una risoluzione sulla situazione umanitaria a Gaza in cui chiede "tutte le misure" necessarie per far pressione su Israele. La bozza è stata approvata con 149 voti a favore, inclusa l'Italia, 12 contrari (tra cui Usa e Israele) e 19 astenuti.
I media libanesi riferiscono di attacchi aerei israeliani nei pressi delle città di Baisariyeh e Tebna, a sud di Sidone. Lo riporta Times of Israel. Non ci sono commenti immediati da parte dell'Idf.
"Israele non deve attaccare l'Iran, l'accordo sul nucleare è vicino". Lo ha detto Donald Trump.
"Non direi che è imminente ma un attacco contro l'Iran è possibile". Lo ha detto Donald Trump, rispondendo alla domanda su un eventuale raid di Israele contro i siti nucleari della Repubblica Islamica e sottolineando di voler "evitare il conflitto con Teheran". "Ma si devono impegnare di più nei negoziati", ha aggiunto.
L'ambasciatore americano in Israele, Mike Huckabee, ha dichiarato che considera improbabile un'eventuale operazione militare israeliana contro l'Iran senza il preventivo assenso di Washington. "Non è uno scenario che ritengo plausibile", ha affermato. Tuttavia, ha aggiunto che Israele dovrà prendere una decisione autonoma.
Sono stati rilasciati 35 degli attivisti Pro Pal italiani bloccati all'aeroporto del Cairo per partecipare alla marcia internazionale per Gaza. Altri sette, invece, sono stati rimpatriati. E' quanto si apprende da fonti vicine ai movimenti.
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno diffuso alcuni documenti attribuiti ai miliziani di Hamas che, a loro dire, dimostrano che il movimento islamista palestinese avrebbe confiscato tra il 15 e il 25 per cento degli aiuti entrati nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. Lo si apprende da una nota pubblicata dalle stesse Idf sul proprio sito web, in cui si spiega che Hamas avrebbe utilizzato gli aiuti confiscati per finanziare le sue operazioni e pagare gli agenti
Il maggiore generale Mohammad Bagheri, capo di stato maggiore delle forze armate dell'Iran, ha ordinato l'avvio di esercitazioni militari nazionali note come 'esercitazioni dell'autorità', con la frase in codice 'Ya Ali ibn Abi Talib (PBUH)'. Lo riferisce l'agenzia di stampa iraniana Mehr.
Il Coordinamento delle attività governative israeliane nei Territori palestinesi (Cogat) ha accusato Hamas di aver ucciso cinque operatori dell'organizzazione umanitaria Gaza Foundation (Ghf) e di averne rapiti altri, mentre "l'Onu tace sulla vicenda". In un messaggio, il Cogat ha dichiarato: "La comunità internazionale non può continuare a ignorare i crimini di Hamas. La vita degli operatori umanitari conta solo se portano il distintivo dell'Onu?".
Un alto funzionario iraniano ha detto all'agenzia Reuters che "un paese 'amico' nella regione ha avvertito Teheran di un possibile attacco israeliano". Il funzionario ha ribadito che "l'Iran non rinuncerà al suo diritto di arricchire l'uranio, nonostante le crescenti tensioni nella regione", aggiungendo: "Questa è una guerra psicologica volta a influenzare Teheran nei colloqui sul nucleare con gli Stati Uniti". Oggi i media americani hanno riferito che Israele sarebbe pronto a lanciare un attacco all'Iran, confermando però la missione in Oman, domenica prossima, dell'inviato Usa per il Medio Oriente, Steve Witkoff, per il sesto round negoziale tra Washington e Teheran sul nucleare iraniano.
La partenza di militari statunitensi dal Medio Oriente "non e' un messaggio di minaccia all'Iran, ma piuttosto una reazione alle minacce" di Teheran contro i loro interessi e basi nella regione. Lo ha detto all'emittente iraniana "Press Tv" un funzionario di alto livello della sicurezza iraniana, che ha parlato a condizione di anonimato. Secondo quanto scritto dal quotidiano "Washington Post", gli Stati Uniti sono "in allerta in vista di un possibile" attacco israeliano contro i siti nucleari in Iran senza il consenso di Washington.
L'Iran è al "massimo livello di prontezza militare". Lo ha detto un alto funzionario della sicurezza iraniana all'emittente Press Tv, aggiungendo: "Se gli Stati Uniti o il regime sionista tentassero un qualsiasi atto di aggressione, verrebbero colti di sorpresa". Oggi diversi media americani hanno riferito che Israele sarebbe pronto a lanciare un attacco all'Iran. Secondo la fonte, "l'Iran è ora in grado di cogliere di sorpresa i suoi nemici lanciando attacchi preventivi mortali prima di qualsiasi movimento ostile da parte loro".
