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Siria, Mosca: esercito di Damasco e jet russi attaccano ribelli | Decine di migliaia di civili in fuga da Aleppo

Tajani al Tg4: "I 120 italiani in città sono al sicuro". Israele, nuovi raid in Siria: "Hezbollah trasferisce armi dopo la tregua". Secondo una Ong siriana le forze curde hanno preso l'aeroporto di Aleppo

di Redazione online
30 Nov 2024 - 20:46

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 421. L'esercito siriano, sostenuto dalle forze aeree russe, ha sferrato un attacco contro i ribelli jihadisti. Lo riporta il ministero della Difesa russo. L'esercito israeliano ha attaccato infrastrutture militari in Siria, vicino ai valichi di frontiera con il Libano, utilizzate da Hezbollah per trasferire armi fornite dall'Iran attraverso il Paese ripiombato nella guerra civile. Nelle ore precedenti, lo Stato ebraico aveva lanciato altri raid contro i miliziani sciiti nel sud del Libano. Secondo l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, le forze curdo-siriane, espressione dell'ala locale del Pkk, hanno preso il controllo dell'aeroporto di Aleppo dopo il ritiro delle forze iraniane e governative. Media locali riferiscono di decine di migliaia di civili in fuga dalla città siriana. Anche l'esercito ha annunciato di aver "temporaneamente" abbandonato Aleppo. Il ministro Tajani al Tg4: "120 italiani segnalati ad Aleppo sono al sicuro, in totale 300 in Siria".

Libano, auto verso il sud dopo il cessate il fuoco: la gente festeggia in strada, molte le insegne di Hezbollah

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Il gruppo di soccorso umanitario noto come Caschi Bianchi afferma che gli attacchi aerei russo-siriani hanno ucciso e ferito civili nel villaggio di Arran, a est di Aleppo, senza tuttavia specificare alcun numero di vittime. I Caschi Bianchi hanno anche affermato che gli attacchi aerei hanno preso di mira quartieri di Idlib. 


I gruppi armati di opposizione siriana affermano che i panifici di Aleppo saranno operativi per tutta la notte e domani dopo che alla città è stato imposto un coprifuoco. "Chiediamo a tutti i panifici di tornare al lavoro per continuare a fornire pane alla nostra gente", hanno affermato in una dichiarazione, come riferisce Al Jazeera online.



L'esercito siriano, sostenuto dalle forze aeree russe, ha sferrato un attacco contro i ribelli jihadisti. Lo riporta il ministero della Difesa russo.


Media siriani e panarabi riferiscono di notizie, non confermate e non verificabili al momento, di scontri in corso a Damasco tra fazioni governative rivali mentre si addensano voci di un possibile golpe imminente ai vertici del regime siriano incarnato dal presidente Bashar al Assad. Le indiscrezioni vengono riferite tra gli altri anche da Cnn Turk. Le fonti riferiscono di scontri armati nel quartiere di Kafr Suse tra la Guardia Repubblicana e la 4a divisione, due reparti d'elite delle forze armate siriane. La 4a divisione è comandata dal fratello minore di Bashar, Maher al Assad, indicato come molto vicino all'Iran.


"Il vero rischio per noi è che ci sia - a causa di questa nuova guerra civile - un collasso migratorio". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani sulla situazione in Siria. "Per questo avevamo deciso di riaprire la nostra ambasciata e inviare un ambasciatore che adesso puntualmente sta lavorando in sintonia con gli ambasciatori degli altri Paesi Ue. Domani ci sarà una riunione degli ambasciatori dell'Unione proprio presso la sede della nostra ambasciata a Damasco. Si lavora per affrontare intanto la crisi umanitaria e far arrivare a Damasco indenni tutti i nostri connazionali", ha aggiunto.


Forze anti-governative siriane si sono mobilitate nelle regioni meridionali di Daraa e Suwayda in corrispondenza con lo sgretolamento repentino delle forze governative nel nord e nel centro della Siria. Lo riferiscono fonti sul terreno, secondo cui fazioni locali ostili a Damasco hanno preso di mira posti di blocco dell'esercito regolare e dell'apparato di sicurezza a Suwayda e nella regione di Daraa al confine con la Giordania.


"Non ci sono pericoli per i nostri connazionali anche perché i ribelli hanno detto chiaramente che non toccheranno e non faranno operazioni ostili nei confronti dei civili e in particolare degli italiani e dei cristiani". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani al Tg4. "Domani è prevista la partenza da Aleppo verso Damasco di un convoglio dell'Onu. Faranno parte di questo convoglio alcuni italiani mentre molti altri italiani vogliono restare, si tratta di famiglie miste italo-siriane e religiosi italiani. Al momento non c'è stato nessun problema per i nostri concittadini".


