UN PEZZO ALLA VOLTA

Dopo il Louvre, l'Eliseo: rubate porcellane alla sede della presidenza francese

Il maggiordomo e il compagno sono sospettati di aver rubato piatti e tazze dei prestigiosissimi servizi

19 Dic 2025 - 17:45
 © Istockphoto

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Nessuna effrazione, nessun allarme, ma un pezzo alla volta. Negli ultimi due anni decine di porcellane di pregio dell'Eliseo, simbolo del fasto e della storia della presidenza francese, sarebbero state sottratte lentamente tra una cena ufficiale e un ricevimento di Stato. Piatti e tazze in porcellana, alcuni firmati dalla prestigiosa Manufacture de Sèvres, sarebbero stati rubati con metodo e discrezione, senza clamore e senza lasciare tracce immediate.

Da cosa ha avuto origine l'inchiesta?

 Secondo quanto ricostruito dalla stampa francese, l'inchiesta è partita da una segnalazione interna: alcuni servizi risultavano incompleti, altri inspiegabilmente spariti. Da lì l'intervento dei gendarmi, che hanno portato al fermo di due uomini tra Loiret e Versailles. Al centro dell'indagine, un "maître d’hotel" dell'Eliseo, addetto proprio all'argenteria e ai servizi ufficiali, e il suo compagno, antiquario e collezionista di porcellane di alto livello.

Un dettaglio oggi appare sotto una luce diversa: pochi mesi fa, all'indomani di un clamoroso furto al Louvre, il maggiordomo aveva pubblicamente criticato la dirigenza del museo, ricevendo applausi per un intervento considerato coraggioso. Parole che allora sembravano lo sfogo di un addetto ai lavori, ma che ora tornano a galla in un contesto ben diverso. Durante il fermo, entrambi gli uomini avrebbero ammesso le proprie responsabilità. Il maggiordomo, attraverso il suo avvocato, ha parlato di un senso di sollievo per la fine di una spirale ormai fuori controllo. L'altro è accusato di ricettazione di beni culturali ed è stato immediatamente sospeso dal suo incarico al Louvre.

L'affaire delle porcellane dell'Eliseo aggiunge così un nuovo capitolo imbarazzante alla lunga lista di furti che hanno colpito istituzioni simbolo della cultura e dello Stato francese. Un colpo senza scasso e senza inseguimenti, consumato nel silenzio dei palazzi del potere. E proprio per questo, forse, ancora più clamoroso.

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