Papa Leone accolto da Mattarella al Quirinale
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Il Pontefice è stato accolto dopo avere varcato il confine della Città del Vaticano, dal vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani e dal sottosegretario a Palazzo Chigi Alfredo Mantovano
Papa Leone XIV è arrivato al Quirinale per la visita al presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella. Il Pontefice, scortato dai Corazzieri lungo il percorso, è stato accolto in Italia dopo avere varcato il confine della Città del Vaticano, dal vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani e dal sottosegretario a Palazzo Chigi Alfredo Mantovano. Per la visita di Stato del Papa al Quirinale è arrivata anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
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Durante la visita Mattarella è stato il primo a prendere la parola sottolineando il valore della solidarietà e della libertà. "Non vogliamo arrenderci alla prospettiva di una società dominata da oligarchi o, meglio, da privilegiati, in base al censo, alla spregiudicatezza, all'indifferenza verso gli altri, che si profila rimuovendo i valori di uguaglianza, di solidarietà, di libertà", ha affermato il Capo dello Stato, ricevendo il Papa.
"Disarmare gli animi e disarmare le parole" per favorire la pace e in questo "una responsabilità specifica spetta ai decisori politici e a quanti influenzano l'opinione pubblica, nel rifuggire dall'esaltazione dei contrasti piuttosto che nel coltivare, al contrario, dialogo e reciproca comprensione", ha aggiunto Mattarella.
"Viviamo tempi in cui, assieme a tanti segni di speranza, molte sono le situazioni di grave sofferenza che feriscono l'umanità a livello mondiale e richiedono risposte urgenti e al tempo stesso lungimiranti. Il primo impegno che, in proposito, desidero richiamare, è quello per la pace. Sono numerose le guerre che devastano il nostro pianeta". Lo ha detto Papa Leone nel discorso al Quirinale rinnovando "l'appello accorato affinché si continui a lavorare per ristabilire la pace in ogni parte del mondo e perché sempre più si coltivino e si promuovano i principi di giustizia, di equità e di cooperazione tra i popoli che ne sono irrinunciabilmente alla base".
Il Pontefice ha poi affrontato la problematica del calo delle natalità, chiedendo alla politica uno sforzo per aiutare le famiglie. "Negli ultimi decenni assistiamo in Europa, come sappiamo, al fenomeno di un notevole calo della natalità. Ciò richiede impegno nel promuovere scelte a vari livelli in favore della famiglia, sostenendone gli sforzi, promuovendone i valori, tutelandone i bisogni e i diritti. 'Padre', 'madre', 'figlio', 'figlia', 'nonno', 'nonna', sono, nella tradizione italiana, parole che esprimono e suscitano naturalmente sentimenti di amore, rispetto e dedizione, a volte eroica, al bene della comunità domestica e dunque a quello di tutta la società. In particolare, vorrei sottolineare l'importanza di garantire a tutte le famiglie il sostegno indispensabile di un lavoro dignitoso, in condizioni eque e con attenzione alle esigenze legate alla maternità e alla paternità. Facciamo tutto il possibile per dare fiducia alle famiglie, soprattutto alle giovani famiglie, perché possano guardare serenamente al futuro e crescere in armonia".
Il Papa, nel discorso al Quirinale, ha poi evidenziato "la fondamentale importanza, ad ogni livello, del rispetto e della tutela della vita, in tutte le sue fasi, dal concepimento all'età avanzata, fino al momento della morte. Auspico che continui a crescere questa sensibilità - ha detto il Pontefice -, anche per ciò che riguarda l'accessibilità delle cure mediche e dei medicinali, secondo le necessità di ciascuno".
Il Capo dello Stato lo ha ricevuto nel cortile d'Onore. Dopo gli onori l'esecuzione degli Inni nazionali pontificio e italiano, Papa Leone XIV e Mattarella hanno raggiunto la sala del Bronzino per le foto ufficiali davanti alle bandiere e la presentazione delle rispettive delegazioni. Dopo il Santo Padre e il presidente della Repubblica si sono recati nello Studio alla Vetrata, per il colloquio privato. Nel frattempo, le delegazioni vaticana e italiana si sono spostati nella sala del Druso, per il colloquio parallelo.