Sono circa 300 gli italiani segnalati in Siria, di cui 120 ad Aleppo. Circa 50 gruppi familiari italo-siriani e pochissimi religiosi italiani hanno scelto di restare. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervistato dal Tg4, riferendo che l'ambasciata italiana a Damasco, in raccordo con l'Unità di Crisi, sta seguendo la situazione per facilitare l'aggregazione al convoglio dei connazionali che vogliono lasciare Aleppo nell'ambito dell'evacuazione dell'Onu.


L'ufficio del primo ministro ha reso noto che Benyamin Netanyahu ha parlato con i familiari di Idan Alexander, ostaggio di Hamas di cui oggi è stato diffuso un video. Nel corso della conversazione il premier ha detto che sente molto bene "l'agonia che attraversano Idan, i rapiti e le loro famiglie", e ha assicurato che "Israele sta lavorando con determinazione e in ogni modo per riportarli a casa, insieme a tutti i rapiti che si trovano nelle mani del nemico".


"Le notizie pubblicate dalle organizzazioni terroristiche armate attraverso le loro piattaforme, i loro siti web e alcuni canali mediatici sul ritiro dell'esercito siriano da Hama non sono vere". Lo scrive nel suo account X l'agenzia ufficiale siriana Sana citando fonti militari.


Il movimento islamista palestinese Hamas ha pubblicato il video di uno degli ostaggi israeliani detenuti nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. Il video mostra Edan Alexander, cittadino statunitense e militare delle Forze di difesa di Israele catturato durante l'assalto guidato da Hamas nello Stato ebraico. Il ventenne afferma di essere detenuto da 420 giorni e si rivolge al governo israeliano per chiedere di riportarlo a casa. Alexander chiede inoltre all'amministrazione statunitense di fare tutto il possibile per il suo rilascio. 


L'offensiva jihadista filo-turca prosegue sulla città di Hama e su quella, ancora più a sud di Homs, nella Siria centrale e non lontano dal confine col Libano, mentre le forze governative e russe si ritirano dall'aeroporto militare di Hama. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria.


 World Central Kitchen ha annunciato la sospensione delle sue operazioni a Gaza dopo l'attacco israeliano che oggi ha ucciso 3 operatori dell'associazione umanitaria.


Due fonti militari siriane hanno affermato che la Russia ha promesso che ulteriori aiuti militari arriveranno a Damasco entro le prossime 72 ore. Lo riporta Cnn Turk.


Le forze jihadiste filo-turche sono entrate nella regione di Hama, al centro della Siria, e si dirigono senza trovare resistenza verso la stessa città di Hama. Lo riferiscono fonti locali che seguono l'offensiva delle forze anti-governative, attestatesi ora alla cittadina di Tayibet al Imam, dieci chilometri in linea d'aria da Hama. Le stesse fonti riferiscono del ritiro repentino delle forze governative dalla città di Hama.


L'Iran afferma che "elementi terroristi" hanno attaccato il consolato di Teheran ad Aleppo. 


L'esercito siriano ha annunciato un "ritiro temporaneo delle truppe" da Aleppo per preparare una controffensiva contro i ribelli jihadisti filo-curdi che hanno occupato la città. Lo riporta Reuters sul sito. L'esercito ha affermato che il ritiro fa parte di uno sforzo di riorganizzazione in vista dell'arrivo dei rinforzi per lanciare il contrattacco. L'esercito ha anche aggiunto che decine di soldati sono stati uccisi o feriti nei feroci scontri con gli insorti ad Aleppo e Idlib avvenuti negli ultimi giorni.


I ministri degli Esteri di Turchia e Russia Hakan Fidan e Sergey Lavrov, che in Siria sostengono posizioni opposte, hanno avuto una conversazione telefonica nel quale hanno discusso dei "pericolosi sviluppi della situazione" in Siria. Lo ha dichiarato alla Tass una fonte del ministero degli Esteri turco. "Il ministro degli Esteri Hakan Fidan ha avuto una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri della Federazione Russa Sergey Lavrov oggi. Durante il colloquio si è discusso della situazione in Siria e del processo di Astana", ha dichiarato la fonte alla Tass.


I ministri degli Esteri russo e iraniano in una telefonata hanno espresso "preoccupazione per la pericolosa escalation in Siria" dopo gli attacchi dei ribelli jihadisti nelle province di Aleppo e Idlib. Lo riporta il ministero degli Esteri russo, citato da Interfax. I ministri degli Esteri russo e iraniano concordano "sulla necessità di intensificare gli sforzi congiunti per stabilizzare la situazione in Siria, discutendone urgentemente nell'ambito del formato di Astana".


