Regna ancora l'incertezza sulle prossime mosse del presidente americano. Negative Piazza Affari e le altre Borse europee
Nuova svolta sul fronte della guerra commerciale tra Stati Uniti e resto del mondo. Donald Trump ha annunciato una pausa immediata di 90 giorni sui dazi reciproci. A tutti i Paesi che hanno deciso di trattare per un accordo viene infatti applicata la tariffa doganale base del 10%. Unica eccezione la Cina: a Pechino saranno infatti applicati complessivamente dazi al 145%, secondo quanto riferito dalla Casa Bianca. Al 125% di tariffe reciproche annunciate da Trump si va a sommare il 20% di dazi imposti in precedenza per il fentanyl. E Pechino risponde rialzando i controdazi sui beni Usa dall'84% al 125%. Trump giovedì aveva etto che sui dazi tratterà con l'Unione europea "come un unico blocco" e non per singolo Paese. L'Ue, intanto, ha deciso di sospendere per novanta giorni i dazi contro i prodotti americani. Girano in negativo Piazza Affari e le altre Borse europee.
"L'Europa non ha iniziato questo scontro e non lo vuole. I dazi vanno contro la logica politica e economica tra due aree economiche che hanno il maggiore interscambio nel mondo, pari a 1.600 miliardi di euro. Siamo pronti a negoziare un accordo a beneficio reciproco ma difendendo i nostri interessi". Lo ha affermato il commissario europeo all'Economia, Valdis Dombrovskis, nella conferenza stampa al termine dell'eurogruppo. "Non c'è necessità per gli Usa di continuare ad auto danneggiarsi. Ma se siamo costretti siamo pronti a difenderci - ha detto -. Al tempo stesso l'Ue continuerà il lavoro per approfondire il mercato unico e per diversificare il nostro commercio con i partner commerciali".
"Secondo le nostre ultime simulazioni con un modello sull'impatto dei dazi statunitensi, il Pil degli Stati Uniti si ridurrebbe dallo 0,8 all'1,4% entro il 2027. L'impatto negativo sull'Ue sarebbe inferiore a quello degli Stati Uniti, circa lo 0,2% del Pil. Se i dazi fossero confermati permanentemente le conseguenze economiche saranno negative del 3,1-3,6% per gli Usa e 0,5%-0,6% per l'Ue, l'1,2% per il Pil mondiale, mentre il commercio globale diminuirà del 7,7% tra tre anni". Lo ha detto il commissario Ue all'Economia, Valdis Dombrovskis, nella conferenza stampa al termine dell'Eurogruppo a Varsavia.
Le Borse europee ed i future di Wall Street girano rapidamente in calo, dopo che la Cina ha rialzato i suoi controdazi sulle importazioni dei beni Usa dall'84% al 125%. Tra i principali listini europei indossa la maglia nera Milano (-1,5%). In calo anche Francoforte (-1,4%), Parigi (-0,9%), Madrid (-0,5%) e Londra (-0,3%). Sul fronte valutario il dollaro accentua la sua debolezza sulle principali valute. L'euro sale del 2% a 1,1447 sul biglietto verde. Si rafforzano anche la Sterlina a 1,3120 e il franco svizzero a 1,2320, con quest'ultimo ai massimi storici.
La Cina ha presentato una nuova causa presso l'Organizzazione mondiale del commercio (WTO) in relazione all'ulteriore aumento dei dazi statunitensi. Lo ha comunicato oggi il ministero del Commercio cinese. "Per quanto riguarda il prossimo aumento dei dazi statunitensi sui prodotti cinesi, la Cina ha avviato una causa presso il meccanismo di risoluzione delle controversie del WTO", si legge in una nota del ministero.
La Cina ha rialzato i suoi controdazi sulle importazioni dei beni Usa dall'84% al 125%. Lo riferisce il ministero delle Finanze, precisando che le nuove misure entreranno in vigore il 12 aprile.
L'Ue è pronta a introdurre "una tassa sui ricavi pubblicitari digitali" che colpirebbe le Big Tech, se i negoziati con Donald Trump per raggiungere un'intesa commerciale dovessero fallire. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un'intervista al Financial Times.
