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Gaza, sabato nuovo scambio di ostaggi: Hamas ne rilascerà 3, Israele 183 | Netanyahu: "I sauditi possono creare uno Stato palestinese in Arabia"

Khamenei: "Se gli Usa violano la nostra sicurezza risponderemo". Trump: "Dopo la guerra la Striscia dovrebbe essere consegnata agli Stati Uniti da Israele"

di Redazione online
07 Feb 2025 - 23:10
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La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria e Iran, è giunta al giorno 490. Israele rilascerà 183 detenuti palestinesi, in cambio dei tre ostaggi isrealiani che saranno liberati sabato: lo ha reso noto l'ufficio di Hamas per i prigionieri. "Se gli Usa violano la sicurezza della nazione iraniana, risponderemo senza esitazione". Lo ha affermato la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei. Il piano per Gaza di Trump prevede il controllo americano della Striscia per ricostruirla. Il presidente Usa auspica che Gaza venga consegnata da Israele agli Stati Uniti dopo la guerra in modo che i palestinesi vengano "reinsediati in comunità più sicure e belle, con case nuove". L'ultima provocazione di Benjamin Netanyahu: "I sauditi possono creare uno Stato palestinese in Arabia Saudita, hanno molta terra laggiù". 

Casa Bianca, Trump incontra Netanyahu: "Gaza per i palestinesi è un inferno"

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Gli Stati Uniti hanno approvato la vendita di 6,75 miliardi di dollari di munizioni e altri armamenti a Israele. Lo rende noto il Dipartimento di Stato. 


Nella sua prima dichiarazione dopo il rilascio dalla prigionia il 1 febbraio, Yarden Bibas ha chiesto a Benyamin Netanyahu di riportare indietro la moglie Shiri e i suoi figli, i piccoli Kfir e Ariel di 2 e 5 anni ancora nelle mani di Hamas che li ha dichiarati morti oltre un anno fa. "Purtroppo, la mia famiglia non è ancora tornata da me. Sono ancora lì", "aiutatemi a riportare la luce nella mia vita", ha detto Yarden. "Netanyahu, ora mi rivolgo a lei con le parole che nessuno mi ha dettato", ha aggiunto, invitando il premier a "riportare indietro la mia famiglia", "i miei amici" e "tutti a casa".


Israele rilascerà 183 detenuti palestinesi, in cambio dei tre ostaggi israeliani che saranno liberati sabato: lo ha reso noto l'ufficio di Hamas per i prigionieri. Fra i detenuti vi sono 18 condannati all'ergastolo, 54 a lunghe pene detentive e 111 residenti nella Striscia di Gaza arrestati dopo il 7 ottobre.


Il portavoce dell'ala militare di Hamas, Abu Obeida, ha dichiarato su Telegram che sabato  saranno rilasciati gli ostaggi israeliani Eli Sharabi, Ohad ben Ami e Or Levy. Lo riporta il Guardian.


Hamas ha accusato Israele di aver impedito l'ingresso nella Striscia di Gaza di mezzi pesanti per la sgombero delle macerie, mezzi che il movimento palestinese ritiene necessari per estrarre i corpi degli ostaggi israeliani. "Impedire l'ingresso di macchinari e attrezzature pesanti necessari per rimuovere 55 milioni di tonnellate di detriti... influenzerà senza dubbio la capacità della resistenza di estrarre i prigionieri (ostaggi) morti", ha affermato Salama Marouf, portavoce dell'ufficio stampa di Hamas a Gaza. 


Il portavoce dell'ala militare di Hamas ha annunciato che l'organizzazione ha inoltrato ai Paesi mediatori la lista dei tre ostaggi che saranno rilasciati domani nell'ambito dell'accordo con Israele. Lo riporta Ynet.


Hamas non ha ancora fornito la lista degli ostaggi che saranno rilasciati domani. Lo riporta Haaretz. Domani, aggiunge il quotidiano israeliano, è prevista la partenza di una delegazione israeliana per Doha per discutere il proseguimento delle prossime fasi dell'accordo di cessate il fuoco e di rilascio degli ostaggi a Gaza.


L'aviazione israeliana ha bombardato alcune zone del sud del Libano dopo aver colpito nella notte altre località libanesi nella valle della Bekaa. Lo riferisce l'agenzia governativa libanese Nna, secondo cui i raid aerei nemici hanno preso di mira alcune località a sud di Sidone, a nord del fiume Litani, fuori dunque dalla zona del cessate il fuoco in corso dal 27 novembre scorso. Nella notte raid aerei israeliani avevano preso di mira la zona di Nabatiye, sempre nel sud del Libano, e quella di Baalbeck-Hermel nell'alta valle della Bekaa al confine con la Siria.


Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che l'Arabia Saudita ha abbastanza terra per creare uno Stato palestinese. "I sauditi possono creare uno stato palestinese in Arabia Saudita; hanno un sacco di terra laggiù", ha detto in un'intervista rilasciata dagli Stati Uniti all'emittente israeliana Channel 14 e rilanciata oggi dal Jerusalem Post.


"Se gli Usa violano la sicurezza della nazione iraniana, risponderemo senza esitazione". Lo ha affermato la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, durante un discorso a un gruppo di comandanti dell'Aeronautica e delle forze della Difesa aerea iraniana a Teheran, riferisce Mehr.


L'esercito israeliano ha reso noto di aver colpito "due siti militari in territorio libanese che contenevano armi di Hezbollah, in violazione dell'accordo di cessate il fuoco". Nella sua dichiarazione trasmessa su X, l'esercito ha aggiunto che "continua a operare per eliminare ogni minaccia contro lo Stato di Israele". 


Raid israeliani in Libano sono stati confermati dall'Idf. Secondo la nota ufficiale israeliana si è trattato di "attacchi miarati" contro siti con funzione di deposito di armi di Hezbollah. Ifd sottolinea infatti che "impedirà qualsiasi tentativo da parte dell'organizzazione terroristica di Hezbollah di riarmarsi, in conformità con gli accordi di cessate il fuoco". 


Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha presentato, nel corso dei suoi incontri a Washington, un piano per porre fine alla guerra a Gaza ponendo come condizione base che Hamas rinunci al potere e i suoi leader vadano in esilio fuori dalla Striscia. Lo riporta Axios citando alcune fonti, secondo le quali Netanyahu ha spiegato di non vedere un post-guerra per Gaza fino a quando Hamas resterà al comando. Se Hamas lasciasse il potere e i suoi leader andassero in esilio, ha messo in evidenza Netanyahu, allora si potrebbe aprire il post-guerra, che potrebbe includere la presa di controllo di Gaza da parte degli Stati Uniti come proposto da Trump. 

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