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Gaza, Netanyahu: "Accettiamo la nuova proposta di Witkoff sul cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi", ma Hamas frena

Gb critica Tel Aviv: "Le nuove colonie sono un deliberato ostacolo alla pace". Il gruppo terrorista: "Non c'è una garanzia sulla fine della guerra, stiamo valutando"

di Redazione online
29 Mag 2025 - 22:06

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria, Iran e Yemen, è giunta al giorno 601. Benjamin Netanyahu ha detto alle famiglie degli ostaggi incontrate oggi che "Israele accetta la nuova proposta Witkoff" sul cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. Lo riporta Ynet. "Continueremo a combattere finché Hamas non sarà eliminato, e non lasceremo la Striscia finché tutti gli ostaggi non saranno nelle nostre mani", ha aggiunto. Hamas invece ha definito il piano insoddisfacente, perché tra le altre cose non dà garanzie sulla fine della guerra, pur aggiungendo che  l'esame prosegue. La nuova proposta Usa per il cessate il fuoco prevede il rilascio di nove ostaggi israeliani vivi e di 18 corpi, a fronte di una tregua di 60 giorni. Cresce la polemica dopo le dichiarazioni del primo ministro israeliano nel suo intervento all'International Holocaust Remembrance Alliance in cui ha negato che Israele stia affamando Gaza: "Abbiamo fornito circa 1,8 milioni di tonnellate di cibo e aiuti umanitari". Al contrario, secondo Netanyahu, la popolazione non solo è in salute ma addirittura in carne perché "non fa molto esercizio fisico" Intanto, la Gran Bretagna attacca Israele sulle nuove colonie in Cisgiordania, poiché "sono un deliberato ostacolo alla pace".

Assaltato e saccheggiato deposito di cibo dell'Onu a Gaza

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È salito ad almeno 70 palestinesi uccisi il bilancio degli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza dall'alba di oggi. Lo ha affermato il ministero della Salute di Gaza, guidato da Hamas. Lo riporta al Jazeera.


Un missile proveniente dallo Yemen e diretto in Israele è stato abbattuto. Lo riferiscono le Forze di difesa israeliane secondo cui le sirene nell'area di Gerusalemme e nel centro di Israele hanno suonato come da protocollo. 


L'ospedale Al-Awda nel nord della Striscia di Gaza ha affermato che le forze israeliane stanno evacuando con la forza i suoi locali nel territorio palestinese, dove l'esercito continua la sua offensiva. "Le forze di occupazione israeliane stanno attualmente evacuando con la forza i pazienti e il personale medico dall'ospedale Al-Awda di Tel al-Zaatar, l'unica struttura ancora operativa nella Striscia di Gaza settentrionale", ha affermato l'ospedale in una nota.


Fonti israeliane hanno smentito la notizia apparsa su al Arabiya secondo cui lo Stato ebraico e Hamas avrebbero raggiunto l'intesa per una tregua di 60 giorni nell'ambito del negoziato sugli ostaggi. Lo riporta il Times of Israel, che ha parlato con un funzionario israeliano. A stretto giro anche Hamas ha smentito che sia stato già raggiunto l'accordo, secondo quanto scrive Haaretz.


Israele e Hamas avrebbero raggiunto un accordo per una tregua di sessanta giorni nella Striscia di Gaza: è quanto riporta la rete satellitare al-Arabiya, citando fonti vicine alle trattative. Secondo l'emittente araba l'inviato speciale statunitense Steve Witkoff e stato informato sull'accordo raggiunto dalle parti. 


Funzionari dell'ospedale Al-Aqsa di Deir al-Balah affermano che un attacco aereo israeliano su una casa nel centro di Gaza ha ucciso 22 persone, tra cui nove donne e bambini. Il raid avrebbe colpito l'abitazione di una famiglia a Bureij, un campo profughi urbano nel centro di Gaza. Un giornalista dell'Associated Press ha visionato i registri ospedalieri delle vittime dell'attacco. Non ci sono stati ancora commenti da parte dell'esercito israeliano.


Le forze della difesa israeliane hanno issato la bandiera israeliana sulla sommità della moschea di Tulkarem, la città palestinese nel nordovest della Cisgiordania. Lo scrive Ynet citando fonti palestinesi. Il vessillo è stato issato sulla cupola della moschea Abu Bakr al-Siddiq nel campo profughi di Nur al-Shams a Tulkarem. Le riprese video effettuate in loco hanno confermato la notizia, aggiunge il sito israeliano. Le forze della difesa israeliane non hanno commentato.


Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto alle famiglie degli ostaggi incontrate oggi che "Israele accetta la nuova proposta Witkoff" sul cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. Lo riporta Ynet. "Hamas non ha ancora risposto e non crediamo che Hamas libererà gli ultimi ostaggi. Quindi continueremo a combattere finché Hamas non sarà eliminato, e non lasceremo la Striscia finché tutti gli ostaggi non saranno nelle nostre mani", ha aggiunto.


Il via libera dato dal governo israeliano ai piani di costruzione di 22 nuovi insediamenti di coloni nei territori palestinesi occupati della Cisgiordania rappresentano "un deliberato ostacolo" contro la pace e un futuro Stato di Palestina. Lo afferma Hamish Falconer, viceministro britannico degli Esteri, sul suo profilo X. "La Gran Bretagna - aggiunge - condanna queste azioni. Gli insediamenti sono illegali secondo il diritto internazionale, mettono ulteriormente a rischio la soluzione dei due Stati (per due popoli) e non proteggono Israele".


