Israele vuole morto il leader di Hamas: chi è Yahya Sinwar

Yahya Sinwar, il leader di Hamas che ha riportato Palestina e Israele in guerra dopo l'attacco a sorpresa lanciato il 7 ottobre, "è un uomo morto". Sono le parole del portavoce dell'esercito israeliano, che minaccia la "leadership militare e politica" del gruppo fondamentalista della Striscia di Gaza, sottolineando che "tutte le sue risorse, sono attaccabili e condannate". Sinwar è il comandante, eletto sei anni fa come capo supremo, che ha ordinato l'operazione. Ottimo stratega, ha imparato l'ebraico durante gli anni passati in carcere (per 4 ergastoli): nelle celle israeliane ha passato oltre 20 anni fino al rilascio avvenuto durante uno scambio di prigionieri nel 2011, con cui fu liberato il giovane caporale israeliano Gilad Shalit.

 Yahya Sinwar, 61 anni, è il responsabile politico di Hamas. È nato in un campo profughi nel 1962, ha frequentato l'Università islamica di Gaza ed è esperto del mondo ebraico. È considerato un leader radicale ed estremo. È stato alla guida dell'apparato del gruppo responsabile di rintracciare ed eliminare i palestinesi collaborazionisti.

 È stato arrestato per la prima volta nel 1982, poi nel 1985 per attività sovversive. Come scrive il Giornale, "Sinwar si è fin da subito dedicato alla causa palestinese, è uno degli artefici della prima Intifada e uno dei fondatori del braccio militare di Hamas". Nel 1988 il nuovo arresto e l'incarcerazione in una prigione dello Stato ebraico dopo l'uccisione di due soldati israeliani e quattro palestinesi accusati di essere collaborazionisti. In carcere gli fu diagnosticato un tumore al cervello, dal quale guarì dopo un intervento chirurgico in un ospedale israeliano. Sinwar è la mente che ha permesso ad Hamas di avere un canale privilegiato con il Qatar, dal quale ha ricevuto milioni di euro per aiutare il popolo palestinese a Gaza, dopo il consenso ricevuto da Benjamin Netanyahu, a cui scrisse una lettera di pacificazione in lingua ebraica.

Ora ha messo sotto scacco Israele, che è pronta a un attacco via terra sulla Striscia di Gaza, tenendo in ostaggio 130 persone di nazionalità israeliana.