;Cina e Unione europea dovrebbero non solo salvaguardare "i propri diritti e interessi legittimi", ma anche "l'equità e la giustizia internazionale, le norme e l'ordine internazionale", tenendo conto che "non c'è alcun vincitore in una guerra dei dazi e andare contro il mondo porterà all'isolamento". E' quanto ha detto il presidente Xi Jinping nell'incontro avuto oggi a Pechino con il premier spagnolo Pedro Sanchez,nel resoconto della Xinhua. Le due parti "dovrebbero continuare a consolidare il fondamento politico di sostegno, di fiducia e di rispetto reciproci".
La Borsa di Milano apre in rialzo. Il primo indice Ftse Mib guadagna lo 0,98% a 34.613 punti. In avvio corrono Nexi e Stm (+2%). In luce Intesa e Campari (+1,7%). In calo Snam (-0,6%).
Le Borse asiatiche chiudono contrastate la seduta. Sotto i riflettori le mosse di Donald Trump sui dazi, in particolare quelli imposti alle merci prodotte in Cina. Gli investitori guardano agli eventuali impatti sull'andamento della crescita economica, con le ipotesi di una recessione che diventano sempre più concrete. Conclude pesante Tokyo (-2,96%). Sul fronte dei cambi la svalutazione del dollaro sullo yen, poco sotto a 144, e sull'euro a 162,20, continua a incidere sulla sostenibilità dell'export del Made in Japan. A contrattazioni ancora in corso salgono Hong Kong (+0,9%), Shanghai (+0,2%), Shenzhen (+0,5%) e Mumbai (+2%). In flessione Seul (-0,5%).
Il prezzo dell'oro tocca nuovi massimi con la guerra commerciale in atto: il metallo prezioso con consegna immediata (Gold spot) passa di mano a 3.192,38 dollari con un aumento dello 0,51% dopo aver toccato nella notte i 3.219 dollari.
Le Borse europee si avviano verso una nuova seduta in rialzo, mentre si guarda alle mosse di Donald Trump sui dazi. Positivi i future del Vecchio continente e quelli di Wall Street, dopo il tonfo dei listini americani della vigilia e l'andamento contrastato di quelli asiatici.
Il dollaro è in caduta libera sulle principale valute, attestandosi ai minimi dal 2024. Sulla valuta americana pesano le decisioni della Casa Bianca sui dazi e l'incertezza sull'andamento della crescita economica. L'euro sale a 1,1282 sul biglietto verde, in aumento dello 0,8% e portandosi ai massimi da inizio 2022, dopo aver toccato anche 1,1376 nella notte. Sul dollaro si rafforzano anche la sterlina a 1,3015, in aumento dello 0,3%, e il franco svizzero a 1,2202, in crescita dello 0,6% ai massimi storici.
La Tesla di Elon Musk ha sospeso l'accettazione di nuovi ordini per i veicoli Model S e Model X sul suo sito web cinese. In base alle verifiche effettuate, lo stop per i due modelli importati nel Dragone della casa americana è esteso anche all'account ufficiale della piattaforma mandarina di messaggistica WeChat della società di e-car.
"La sospensione parziale dei dazi statunitensi per 90 giorni è un segnale e una porta aperta al negoziato. Ma questa pausa resta fragile", lo scrive il presidente francese Emmanuel Macron su X. "Con la Commissione e nell'unità europea, il nostro obiettivo resta semplice: negoziare per eliminare queste tariffe ingiuste e ottenere un accordo equilibrato, senza asimmetrie. Insieme alla Commissione Ue dobbiamo essere forti: l'Europa deve continuare a lavorare su tutte le contromisure necessarie e mobilitare tutte le leve disponibili per proteggersi, anche per evitare che i flussi provenienti dai Paesi terzi perturbino il nostro mercato".
L'Unione europea è pronta a trattare con Donald Trump sui dazi, ma le regole imposte alle compagnie tecnologiche Usa resteranno. L'ha affermato Henna Virkkunen, vicepresidente esecutiva della Commissione europea con delega alla sovranità tecnologica in un'intervista pubblicata oggi da La Stampa. "La nostra linea principale è sempre stata chiara: vogliamo negoziare, evitare dazi e guerre commerciali. E` su questo che stiamo trattando con gli Stati uniti", ha detto Virkkununen.