Israele è pronto a lanciare un'operazione in Iran. Lo riportano oggi diversi media americani, spiegando che proprio la preoccupazione per un possibile attacco israeliano e il timore di ritorsioni da parte di Teheran hanno spinto l'amministrazione Trump a ritirare i diplomatici dall'Iraq e ad autorizzare la partenza volontaria dei familiari dei militari presenti in Medio Oriente. Funzionari Usa hanno tuttavia confermato la missione in Oman, domenica prossima, dell'inviato speciale Usa per il Medio Oriente, Steve Witkoff, per il sesto round di negoziati tra Washington e Teheran sul programma nucleare iraniano.
Israele accusa Hamas di usare la fame e la sofferenza dei palestinesi come arma, commentando l'attacco denunciato sulla Gaza Humanitarian Foundation (Ghf) da parte di Hamas, che ha ucciso cinque membri palestinesi del suo personale. "Dopo minacce, menzogne e disordini, sono passati all'omicidio a sangue freddo", scrive il ministero degli Esteri su X. "Hamas sta armando la sofferenza a Gaza, negando cibo, prendendo di mira chi salva le vite umane e abbandonando il proprio popolo".
L'Autorità nazionale palestinese per le telecomunicazioni ha denunciato "un'interruzione completa dei servizi di comunicazione Internet e fissa nella Striscia di Gaza dopo che l'ultima tratta in fibra ottica è stata presa di mira". In una nota riportata dai media palestinesi, l'Autorità ha sottolineato che "questa pericolosa escalation contro le infrastrutture di comunicazione minaccia di isolare completamente la Striscia di Gaza dal mondo esterno e impedisce ai cittadini di accedere ai servizi essenziali, che sono vitali nelle attuali circostanze, tra cui i servizi di soccorso, sanitari, mediatici ed educativi". L'Autorità ha quindi lanciato un appello a "tutte le parti locali e internazionali interessate perché intervengano con urgenza per facilitare l'attuazione delle misure necessarie, consentendo alle squadre tecniche di accedere in sicurezza ai siti interessati dal guasto e di effettuare le riparazioni necessarie".
Il voto che ha respinto la mozione di sfiducia al governo Netanyahu è stato preceduto da una notte di serrate consultazioni sul nuovo disegno di legge per il reclutamento degli ultraortodossi nell'esercito fra i rappresentanti del governo e i partiti United Torah Judaism e Shas mediati dal presidente della Commissione Affari esteri della Knesset, Yuli Edelstein, del partito Likud del premier. Intorno alle 2:30 di giovedì mattina, Edelstein ha rilasciato una dichiarazione: "Dopo lunghe discussioni, abbiamo raggiunto un accordo sui principi su cui si baserà la bozza del disegno di legge".
Il parlamento israeliano ha respinto di misura un disegno di legge dell'opposizione volto a scioglierlo, e che avrebbe potuto portare a elezioni anticipate. In totale, 61 dei 120 membri della Knesset hanno votato contro il disegno di legge e 53 a favore in lettura preliminare. Tutti i partiti di opposizione avevano presentato il disegno di legge, mentre la maggioranza appariva divisa sulla spinosa questione della coscrizione obbligatoria, cioè dell'iscrizione alle liste per la chiamata al servizio militare, degli ebrei ultraortodossi. Per decenni, questi ultimi hanno goduto di un'esenzione sempre più impopolare nella società israeliana, soprattutto da quando il Paese è in guerra con Hamas. L'opposizione, che sperava di far cadere il governo, ha radunato i partiti ultraortodossi alleati del primo ministro Benjamin Netanyahu che avevano minacciato di abbandonarlo. Dopo questo fallimento, l'opposizione dovrà attendere sei mesi per tentare nuovamente di sciogliere la Knesset.
Il personale statunitense è stato trasferito da alcuni Paesi del Medioriente perché la regione "potrebbe essere un posto pericoloso". Lo ha detto Donald Trump dopo le notizie di un trasferimento del personale dell'ambasciata Usa in Iraq. Secondo alcuni media, sarebbe un segno che i negoziati tra Usa e Iran sul nucleare non stiano andando nel verso giusto.
Le Forze di difesa israeliane hanno confermato di aver recuperato a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, i corpi di due ostaggi israeliani uccisi il 7 ottobre 2024. Uno dei due ostaggi e' Yair Yaakov, rapito da Kibbutz Nir Oz e ucciso da miliziani del gruppo Jihad islamica palestinese durante l'attacco del 7 ottobre 2023. L'altro ostaggio, anch'egli sequestrato a Nir Oz e assassinato lo stesso giorno, non è stato ancora identificato pubblicamente; la famiglia è stata già informata.