I gruppi armati che sono entrati ad Aleppo hanno imposto un coprifuoco di 24 ore. Le fazioni ribelli, riporta Sky News, hanno sottolineato in un comunicato che il coprifuoco ad Aleppo inizierà dalla 17 di oggi fino alle 17 di domenica. Il coprifuoco viene imposto "al fine di preservare la sicurezza della nostra gente in città e di proteggere la proprietà privata e pubblica".


Almeno 15 civili palestinesi sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti sabato in una serie di attacchi aerei israeliani a sud di Khan Yunis e nella città di Gaza. Lo riporta Walla. Fonti mediche hanno riferito che gli aerei da guerra israeliani hanno preso di mira un veicolo e un gruppo di cittadini mentre stavano ricevendo farina nella zona di Qizan al-Najjar, a sud di Khan Yunis uccidendo otto civili innocenti. Altri sette cittadini palestinesi sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti in un raid israeliano che ha preso di mira una casa nel quartiere di Shuja'iyya, a est della città di Gaza.


"Dopo tre giorni di attacchi, le milizie cosiddette dell'opposizione hanno preso la città. Ora tutto tace. La città è come sospesa. E nessuno ci dice niente". È la testimonianza che arriva a Fides dall'arcivescovo maronita di Aleppo Joseph Tobji. "Dopo i combattimenti per ora non ci sono spargimenti di sangue, grazie a Dio. L'esercito è andato via da Aleppo e la città è ora in mano delle milizie dell'opposizione. Ci sono arrivate delle voci sull'arrivo delle truppe dell'esercito siriano ma di certo non c'è nulla. Stiamo vivendo nell'insicurezza", ha aggiunto.


"Seguo con attenzione gli sviluppi in Siria, con particolare riguardo alla situazione ad Aleppo. L'ambasciata italiana in Siria sta fornendo assistenza ai nostri connazionali". Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.


Il portavoce dell'esercito israeliano ha annunciato di aver attaccato più volte in Libano a causa della violazione dell'accordo di cessate il fuoco da parte di Hezbollah. Tra l'altro, un aereo ha attaccato un veicolo su cui i miliziani caricavano armi, compresi missili Rpg e casse di munizioni. L'esercito ha riferito inoltre che aerei da combattimento hanno attaccato dei lanciarazzi di Hezbollah nell'area di Sidone, dopo che lì è stata rilevata un'attività terroristica, è stato attaccato anche un impianto di produzione missilistica dei paramilitari filoiraniani in profondità nel Libano.


Le Nazioni Unite hanno avviato un'evacuazione da Aleppo verso Damasco. Un primo convoglio di auto è già in viaggio per uscire dalla città, con alcuni italiani a bordo. Altri pullman Onu sono in attesa. Lo si apprende da fonti della Farnesina. L'ambasciata a Damasco (è in sede il nuovo ambasciatore Stefano Ravagnan), in stretta collaborazione con Palazzo Chigi e ministero degli Esteri, è in contatto col gruppo e riceverà i connazionali, in maggioranza doppi cittadini. 


L'ong Syria Monitor afferma che 16 civili sono morti in un attacco aereo su Aleppo.


Tutta la regione di Idlib, in Siria, è di fatto sotto il controllo delle forze filo-turche. Lo riferiscono fonti sul terreno, secondo cui le forze governative e russe si sono ritirate dagli avamposti a nord del confine amministrativo tra la regione di Hama e quella di Idlib. Dopo aver preso, senza colpo ferire, Maarrat an Numan e Khan Shaykun, i jihadisti sostenuti da Ankara si spingono verso sud e sud-ovest. 


Decine di migliaia di civili sono in fuga da Aleppo verso le zone rurali di Idlib, nel nord-ovest della Siria, dopo che gruppi armati contrari al regime del presidente siriano Bashar al-Assad hanno preso il controllo di gran parte della città. Lo riporta il quotidiano in lingua inglese The Express Tribune con sede in Pakistan. Secondo il giornale, che cita fonti locali, le forze di opposizione hanno sfondato le linee di difesa sugli assi Hamdaniyya, Nuova Aleppo e Zahra - nella periferia occidentale di Aleppo - e attualmente controllano 400 chilometri quadrati di territorio.