Le Borse cinesi procedono contrastate le contrattazioni dopo le nuove perdite accusate da Wall Street e alimentate dalla paura di una guerra commerciale senza esclusioni di colpi fra Stati Uniti e Cina e dai timori sui danni che i dazi potrebbero causare all'economia mondiale, incluso l'insidioso rischio di lunga recessione. Tokyo è la più pesante, segnando un calo del 4,25%, mentre la più virtuosa è Taiwan, che allunga il suo rimbalzo grazie a un +1,84%. Girano in positivo le Borse cinesi di Shanghai (+0,12%) e di Shenzhen (+0,81%), più che azzerando le perdite iniziali, così come Hong Kong, che adesso è in progresso dello 0,56%. Rialzo frazionale per Jakarta (+0,12%), mentre gli altri principali listini dell'Indo-Pacifico sono tutti in rosso: Sydney è a -1,37%, Seul a -0,91% e Singapore a -2,12%.
La guerra dei dazi tra la Cina e gli Stati uniti ha paralizzato gli investimenti internazionali. Lo ha affermato la segretaria generale della Conferenza delle Nazioni unite sul Commercio e lo Sviluppo, Rebeca Grynspan. "Gli investimenti sono paralizzati perché gli amministratori delegati stanno decidendo di sedersi a guardare, il che significa che gli investimenti non torneranno alla scala di cui il mondo ha bisogno", ha detto Grynspan.
Gli Stati Uniti potranno schierare truppe presso le installazioni controllate da Panama per addestramento, esercitazioni e una serie di altre attività, secondo un accordo congiunto visionato dall'Afp. Truppe che, secondo quanto anticipato da Donald Trump in una riunione di governo, sono già state inviate. "Abbiamo dislocato molte truppe a Panama e occupato alcune aree che prima non avevamo", ha detto il presidente americano insieme al segretario alla Difesa Pete Hegseth, appena tornato da una visita ufficiale a Panama. La mossa è contro il controllo cinese del Canale.
Duro smacco giudiziario per Donald Trump sul fronte "deportazioni". La Corte Suprema Usa ha ordinato alla sua amministrazione di "facilitare" il rimpatrio di un migrante salvadoregno, deportato il mese scorso per errore e rinchiuso in una famigerata prigione nel suo Paese natale. Il governo deve "agevolare il rilascio di (Kilmar) Abrego Garcia dalla custodia in Salvador e garantire che il suo caso venga gestito come lo sarebbe stato se non fosse stato impropriamente trasferito a El Salvador", ha affermato la corte, a maggioranza conservatrice. Il governo Trump aveva ammesso l'errore ma si era detto impossibilitato a farlo tornare.
Wall Street chiude negativa. Il Dow Jones perde il 2,50% a 39.593,44 punti, il Nasdaq cede il 4,31% a 16.387,31 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 3,46% a 5.267,91 punti.
L'Unione europea e gli Emirati arabi uniti hanno concordato oggi di avviare colloqui sul libero scambio. I colloqui si concentreranno sul commercio di beni, servizi, investimenti e sul rafforzamento della cooperazione in settori strategici, tra cui le energie rinnovabili, l'idrogeno verde e le materie prime critiche, secondo quanto dichiarato dall'Ue. L'accordo per l'avvio dei colloqui è finalizzato ad approfondire le relazioni bilaterali e a promuovere la crescita economica, ha affermato il paese arabo.
Avanzano le trattative tra Bruxelles e Pechino sulle auto elettriche. Il commissario Ue per il Commercio, Maros Sefcovic, e il ministro cinese Wang Wentao hanno concordato di valutare l'introduzione di prezzi minimi sulle importazioni dalla Cina come alternativa ai dazi imposti dall'Ue lo scorso anno. Lo ha fatto sapere un portavoce della Commissione europea. Il ministero del Commercio cinese, secondo quanto riportato da Reuters sul suo sito, ha riferito che i negoziati inizieranno "immediatamente".
Donald Trump ha detto che sui dazi tratterà con l'Unione europea "come un unico blocco" e non per singolo Paese. "Ci hanno trattato molto male ma sono stati intelligenti", ha aggiunto il presidente riferendosi al ritiro delle tariffe di ritorsione da parte di Bruxelles.
Per il segretario del Tesoro Scott Bessent "non c'è nulla di strano" sui mercati, nonostante le montagne russe di questi giorni dovute ai dazi imposti da Donald Trump. "Il petrolio è risalito e l'inflazione è in calo", ha aggiunto Bessent in una riunione del governo.
