aveva 35 anni

Michele Noschese, morto a Ibiza il dj italiano Godzi | Dubbi sul coinvolgimento della Guardia civil, il padre: "Si tratta di un omicidio"

Le autorità spagnole stanno indagando per ricostruire le cause della morte. Per gli agenti sono legate a un "arresto cardiaco dopo una festa". Ma alcuni testimoni parlano di percosse da parte della polizia

21 Lug 2025 - 23:15
 © Instagram

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Il dj e producer italiano Michele Noschese, noto con il nome di "Godzi", è morto a Ibiza, in Spagna, in circostanze ancora da chiarire e con il dubbio che vi possa essere stato un coinvolgimento della Guardia civil spagnola. Sul corpo del giovane è stata effettuata l'autopsia per risalire alle cause del decesso, avvenuto nella notte tra venerdì 18 e sabato 19 luglio. Le autorità spagnole stanno indagando per ricostruire le ultime ore dell'artista, che aveva 35 anni.

Dubbi e indiscrezioni sulla morte

 Fonti vicine alla famiglia hanno confermato nel pomeriggio la notizia, che si è diffusa sui social e sui siti specializzati, dove unanime è il cordoglio per la scomparsa di un artista molto noto sulla scena della musica techno, con numerose produzioni e tanti concerti all'attivo in tutto il mondo. Sulle circostanze della morte, al momento, solo indiscrezioni. C'è chi parla di una festa ad Ibiza durante la quale, a causa del rumore, sarebbe intervenuta la polizia. Qualcuno riferisce di una reazione troppo energica degli agenti, che avrebbe portato alla morte del Dj, che non sarebbe stato trasportato in ospedale ma direttamente all'obitorio.

L'esposto del padre contro la polizia di Ibiza

 Un esposto in cui si denuncia la polizia di Ibiza per omicidio volontario è stato presentato alla magistratura spagnola da Giuseppe Noschese, padre di Michele. Lo afferma il Tgr Rai Campania, secondo cui per gli investigatori locali il trentacinquenne sarebbe invece morto per arresto cardiaco al termine di una serata a base di alcol e stupefacenti. Il dj, che avrebbe organizzato una festa a casa sua con una decina di amici, sarebbe stato arrestato dalla Guardia civil fatta intervenire dai vicini per la musica alta. Noschese sarebbe morto proprio durante l'arresto. 

Le testimonianze contro la Guardia civil

 Le persone presenti alla festa avrebbero raccontato al padre della vittima che il figlio sarebbe stato percosso senza motivo dai poliziotti fino alla morte, portandolo fuori dalla casa a braccia e trasportandolo direttamente in obitorio. Testimonianze che sono contenute nella denuncia presentata dal padre del dj, un noto medico napoletano, e ora al vaglio delle autorità spagnole. 

Eseguita l'autopsia, aperto un fascicolo

 Anche le autorità diplomatiche italiane sul posto stanno seguendo la vicenda. La magistratura locale ha aperto un fascicolo. Sulla inquietante vicenda è intervenuta anche la politica, con Fulvio Martusciello, eurodeputato e segretario di Forza Italia in Campania, che dice: "Vogliamo la verità sulla morte di Michele Noschese. Capire cosa è accaduto e quale è la responsabilità della guardia civile. La morte improvvisa di un giovane napoletano affermato e benvoluto da tutti, un dj di fama internazionale, non può restare nell'ombra. Vogliamo tutta la verità su quello che è accaduto".

Chi è Michele Noschese

 Laureato in Economia, figlio di un noto medico napoletano, Noschese si era trasferito a Ibiza per trovare nuova ispirazione e aveva lasciato la sua città, alla quale è però sempre rimasto molto legato e con cui non aveva mai reciso davvero il cordone. Anche da lontano - prima da Londra e poi successivamente da Ibiza - continuava a interessarsi delle vicende di Napoli, con un occhio particolare, naturalmente, al mondo della musica.

Due anni fa dj Godzi, proprio a una emittente napoletana, Canale 8, aveva raccontato dei suoi esordi ("La mia passione per la musica è nata a 15 anni, poi è arrivata la consolle"), del suo genere musicale ("Più tech-house che house vera e propria"), dei suoi viaggi, dei suoi interessi e perché aveva scelto la cittadina spagnola doveva una decina di anni fa aveva deciso di vivere dopo essersi formato nel Regno Unito ("A Londra sono stato due anni ma mi ha aiutato molto a formarmi musicalmente. Però Ibiza è la patria della mia musica"). E nella stessa intervista aveva anche dato dei consigli ai giovani decisi a intraprendere la sua carriera: "Impegnarsi dalla mattina alla sera davanti al pc per comporre musica", "spostarsi e cercare buoni contatti", anche all'estero. Esattamente come aveva fatto lui.

Dj Godzi aveva alle spalle anche una carriera da sportivo: da ragazzo era stato un calciatore promettente militando in club blasonati, fino ad arrivare alla Serie A Svizzera. Aveva però rifiutato il contratto da professionista per dedicarsi anima e corpo alla consolle. L'8 agosto avrebbe compiuto 36 anni e lasua scomparsa ha gettato nello sconforto non solo i parenti e gli amici, ma anche i tanti estimatori della sua musica, che in queste ore lo celebrano su siti e social.

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