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Trump: "Dazi al 100% sui film realizzati fuori dagli Stati Uniti"
Un veicolo del Secret Service ha preso fuoco all'esterno della Casa Bianca, causando la chiusura delle strade in vista della visita del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Non si fermano intanto gli annunci di Donald Trump sui dazi. Ora è il mondo del cinema a essere finito nel mirino del presidente degli Stati Uniti. "Il nostro settore cinematografico è stato sottratto agli Stati Uniti d'America da altri Paesi, proprio come si ruba una caramella a un bambini. La California, con il suo governatore debole e incompetente, è stata particolarmente colpita! Pertanto, al fine di risolvere questo annoso e infinito problema, imporrò una tariffa del 100% su tutti i film realizzati al di fuori degli Stati Uniti", ha scritto sui social il tycoon. Trump ha poi confermato l'intenzione di imporre "dazi significativi" sui mobili importati da Paesi che non producono negli Usa, con l'obiettivo di rilanciare il settore nazionale. Gli Usa, però, sono a un passo dallo shutdown. L'ultima chiusura delle attività governative per l'esaurimento dei finanziamenti federali risale al 2019. I leader del Congresso hanno lasciato un incontro nello Studio Ovale con Trump senza raggiungere un accordo.
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YouTube pagherà 24,5 milioni di dollari per risolvere le cause legali intentate dal presidente Usa Donald Trump dopo che la più celebre delle piattaforme video ne aveva sospeso l'account in seguito all'assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Lo scrive "Le Figaro". Dopo Meta e X (ex Twitter), YouTube è l'ultima piattaforma a raggiungere un accordo con il presidente americano per risolvere la controversia legale, iniziata nel luglio 2021. Gli avvocati del presidente hanno affermato che la somma sarà versata in un fondo fiduciario la cui missione, tra le altre cose, è quella di finanziare la costruzione di una gigantesca sala da ballo alla Casa Bianca.
In una escalation del braccio di ferro contro Harvard, l'amministrazione Trump ha avviato una procedura potrebbe rendere la più antica e ricca università del Paese non idonea a ricevere finanziamenti federali a causa delle accuse di antisemitismo nel campus. In una lettera indirizzata oggi al presidente di Harvard, Alan Garber, l'Ufficio per i Diritti Civili del ministero della salute ha annunciato di aver avviato la procedura nota come 'debarment', una misura disciplinare che prevede l'esclusione ufficiale e temporanea di chi ne è soggetto dalla possibilità di ricevere fondi o contratti federali. La mossa, riporta il Wall Street Journal, metterebbe a rischio miliardi di dollari in sovvenzioni. Arriva dopo che all'inizio di settembre un giudice federale di Boston aveva stabilito che il governo dovesse restituire a Harvard 2,2 miliardi di dollari in finanziamenti per la ricerca che erano stati congelati all'inizio dell'anno. La procedura di debarment - che in sostanza dichiarerebbe l'università non idonea a intrattenere rapporti con il governo - rappresenta un altro strumento con cui la Casa Bianca può cercare di bloccare i flussi di denaro. Queste azioni arrivano mentre i negoziati tra Harvard e la Casa Bianca hanno raggiunto un punto morto dopo la sentenza del 3 settembre, nella quale il giudice ha stabilito che il governo aveva tagliato in modo improprio i finanziamenti alla ricerca.
Il vicepresidente JD Vance, all'uscita dall'incontro alla Casa Bianca con il presidente Donald Trump e i leader del Congresso ha incolpato i democratici per l'imminente shutdown del governo federale. "Guardate, il principio in gioco qui è molto semplice", ha detto. "Abbiamo divergenze sulla politica fiscale, ma non si chiude il governo. Abbiamo divergenze sulla politica sanitaria, ma non si chiude il governo. Non si usano le divergenze politiche come leva per non pagare le nostre truppe e non avere beni essenziali per i servizi", ha affermato Vance. "Penso che ci stiamo dirigendo verso uno shutdown perché i Democratici non faranno la cosa giusta", ha previsto il vicepresidente.
YouTube ha accettato di pagare 24,5 milioni di dollari per chiudere una causa intentata nel 2021 da Donald Trump per la sospensione del suo account, dopo l'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio di quell'anno. Lo riferisce il Wall Street Journal citando i documenti depositati in tribunale. La quota di Trump dell'accordo, 22 milioni di dollari, andrà all'organizzazione no-profit 'Trust for the National Mall', destinata alla costruzione di una sala da ballo in stile Mar-a-Lago che Trump sta costruendo alla Casa Bianca. La Casa Bianca ha affermato che la sala da ballo, il cui costo previsto è di 200 milioni di dollari, sarà finanziata da donazioni di Trump e di "altri donatori patrioti". Ulteriori 2,5 milioni di dollari andranno agli altri querelanti nel caso, un gruppo che include l'American Conservative Union e la scrittrice Naomi Wolf. L'accordo non menziona le spese legali.
Nulla di fatto nell'incontro nello Studio Ovale tra il presidente Donald Trump e i leader della maggioranza repubblicana e dell'opposizione democratica del Congresso, per un accordo che eviti lo shutdown del governo federale che scatterebbe domani alla mezzanotte. Il leader della minoranza al Senato, Chuck Schumer, ha dichiarato ai giornalisti all'uscita dall'incontro che "ci sono ancora grandi differenze tra noi".
Un veicolo del Secret Service ha preso fuoco all'esterno della Casa Bianca, causando la chiusura delle strade in vista della visita del premier israeliano Benjamin Netanyahu. L'auto ha preso fuoco sul sedile posteriore e non sembrano esserci state feriti. La corrispondente della Casa Bianca per Just the News, Amanda Head, ha confermato l'accaduto in qualità di testimone oculare. Il veicolo si trovava all'angolo tra la 18th Street e Pennsylvania Avenue.
"Al fine di riportare alla grandezza la Carolina del Nord, che ha perso completamente il proprio settore dell'arredamento a favore della Cina e di altri Paesi, imporrò dazi sostanziali a qualsiasi Paese che non produca i propri mobili negli Stati Uniti. Seguiranno ulteriori dettagli!!!". Lo ha annunciato in un post sul social X il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
"Il nostro settore cinematografico è stato sottratto agli Stati Uniti d'America da altri Paesi, proprio come si ruba 'una caramella a un bambino'. La California, con il suo governatore debole e incompetente, è stata particolarmente colpita! Pertanto, al fine di risolvere questo annoso e infinito problema, imporrò una tariffa del 100% su tutti i film realizzati al di fuori degli Stati Uniti". Lo ha annunciato in un post sul social X il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.