Nella sua informativa alla Camera, il ministro degli Esteri ha espresso solidarietà ai giornalisti e agli agenti feriti a Udine negli scontri con gli attivisti pro-Pal
"L'antisemitismo è un pregiudizio mostruoso che va combattuto ovunque e in ogni modo, con tutta la forza di cui i sistemi democratici dispongono". Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nella sua informativa alla Camera su Gaza. "Fermarne la diffusione è un impegno solenne che il governo assume in quest'Aula - ha aggiunto -. Purtroppo anche martedì sera a Udine i violenti estremisti pro-Pal hanno aggredito le forze dell'ordine perché volevano impedire lo svolgimento della partita di calcio Italia-Israele".
Secondo Tajani, l'antisemitismo "si è riaffacciato, dimostrando che la memoria delle tragedie di 80 anni fa non è più sufficiente a tenere lontana l'eco del più odioso dei pregiudizi razziali".
Il titolare della Farnesina ha quindi espresso tutta la propria solidarietà "ai due giornalisti feriti dai manifestanti" a Udine "e a tutti i poliziotti, i carabinieri e i finanzieri" che hanno garantito la sicurezza.
"Oggi è innanzitutto il giorno della speranza, in cui parlare di un futuro affidato non più solo alle armi", ha proseguito il vicepremier. "Parlo della luce di speranza che abbiamo visto negli occhi dei bambini di Gaza usciti a festeggiare dopo il cessate il fuoco, delle famiglie israeliane che hanno potuto riabbracciare i loro cari, immagini che rimarranno impresse nella nostra memoria. Non dobbiamo alimentare illusioni premature, il cammino è lungo e la prudenza necessaria. Ma, come ha detto il cardinale Pizzaballa, vediamo finalmente le prime luci dell'alba al termine di una lunga notte".
Il cessate il fuoco a Gaza, il rilascio degli ostaggi e il ritiro graduale delle forze israeliane "erano obiettivi inimmaginabili solo fino a poche settimane fa: oggi sono realtà grazie alla leadership del presidente Trump, che ha incessantemente ricercato la fine del conflitto a Gaza", ha sottolineato il ministro degli Esteri.
Il governo italiano ha sostenuto fin dall'inizio questo complesso percorso di pace a Gaza, "lavorando con pazienza e concretezza con due obiettivi chiari: mantenere vivo il dialogo tra le parti, Israele e Autorità nazionale palestinese, e alleviare le sofferenze della popolazione civile palestinese", ha dichiarato ancora Tajani. "Rivendico con orgoglio la nostra azione. Abbiamo potuto svolgere un ruolo attivo perché in questi mesi abbiamo mantenuto aperti i canali di dialogo sia con Israele sia con l'Anp. Sono pochissimi i Paesi che possono dire di aver fatto altrettanto. Abbiamo costruito ponti, a dispetto di chi voleva tagliarli. È così che si lavora per la pace: giorno dopo giorno, con una paziente opera di tessitura, senza sventolare bandiere e senza cedere al clamore e ai proclami. Non abbiamo fatto propaganda sulla pelle del popolo di Gaza".
Tajani ha poi deciso di nominare Bruno Archi, ambasciatore italiano presso la Fao, come nuovo inviato speciale del ministero degli Esteri per la ricostruzione di Gaza, inclusi gli aspetti umanitari.