L'esercito israeliano ha riferito di aver attaccato "siti di infrastrutture militari nei pressi dei valichi di frontiera tra Siria e Libano", usati dal gruppo libanese Hezbollah "per contrabbandare armi dalla Siria al Libano" dopo l'entrata in vigore della tregua, mercoledì. "L'attacco è stato messo a segno dopo aver identificato un contrabbando di armi di Hezbollah dalla Siria al Libano dopo l'entrata in vigore dell'accordo di cessate il fuoco che, in quanto tale, rappresentava una minaccia per lo Stato di Israele in violazione dell'accordo di cessate il fuoco", recita la nota diffusa dalle Forze di difesa israeliane. 


I media israeliani riportano notizie libanesi secondo cui un attacco aereo è stato lanciato dall'esercito israeliano alla periferia del villaggio di Baisariyeh, nel Libano meridionale, a sud di Sidone. Al momento non ci sono commenti da parte delle forze di difesa dello Stato ebraico. 


Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, ha riferito che almeno 44.382 palestinesi sono stati uccisi e 105.142 sono rimasti feriti nell'offensiva militare israeliana su Gaza dal 7 ottobre 2023.


Le forze curdo-siriane, espressione dell'ala locale del Pkk, hanno preso il controllo dell'aeroporto di Aleppo dopo il ritiro delle forze iraniane e governative di Damasco dallo scalo aereo internazionale. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria. 


Almeno 23 persone sono rimaste uccise negli attacchi condotti da questa mattina dall'esercito israeliano nella Striscia di Gaza, di cui 17 a Gaza City, una a Jabalia e altre cinque, tra cui tre operatori umanitari dell'organizzazione World Central Kitchen, a Khan Younis. Lo riporta al Jazeera.


Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump "vuole la pace, semmai il problema è che fra chi gli sta accanto c'è chi non la vuole". Lo ha detto il presidente palestinese, Abu Mazen, in un'intervista rilasciata ad Avvenire in cui ha riferito di un lungo colloquio avuto con Trump dopo la sua vittoria alle elezioni. "Lui ascolta gli israeliani, ma ascolta anche noi. Dopo che ha vinto le elezioni, gli ho parlato a lungo. È stata una conversazione molto positiva. Abbiamo parlato come tra due amici - ha raccontato il leader palestinese - nel precedente mandato, ogni volta che ci siamo incontrati, ci siamo trovati d`accordo su tutto. Trump ha un buon rapporto con l'Arabia Saudita, e noi ugualmente, condividiamo molto con Riad e apprezziamo la loro mediazione".


Secondo il quotidiano libanese al-Akhbar, vicino a Hezbollah, ci sono stati attacchi di artiglieria nella zona della città di Al-Khyam, nel sud del Libano, nonostante la tregua in corso.


Cinque persone, tra cui tre operatori umanitari della World central kitchen, sono rimaste uccise a Khan Younis, nel sud di Gaza. Lo ha riferito Al Jazeera, parlando di almeno 23 vittime totali nei nuovi raid israeliani nella Striscia.


L'esercito israeliano ha annunciato di aver attaccato le infrastrutture militari in Siria, vicino ai valichi di frontiera con il Libano. Le postazione vengono utilizzate attivamente da Hezbollah per trasferire armi iraniane dalla Siria al Libano. L'attacco è stato effettuato "in seguito all'identificazione del trasferimento di armi, anche dopo l'accordo di cessate il fuoco", hanno riferito le Idf.


Un missile della Marina israeliana ha intercettato un drone nel Mar Mediterraneo. Lo afferma l'esercito, specificando che il drone si stava dirigendo verso lo Stato ebraico ed era stato lanciato "da Est", solitamente il codice per attacchi dall'Iraq. Nessuna sirena è stata attivata, secondo il protocollo.


Le forze di difesa israeliane affermano che ai residenti libanesi è proibito spostarsi a sud in diversi villaggi, e li invitano a non tornare in circa 62 comunità nella zona di confine. Il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba delle Idf, ha emesso un "avviso urgente" intimando di non oltrepassare la linea dei villaggi fino a nuovo avviso. In base all'accordo di cessate il fuoco, l'esercito israeliano ha 60 giorni per ritirarsi da questi villaggi.


Una delegazione di Hamas arriverà a Il Cairo sabato per colloqui con i funzionari egiziani. Lo ha affermato Basem Naim, alto funzionario dell'organizzazione. Lo riporta Al Jazeera. La visita arriva pochi giorni dopo che gli Stati Uniti hanno dichiarato che avrebbero avviato nuovi sforzi con i mediatori Qatar, Egitto e Turchia per riprendere i colloqui per il cessate il fuoco a Gaza.

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