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Gaza, trattative tra Israele e Hamas su ostaggi e tregua | Il governo siriano nomina una donna agli Affari femminili

I fondamentalisti della Striscia hanno fornito segnali che vari ostaggi sono vivi. Netanyahu promette vendetta agli Houthi dello Yemen. Il Patriarca Pizzaballa ai fedeli di Gaza: "Non vi abbandoneremo mai"

di Redazione online
23 Dic 2024 - 01:02

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas che coinvolge Libano, Siria e Iran giunge al giorno 444. Mentre i negoziatori cercano in Qatar di elaborare un accordo di cessate il fuoco a Gaza, un funzionario israeliano ha dichiarato al Times of Israel che Hamas ha fornito "segni di vita" per diversi ostaggi. Il primo ministro israeliano Netanyahu, intanto, ha affermato che "come abbiamo agito contro i terroristi iraniani, agiremo forza e determinazione" contro gli Houthi dello Yemen. Intanto una donna, Aisha al-Dibs, è stata nominata capo dell'ufficio per gli affari delle donne nell'amministrazione provvisoria della Siria, istituita dopo la caduta del regime di Assad.


Il missile intercettato dall'esercito di Tel Aviv prima di attraversare il territorio israeliano è stato lanciato dai ribelli Houthi dello Yemen. L'operazione, effettuata con un "missile balistico ipersonico Palestine 2", ha preso di mira un "obiettivo militare del nemico israeliano nella regione di Giaffa nella Palestina occupata", hanno affermato in un comunicato i ribelli yemeniti. Non ci sono feriti.


Israele inizierà a colpire i leader degli Houthi. È quanto ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz, giurando che non permetterà che il fuoco di missili e droni su Israele continui incontrollato. Ne dà notizia Times of Israel. "Come ci siamo occupati di Sinwar a Gaza, di Haniyeh a Teheran e di Nasrallah a Beirut, ci occuperemo dei capi degli Houthi a Sana'a o in qualsiasi altra parte dello Yemen", ha detto Katz, "agiremo sia contro le loro infrastrutture che contro di loro per eliminare la minaccia". Il ministro ha poi minacciato i sostenitori iraniani degli Houthi, giurando che "chiunque li sponsorizzi ne pagherà il prezzo". Il Times of Israel fa notare che colpire i leader degli Houthi significa segnare un'escalation da parte di Israele, che finora ha preso di mira infrastrutture portuali e siti militari del gruppo.


Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha detto di aver ordinato all'esercito di "distruggere le infrastrutture Houthi" in Yemen.


Parlando alla Knesset, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha evocato "alcuni progressi" nei negoziati con Hamas sull'accordo per il rilascio degli ostaggi. 


Un drone lanciato contro Israele dallo Yemen è stato abbattuto dall'aviazione militare israeliana nella giornata di oggi. Secondo le Idf (Forze di Difesa israeliane), il drone è stato intercettato prima di entrare nello spazio aereo israeliano e non è suonata alcuna sirena come da protocollo.


Una delegazione italiana sta incontrando la nuova leadership siriana a Damasco. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Con questa missione di diplomatici vogliamo essere parte attiva della riunificazione della situazione della Siria, della pacificazione e della stabilizzazione. Ci auguriamo che il nuovo sistema sia rispettoso delle minoranze, in modo particolare delle minoranze cristiane, per noi questa è una priorità e una condizione fondamentale per procedere anche poi in futuro alla revoca delle sanzioni", ha aggiunto a margine della sua visita in Kosovo.


Negli ultimi 75 giorni nel governatorato di Gaza Nord sono entrati appena 34 camion dell'Onu che trasportavano cibo e acqua per la popolazione, ma a causa del deliberato ostruzionismo dell'esercito israeliano solo 12 tir sono riusciti a distribuire gli aiuti ai civili. Il contenuto di tre di questi è stato consegnato a sfollati che avevano trovato rifugio in una scuola, poi sgomberata e bombardata nel giro di poche ore. È l'ultimo, drammatico aggiornamento di Oxfam, mentre l'emergenza umanitaria si fa ogni giorno più grave. Al pari di altre agenzie internazionali, Oxfam non ha potuto portare aiuti salvavita alla popolazione civile di Gaza Nord dal 6 ottobre, quando Israele ha intensificato l'assedio militare di Jabalia, Beit Lahia e Beit Hanoun.


Il Ministero della Salute del governo di Hamas nella Striscia di Gaza ha reso noto oggi che almeno 58 persone sono state uccise dai raid israeliani nelle ultime 24 ore. Il bilancio complessivo delle vittime negli oltre 14 mesi di offensiva israeliana nella Striscia, seguita all'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, è ora salito a 45.317 morti, secondo il comunicato. I feriti sono 107.713, aggiunge il ministero.


Il ritorno alla presidenza degli Stati Uniti di Donald Trump, previsto a gennaio, porterà "grandi opportunità" per Israele. Lo ha affermato il ministro degli Esteri dello Stato ebraico, Gideon Sa'ar, parlando alla Commissione Affari esteri e Difesa della Knesset (il parlamento monocamerale israeliano). "Anche il prossimo anno, il 2025, sarà un anno impegnativo", ha affermato il ministro, "ma anche un anno con grandi opportunità, con una nuova amministrazione guidata dal presidente eletto Donald Trump". Sa'ar ha osservato che "questo non significa che ci saranno accordi su tutto e che non ci saranno più dibattiti, ma certamente lascia spazio all'ottimismo". 


Le Brigate al Qassam, braccio armato del movimento islamista palestinese Hamas, hanno "accoltellato e ucciso" tre militari delle Forze di difesa israeliane a Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza. Lo ha riferito un comunicato della milizia pubblicato su Telegram, secondo cui l'assalto è avvenuto mentre i militari stavano sorvegliando un edificio in cui erano trattenute delle persone che sono state liberate dai combattenti. Al momento l'esercito israeliano non ha rilasciato alcun commento.


L'Iran non ha "nessun contatto diretto" con i nuovi leader siriani. Lo fanno sapere fonti ministeriali iraniane.


L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che cinque persone sono morte e oltre 20 rimaste ferite nei bombardamenti israeliani che hanno colpito stanotte la Striscia di Gaza. La maggior parte delle vittime si è registrata nell'area di Al-Mawasi, nel sud dell'enclave palestinese.


Una donna, Aisha al-Dibs, è stata nominata capo dell'ufficio per gli Affari delle donne nell'amministrazione provvisoria della Siria, istituita dopo la caduta del regime di Assad. Lo ha affermato il dipartimento per gli affari Politici in una dichiarazione, citato da Anadolu. Dibs è la prima funzionaria donna di alto livello selezionata nella nuova amministrazione. Dibs, che in precedenza ha lavorato nel campo degli aiuti umanitari, si descrive sul suo account sui social media come "un'attivista concentrata sullo sviluppo delle donne e sul lavoro umanitario". "In questo ufficio siamo progressisti per quanto riguarda le opportunità delle donne", ha detto ad Al Jazeera.


Mentre i negoziatori cercano a Doha di elaborare un accordo di cessate il fuoco a Gaza, un funzionario israeliano ha dichiarato al Times of Israel che Hamas ha fornito "segni di vita" per diversi ostaggi. Novantasei dei 251 ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre rimangono a Gaza, compresi i corpi di almeno 34 morti confermati dalle Idf.

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