Il premier israeliano: "Forse necessaria un'operazione militare al Nord della Striscia". Un adolescente ucciso dalla polizia di Hamas. Biden avverte lo Stato ebraico: "Nessun attacco a Rafah senza tutelare i civili"
La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 134. Oltre 40 persone, tra cui bambini, sono morte in nuovi raid israeliani sul centro di Gaza. Il premier israeliano Netanyahu annuncia che è necessaria "un'operazione militare al Nord" della Striscia e avvisa che le truppe dello Stato ebraico entreranno a Rafah a prescindere da un eventuale accordo sul rilascio degli ostaggi. Il New York Times fa sapere che dietro gli attacchi a due importanti gasdotti iraniani c'è Tel Aviv: interrotti i flussi di gas verso zone del Paese con milioni di abitanti. Biden ha chiamato Netanyahu e gli ha ribadito l'opposizione degli Stati Uniti a un attacco a Rafah "senza tutele per i civili palestinesi" e il premier ha replicato: "Respingiamo i diktat su uno Stato palestinese". Il ministro della Difesa Gallant: "Inevitabile l'assalto finale a Rafah". Secondo il Wall Street Journal gli Usa prevedono un nuovo invio di armi a Israele. Nuovo monito dello Stato ebraico a Hezbollah: "Possiamo attaccare anche Beirut".
È di oltre 40 morti fra cui bambini e almeno 50 feriti il bilancio di nuovi raid aerei che hanno colpito oggi la zona centrale della Striscia di Gaza. È quanto risulta a giornalisti di Associated Press e fonti ospedaliere.
l presidente israeliano Isaac Herzog ha confermato oggi di avere discusso della liberazione degli ostaggi a Gaza con il primo ministro del Qatar e principale mediatore di un eventuale accordo con Hamas, Mohammed bin Abdulrahman al-Thani, a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco. "Questa e' la questione piu' importante all`ordine del giorno", ha detto, riconoscendo la presenza di rappresentanti delle famiglie degli ostaggi e di ex ostaggi tra il pubblico e chiedendo al mondo di mantenere questa "massima priorita'" all`ordine del giorno. "Ieri ho incontrato il primo ministro del Qatar. È stata una bella discussione. Penso che stia facendo uno sforzo notevole, che abbia compiuto uno sforzo notevole e si sia concentrato enormemente su questo problema. È complicato, e' difficile", ha commentato Herzog.
Il presidente israeliano Isaac Herzog ha incontrato segretamente il premier del Qatar Mohammed bin Abdulrahman al-Thani a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco per discutere i negoziati sul rilascio degli ostaggi a Gaza: lo riferisce Axios citando due fonti a conoscenza dell'incontro. Finora la maggior parte dei contatti tra Qatar e Israele dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre sono stati guidati dal capo del Mossad David Barnea. Herzog ha portato con sé a Monaco alcuni degli ostaggi rilasciati nel precedente accordo e i familiari di coloro che sono ancora detenuti a Gaza, scrive Axios.
Le truppe israeliane entreranno a Rafah a prescindere da un eventuale accordo con Hamas sul rilascio degli ostaggi. Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu, aggiungendo: "Anche se dovessimo ottenerlo, entreremo a Rafah. Coloro che voglio impedirci di agire in pratica ci dicono di perdere la guerra. Così ho detto anche al presidente americano Joe Biden".
"Forse sarà necessaria un'operazione militare al nord". Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu riferendosi allo scontro con gli Hezbollah in Libano. Netanyahu ha poi confermato che le richieste di Hamas per un cessate il fuoco "sono folli". "Il loro significato è sconfiggere Israele e noi - ha aggiunto - non lo possiamo accettare". Poi ha ribadito che solo "una pressione militare forte e trattative determinate porteranno al ritorno degli ostaggi". Il premier ha quindi confermato l'operazione a Rafah, previo "lo sgombero dei civili verso zone sicure".
I negoziati in questi ultimi giorni per un cessate il fuoco a Gaza "non sono molto promettenti". Lo ha detto Sheikh Mohammed bin Abdul Rahman Al Thani, primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar.
"I membri del G7 hanno espresso l'intenzione di lavorare per pause prolungate e durature nelle ostilità" a Gaza "che portino a un cessate il fuoco sostenibile e per l'attuazione urgente delle risoluzioni Onu UNSCR 2712 e 2720, compresi corridoi per facilitare l'assistenza urgentemente necessaria, lo spostamento dei civili e il rilascio degli ostaggi". Lo si legge nella dichiarazione del ministro degli Esteri Antonio Tajani al termine della riunione G7 Esteri a Monaco. I ministri "hanno ribadito nei termini più forti possibili l'importanza per tutte le parti di proteggere i civili, nel rispetto del diritto umanitario internazionale".
Israele ha effettuato attacchi segreti contro due importanti gasdotti in Iran, interrompendo il flusso di calore e gas verso province in cui vivono milioni di persone. Lo scrive il New York Times citando due funzionari occidentali e uno stratega militare affiliato al Corpo delle Guardie rivoluzionarie iraniane.
Ai fini di un eventuale accordo per il cessate il fuoco, Hamas non accetterà "nient'altro che una completa fine dell'aggressione, il ritiro dell'esercito d'occupazione da Gaza e la rimozione dell'ingiusto blocco della Striscia". Lo ha detto il leader di Hamas Ismail Haniyeh su Telegram, accusando Israele per la mancanza di progressi nei negoziati su una possibile intesa. Haniyeh ha insistito anche su un altro punto, quello della "liberazione dei prigionieri palestinesi che scontano pene di lunga durata". Richieste che Tel Aviv ha già respinto in passato come "irricevibili".
All'ospedale Nasser di Kahn Yunis le truppe israeliane hanno "arrestato circa 100 sospettati di attività terroristica". Lo ha fatto sapere il portavoce militare, secondo cui l'operazione "si basa su informazioni dell'intelligence in base alle quali Hamas conduce la sua attività di terrore all'interno dell'ospedale stesso".
L'amministrazione Usa prevede di inviare armi a Israele per un importo stimato di decine di milioni di dollari, nonostante gli stessi Usa spingano per un cessate il fuoco temporaneo a Gaza. Lo hanno riferito fonti americane citate dal Wall Street Journal, secondo cui la fornitura comprende circa un migliaio di bombe MK.82, sistemi KMU-572 per la precisione delle bombe e altro.
"È Rafah il prossimo centro di gravità di Hamas", e per questo una vasta operazione militare di terra è inevitabile anche nella città più meridionale della Striscia. A dirlo è il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, citato da La Stampa. Secondo il ministro, a guerra finita "non ci sarà più Hamas come potenza militare a Gaza", ma "Israele non controllerà la Striscia".
Migliaia di persone hanno manifestato contro Hamas al valico di Rafah, hanno bruciato pneumatici e gridato slogan contro Hamas e il suo leader Sinwar. Lo riferiscono fonti locali. La folla ha sfondato il cancello danneggiando la recinzione che protegge il valico, poi ha assaltato i camion che trasportavano aiuti umanitari portando via derrate alimentari. Gli agenti di polizia hanno usato la forza e sparato contro le persone che prendevano d'assalto i mezzi. Il Dipartimento che controlla il valico ha dichiarato che i manifestanti non hanno attaccato il terminal, ma hanno bruciato le gradinate davanti al cancello.