"Ho perso un fratello"

Dj italiano morto a Ibiza, il racconto shock dell'amico testimone: "Gli agenti lo tenevano fermo, ho visto il suo ultimo respiro"

Raffaele, commerciante 35enne, rivela gli ultimi istanti di vita di Michele Noschese, noto come dj Godzi: "Ha ricevuto cazzotti in faccia e sulla schiena. Poi lo hanno ammanettato a mani e piedi, una scena mai vista, come fosse un animale"

23 Lug 2025 - 11:08
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"Ho perso un fratello, Michele. L'ho visto andarsene via, ansimare ed esalare l’ultimo respiro". Inizia così il racconto shock di Raffaele, 35 anni, l'unico testimone oculare, finora emerso, della morte a Ibiza di napoletano Michele Noschese, noto come dj Godzi. "Era sul letto, manette ai piedi e alle mani. Lo tenevano fermo. La Guardia Civil non si è accorta della mia presenza, stavo in un angolo. Quando mi hanno notato hanno gridato che ci fai lì!'. Nel frattempo era arrivata l'ambulanza - prosegue il 35enne -. Medici e infermieri saranno rimasti attorno a lui un quarto d'ora. Urlavano: 'Lo rianimiamo! Lo rianimiamo!' Ma non ci sono riusciti".

"Testimonierò a processo, ho perso un fratello"

 In un'intervista a Il Corriere della Sera, Raffaele, commerciante a Ibiza, non ha dubbi e rivela: "Certo che testimonierò a un eventuale processo, in un’aula giudiziaria. Come devo ripeterlo? Ho perso un fratello". Il 35enne si dice pronto a dare la sua versione dei fatti, consapevole di essere, almeno per ora, il solo testimone che può dare una sua versione su cosa sia successo al dj napoletano morto dopo l'intervento della Guardia Civil, allertata per i numerosi schiamazzi uditi dall'appartamento in cui viveva Michele, nella zona residenziale che si snoda lungo Carrer de Lausanne, sulle alture sopra Ibiza. Il commerciante, che dice di essere "uno dei più cari amici" della vittima, premette di essere arrivato a casa di Noschese verso "l'una di notte" e di aver "dormito a lungo, sin verso le sei o le sette. Dunque non ho visto l’arrivo degli altri amici: c'era solo una ragazza che si stava preparando per uscire".

Gli attimi prima della tragedia

 Poi comincia il racconto: "Alle 7:45 Michele mi ha chiesto se potevo andare a comperare da mangiare per i gatti, era un po’ esagitato e l’ho assecondato. Sono sceso in piscina, già affollata: c'era gente che aveva chiamato la polizia per quelle urla, c'era pure una ragazza che scappava. Allora sono risalito, Michele non era più in casa perché era da un vicino, un anziano. Questionavano". Michele aveva un coltello? "Io di certo non l’ho visto", risponde Raffaele.

"L'ho visto tenuto dagli agenti, ho visto il suo ultimo respiro"

 Intanto sono "arrivate la sicurezza e la Guardia Civil, in tutto cinque persone. Io ho cercato di alzare l'anziano da terra, spaventato da tutto quel che stava accadendo. Michele intanto ha ricevuto dei cazzotti in faccia e sulla schiena. Poi lo hanno ammanettato a mani e piedi, una scena mai vista, come fosse un animale. Gli agenti si sono girati e mi hanno visto, allora hanno gridato: 'che fai qui? Fuori!'. Credo che la polizia fosse entrata per fermarlo, arrestarlo, non so di preciso. Fatto sta che poi Michele si è sentito mancare. L'ho visto tenuto dagli agenti, ho visto il suo ultimo respiro, si stava spegnendo. Poi mi hanno cacciato; hanno provato a rianimarlo per quindici minuti, ma niente". Raffaele spiega poi il motivo per cui si trovava a casa di Michele quella notte: "Avevo dato la mia ad alcuni amici e quindi sono andato a dormire da lui". Ma Michele ha litigato con il signore anziano? "Non posso dirlo, so che quell'uomo ha detto di no e anche lui ha dato la disponibilità a testimoniare su quel che ha visto. Io farò lo stesso. Ho perso un fratello".

Figlia anziano minacciato da dj Godzi: "Mio padre traumatizzato"

 L'uomo di 81 anni di Ibiza, vicino di casa che Noschese avrebbe minacciato con un coltello sabato scorso, provocando l'intervento della Guardia Civil, "sta provando a riprendersi fisicamente dall'aggressione". Lo ha ha dichiarato la figlia in un'intervista pubblicata dal Periodico de Ibiza. La donna assicura che il padre "è molto triste" per l'accaduto e per la morte del dj napoletano di 35 anni e fa fatica a riprendersi, essendo "un uomo anziano che porta un pacemaker". "Sta migliorando, ma ha ancora il corpo pieno di lividi poiché ha avuto una lunga colluttazione", assicura la donna, della quale non sono riportate le generalità, poiché preferisce mantenere il padre nell'anonimato.

"Ha un trauma e non ricorda nemmeno che il dj avesse un coltello", aggiunge, in relazione alla ricostruzione della presunta aggressione fatta dalla Guardia Civil, che indaga sull'accaduto. Secondo la Guardia Civil, Michele Noschese avrebbe minacciato l'anziano con un coltello prima di essere immobilizzato dagli agenti, intanto accorsi nell'abitazione, e poi morire per un arresto cardiocircolatorio dopo "convulsioni".

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