Donald Trump ha ammesso, durante una riunione del suo governo, che "ci sarà un costo di transizione" per i dazi ma ha assicurato che "andrà tutto bene" e che gli Stati Uniti "stanno guadagnando miliardi al giorno" dalle tariffe.
Wall Street accentua le perdite. Il Dow Jones perde il 4,43% a 38.799,70 punti, il Nasdaq cede il 6,07% a 16.085,71 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 5,20% a 5.172,94 punti. Resta alto il rischio recessione per gli Stati Uniti a causa dei dazi contro la Cina.
Il dollaro sotto pressione cala ai minimi dall'ottobre del 2024. L'indice che misura il biglietto verde nei confronti di sei valute è in calo del 2,1%, confermando - secondo gli analisti - che il primato del dollaro nel sistema finanziario globale è messo in discussione in seguito ai dazi di Donald Trump. La debolezza del biglietto verde - osservano - riflette infatti l'attesa che i paesi diversificheranno i loro asset di riserva.
Wall Street peggiora. Il Dow Jones perde il 3,52% a 39.213,91 punti, il Nasdaq cede il 5,20% a 16.235,02 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 4,28% a 5.223,31 punti.
Borse europee brillanti in chiusura di seduta. A Piazza Affari, l'indice Ftse Mib ha guadagnato il 4,73%. Parigi ha fatto segnare un + 3,83%, Francoforte +4,53%, Madrid +4,02%e Londra +3,04%.
Gli immigrati come i pacchi di Amazon. Il paragone scioccante arriva dal direttore ad interim dell'Immigration and Customs Enforcement (Ice) Todd Lyons, il quale ha dichiarato di voler trasformare le deportazioni dei migranti in un sistema "simile ad Amazon Prime", con camion che raccolgono i clandestini per essere espulsi dal Paese con la stessa efficienza delle consegne del colosso dell'e-commerce. "Dobbiamo iniziare a trattare questo processo come un'attività commerciale. Come Prime, ma con gli esseri umani", ha detto Lyons.
Il ministero degli Esteri ha istituito il Quartier generale delle consultazioni economiche tra Giappone e Stati Uniti, presieduto dal ministro Takeshi Iwaya, per rispondere alle recenti misure tariffarie degli Stati Uniti, e ha tenuto la sua prima riunione oggi. La task force continuerà a tenere riunioni e discussioni secondo le necessità e proseguirà gli sforzi diplomatici, continuando a sollecitare Washington a rivedere le proprie misure. Lo rende noto un comunicato del ministero degli Esteri giapponese.
Tonfo per Wall Street. Il Dow Jones perde il 2,72% a 39.500,34 punti, il Nasdaq cede il 4,01% a 16.440,65 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 3,32% a 5.273,83 punti.
Il presidente Donald Trump ha annunciato l'intenzione di bloccare tutti i finanziamenti federali alle cosiddette "città santuario", ovvero quei centri urbani che limitano la cooperazione con le autorità federali per l'immigrazione. "Basta città santuario! Proteggono i criminali, non le vittime", ha scritto Trump in un post su Truth. "Stanno infangando il nostro Paese e sono derise in tutto il mondo". Il presidente, che ha promesso la più vasta deportazione di massa nella storia degli Usa, ha poi aggiunto: "Sto lavorando a documenti per bloccare tutti i fondi federali a qualsiasi città o Stato che permetta l'esistenza di queste trappole mortali!". La misura, se attuata, metterebbe sotto pressione i bilanci di città come New York, San Francisco e Los Angeles.
La Casa Bianca ha confermato che l'aliquota tariffaria cumulativa imposta alla Cina ha raggiunto il 145%. Il totale comprende il nuovo dazio del 125% annunciato nei giorni scorsi, a cui si somma una tariffa del 20% già introdotta dall'amministrazione Trump in risposta al coinvolgimento di Pechino nella crisi del fentanyl.
La Camera americana ha approvato con 216 voti favorevoli e 214 contrari la risoluzione che spiana la strada per la legge di bilancio voluta da Donald Trump. Si tratta di una versione che prevede tagli più ampi rispetto a quelli richiesti dal Senato. Alla fine solo due repubblicani hanno votato contro e altri due che si sono astenuti.