Tra il 1990 e il 2006 ci sono stati ben 16 decessi dovuti a buche o tunnel di sabbia negli Stati Uniti, quattro morti in più di quelle causate dai pescecani
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Negli Stati Uniti le morti causate da buche e tunnel scavate nella sabbia sono maggiori di quelle causate da incontri ravvicinati con gli squali. Il dato emerge da uno studio condotto del 2007 dai ricercatori statunitensi Bradley e Barry Maron sul periodo compreso tra 1990 e 2006. Secondo i dati dell'Università della Florida, i decessi causati dai pescecani erano infatti stati appena 12, ben 4 in meno di quelli causati da ciò che in America hanno iniziato a chiamare "sand entrapment". Allargando il raggio dell'analisi alla seconda metà degli anni Ottanta le buche in spiaggia arriverebbero a essere causa di ben 20 tragedie nei soli Stati Uniti, mentre 8 altri casi simili si sono verificati sulle coste di Australia, Nuova Zelanda e Inghilterra.
Purtroppo dopo questo studio nessuno ha più replicato la comparazione anche se, l'International Shark Attack File (ISAF) fa presente come in media gli squali facciano ormai appena un morto ogni anno in America. Anche i casi di decessi dovute alle buche in spiaggia comunque continuano ad essere rari ma non rarissimi. Nel 2024 proprio in Florida una bambina di 7 anni perse la vita in circostanze simili, finendo per essere soffocata dal crollo di ciò che lei stessa aveva scavato.
Anche nel nostro Paese gli attacchi degli squali sono rarissimi mentre purtroppo le buche sono un problema non inedito o circoscritto al solo recente caso del ragazzo scomparso a Montalto di Castro, nel viterbese. Nell'agosto del 2023 la tragedia fu solo sfiorata sulla spiaggia di Viareggio, quando il pronto intervento di bagnini e personale di soccorso scongiurò conseguenze gravi. Meno fortuna purtroppo ebbe invece nel 2010 un bambino italiano in villeggiatura alle Canarie, che finì sotterrato dalla sabbia mentre scavava una buca molto profonda con gli amici. Si tratta di casi circoscritti, è vero, ma è bene tenere presente a ogni latitudine delle regole auree sempre valide: non scavare mai più in profondità delle ginocchia, non mettere mai la testa sotto il livello della sabbia e non scavare mai dal lato in cui si sono formate anche piccole dune (possono crollare facilmente scaricando una parte ingente di sabbia su chi scava).
Per quanto riguarda il rischio di un attacco degli squali, nei nostri mari essi sono abbastanza presenti e non è troppo complesso avvistarne uno. Si sono arrivate a contare addirittura 48 specie diverse di questo animale che tuttavia poche volte ha rappresentato davvero una minaccia concreta per l'uomo. Dal 1900 a oggi sono appena 40 gli incidenti registrati e solo dieci di questi si sono rivelati mortali (l'ultimo nel 1989 nel Golfo di Baratti, nei pressi di Piombino).