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Starmer avvisa Israele: "Londra valuta sanzioni con gli alleati" | A Gaza i centri di distribuzione degli aiuti Ghf restano chiusi

Secondo la protezione civile della Striscia sotto il controllo di Hamas, 12 persone avrebbero perso la vita in un nuovo attacco israeliano che ha colpito una tenda di sfollati a ovest di Khan Younis

di Redazione online
05 Giu 2025 - 00:58

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria, Iran e Yemen, è giunta al giorno 608. Starmer ha dichiarato che la Gran Bretagna sta valutando sanzioni contro Israele per la guerra a Gaza in accordo con gli alleati. Il premier britannico ha definito le azioni dello Stato ebraico "spaventose, controproducenti e intollerabili". Intanto la Gaza Humanitarian Foundation ha annunciato che i suoi siti di distribuzione degli aiuti non saranno operativi oggi, per dare il tempo all'organizzazione, sostenuta da Stati Uniti e Israele, di svolgere il lavoro logistico necessario per accogliere folle più numerose. Secondo la protezione civile della Striscia sotto il controllo di Hamas, 12 persone avrebbero perso la vita in un nuovo attacco israeliano che ha colpito una tenda di sfollati a ovest di Khan Younis.

Medioriente, morti e feriti dopo raid su centro aiuti a Gaza

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 Almeno tre attacchi aerei israeliani hanno colpito la periferia sud di Beirut, dove l'esercito israeliano ha dichiarato di aver preso di mira obiettivi appartenenti all'unità aerea di Hezbollah. Colonne di fumo nero si sono alzate dalla periferia sud, secondo le immagini in diretta trasmesse da AFPTV. Il colonnello Avichay Adraee, portavoce dell'esercito israeliano per il pubblico di lingua araba, ha dichiarato a X che l'esercito israeliano sta "attualmente attaccando obiettivi terroristici appartenenti all'unità aerea di Hezbollah (Unità 127) nella periferia sud di Beirut". Ha anche lanciato un appello all'evacuazione del villaggio di Ain Qana, nel Libano meridionale, in previsione di imminenti attacchi contro quelle che ha descritto come installazioni di Hezbollah. 


"Ha assunto contorni inaccettabili la risposta di Israele che deve fermarsi immediatamente, tutelando la popolazione civile". Lo ha detto il premier Giorgia Meloni, ospite della seconda edizione de "Il giorno de La Verità", a Palazzo Brancaccio, a Roma. "La reazione di Israele al 7 ottobre sta assumendo contorni inaccettabili, ma questa guerra è stata iniziata da Hamas e prosegue perché lui si rifiuta di liberare gli ostaggi", ha aggiunto.

Il recupero dei corpi degli ostaggi dimostra la "crudeltà persistente" di Hamas: lo ha detto il segretario di stato Usa Marco Rubio. 


"Dal punto di vista militare questa guerra non ha motivo di esistere da mesi. Gli obiettivi militari sono stati raggiunti, ora gli obiettivi di Hamas che puoi colpire hanno effetti collaterali talmente gravi che le tattiche da usare sono altre". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto. "Non si possono far patire le colpe di Hamas agli innocenti palestinesi - ha sottolineato -. Vogliamo che ci sia libertà dei palestinesi di vivere, di sopravvivere, di mangiare e di ricostruire una nazione dove vivere".


L'ospedale Nasser, supportato da Medici senza frontiere, è sull'orlo della paralisi per gli ordini di sfollamento e le restrizioni di movimento imposti dalle autorità israeliane. L'ospedale è al momento pieno di pazienti con ustioni e ferite gravi. Lo denuncia l'organizzazione, affermando che ordinare agli ospedali di rifiutare nuovi pazienti e rendere più difficile l'accesso alle strutture sanitarie è una strategia già utilizzata dalle forze israeliane durante questa guerra per mettere in ginocchio le strutture sanitarie. "Abbiamo già visto questo schema in passato" afferma Jose Mas, responsabile dei programmi di emergenza di Msf. "È successo a strutture come Al Awda e l'ospedale indonesiano, nel nord di Gaza, dove prima è stato chiesto di non accogliere altri pazienti e pochi giorni dopo sono stati attaccati e praticamente chiusi. Mettere fuori servizio l'ospedale Nasser equivarrebbe a una condanna a morte per i pazienti più gravi tra gli adulti e i bambini feriti, i malati in condizioni critiche e le donne che necessitano di cure ostetriche d'urgenza". 


L'ex ministro della Difesa israeliano Avigdor Liberman ha affermato alla tv Kan che Israele sta armando una banda di jihadisti di Gaza, legati all'Isis, per combattere Hamas. Si tratterebbe, secondo i media israeliani, del clan Abu Shabab, che negli ultimi giorni è stato visto operare in una zona vicino al valico di Kerem Shalom, sotto il controllo militare israeliano. Fonti della Difesa hanno confermato che lo Stato ebraico ha fornito kalashnikov e altre armi ai membri di un gruppo armato di Gaza, "con l'approvazione del premier Benjamin Netanyahu ma senza il consenso del Gabinetto di guerra".


Tre giornalisti sono stati uccisi e diverse altre persone sono rimaste ferite in un attacco israeliano all'ospedale battista arabo Ahli di Gaza, ha dichiarato il direttore dell'ospedale ad Al Jazeera. "L'attacco era diretto all'ospedale e ha causato numerose vittime", ha dichiarato il direttore. "Questo è l'ottavo attacco di questo tipo contro la struttura dall'inizio della guerra, e rappresenta un pesante fardello per i residenti, dato che molti ospedali nella Striscia di Gaza hanno cessato l'attività", ha aggiunto il direttore dell'ospedale. 


Israele ha reso noto di aver recuperato i corpi di due ostaggi rapiti durante l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato in un comunicato che i corpi di Judih Weinstein e Gad Haggai sono stati recuperati e riportati in patria.


La Protezione civile della Striscia di Gaza ha riferito che almeno 10 persone sono morte negli attacchi israeliani in diverse località del territorio palestinese. Il portavoce dell'organizzazione di soccorso, Mahmoud Bassal, ha parlato di "10 martiri finora, a causa degli attacchi israeliani dall'alba". Una casa in un quartiere sudorientale di Gaza City, un'area che ospita sfollati a Khan Younis, nel sud del territorio, e una casa a Deir el-Balah, nel centro, sono state prese di mira dagli attacchi, ha detto.


La Gaza Humanitarian Foundation, organismo americano filo-israeliano, ha annunciato che i suoi siti di distribuzione degli aiuti umanitari ai palestinesi non riapriranno questa mattina, come previsto, a causa di lavori di manutenzione e riparazione. La Ghf, che gestisce la distribuzione degli aiuti nella Striscia di Gaza, ha affermato che i siti riprenderanno le operazioni più tardi nel corso della giornata, senza però specificare quando.


Un portavoce del Fronte della Resistenza Islamica, una nuova milizia non riconosciuta in Siria, ha rivendicato la responsabilità del lancio di razzi contro Israele avvenuto martedì, promettendo che si tratta solo dell'inizio della lotta del gruppo contro Israele. Lo riporta Times of Israel. 

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