Il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza è salito a 54.249 da quando Israele ha lanciato la sua offensiva militare il 7 ottobre. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas. Il numero dei feriti ha raggiunto quota 123.492. Nelle ultime 24 ore sono state confermate altre 67 vittime, tra cui tre corpi recuperati da sotto le macerie, e altre 184 persone sono rimaste ferite.


L'ente statunitense Gaza Humanitarian Foundation ha distribuito 14.616 pacchi alimentari nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore. Lo riferisce il sito web d'informazione israeliano "Inn", secondo cui nei due centri di distribuzione degli aiuti gestiti da Ghf a Rafah, nel sud di Gaza, sono stati distribuiti 8.136 pacchi. Nel sito a sud del Corridoio di Netzarim, nel centro della Striscia, sarebbero invece stati distribuiti 6.480 pacchi. L'ente Ghf si occupa della distribuzione degli aiuti a Gaza in base al nuovo meccanismo sostenuto da Stati Uniti e Israele, lavorando con aziende private di sicurezza e logistica statunitensi, come UG Solutions e Safe Reach Solutions. 


Dall'alba negli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza sono morte almeno 37 persone, di cui 19 uccise in un'intensa ondata di attacchi nel campo profughi di Bureij. Lo riferiscono le autorità di Hamas, come riporta Al Jazeera. 


Una serie di attacchi israeliani contro edifici residenziali nel campo profughi di Bureij, nel centro della Striscia di Gaza, ha ucciso 19 persone. Lo scrive Al Jazeera citando il ministero della Salute della Striscia, controllato da Hamas. Tre case sono state prese di mira consecutivamente senza alcun preavviso, scrive l'emittente. Questo attacco porta il bilancio delle vittime di oggi ad almeno 37, secondo il ministero palestinese.


È polemica sulle dichiarazioni del premier israeliano nel suo intervento all'International Holocaust Remembrance Alliance: Benyamin Netanyahu ha negato che Israele stia affamando Gaza. Ma che, al contrario, la popolazione sia non solo in salute ma addirittura in carne perché "non fa molto esercizio fisico".

Sulle accuse di aver causato una carestia a Gaza, il premier ha sottolineato che "è la moda del momento, la menzogna del momento. Beh, anche questa è falsa. Fin dal primo giorno, o dai primi giorni della guerra, abbiamo deciso una politica: ce la prendiamo con Hamas, non con la popolazione civile. Sia permettendole di lasciare i teatri di combattimento, sia fornendole beni essenziali: cibo, acqua, medicine. Questo è ciò che il diritto internazionale e il buon senso richiedono. E così abbiamo fatto. Quindi abbiamo fornito loro 1,8 milioni di tonnellate, 1,8 milioni di tonnellate di cibo e aiuti. È una quantità enorme. Ed è per questo che la gente non... non ha affatto una carestia di massa".

Anzi, ha proseguito, "vi farò un semplice esempio. Prendiamo migliaia di prigionieri, li dividiamo in civili e combattenti e li fotografiamo. Potete vedere quelle fotografie, quei video. Qual è la prima cosa che fate quando prendete un prigioniero a Gaza? La prima cosa che fai è dire loro: "Toglietevi la maglietta. Vogliamo assicurarci che non ci sia un giubbotto esplosivo". Migliaia e migliaia di prigionieri si tolgono la maglietta e non ne vedi uno, nemmeno uno emaciato dall'inizio della guerra a oggi. Anzi, vedi esattamente il contrario perché non fanno molto esercizio, certamente non nelle gallerie, ma ricevono cibo. E siamo accusati di farli morire di fame".

E quindi, ha detto ancora Netanyahu, "cosa è successo? Mentre fornivamo questi camion di aiuti, Hamas li ha saccheggiati. Ne ha preso una buona parte per sé e il resto l'ha venduto alla popolazione civile a prezzi esorbitanti".


Un funzionario israeliano citato dal quotidiano Haaretz ha dichiarato che la nuova proposta dell'inviato statunitense Steve Witkoff per una tregua nella Striscia di Gaza prevede il rilascio di nove ostaggi israeliani ancora in vita e trattenuti da Hamas nell'enclave palestinese e la restituzione dei corpi di 18 ostaggi deceduti, in cambio di un cessate il fuoco di 60 giorni. Ieri l'inviato Usa, nello Studio Ovale della Casa Bianca, al fianco di Donald Trump, aveva dichiarato che sarebbe stata presentata presto una nuova proposta per un accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. 


Il ministero della Difesa israeliano ha confermato che il Consiglio dei ministri ha approvato la costruzione di 22 nuovi insediamenti in Cisgiordania, che includeranno una serie di nuove comunità, insieme alla legalizzazione di diversi avamposti spontanei. Una dichiarazione del ministero descrive il voto del governo "come una decisione storica", affermando che gli insediamenti "rafforzeranno la presa strategica su tutte le parti della Giudea e Samaria" (Cisgiordania) e "impediranno la creazione di uno Stato palestinese".


Il Coordinatore delle attività governative nei territori (Cogat) del ministero della Difesa israeliano ha annunciato che mercoledì sono entrati nella Striscia di Gaza 121 camion carichi di aiuti umanitari, in particolare farina e cibo. Lo riporta il Times of Israel. Israele ha ripreso la consegna degli aiuti a Gaza il 19 maggio, dopo averla bloccata il 2 marzo. Da allora, sono in totale 876 i camion di aiuti entrati nella Striscia, secondo quanto riferito dal Cogat.

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