Cosa prevede

Articolo 4 della Nato: perché la Polonia lo ha invocato e quando è già successo

Il premier Donald Tusk ha chiesto una consultazione dell'Alleanza, attivando l’articolo 4 del Trattato, che scatterebbe in caso di minaccia alla sicurezza

10 Set 2025 - 11:36
 © -afp

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L'attivazione dell'articolo 4 del Trattato Nato da parte della Polonia segna un momento delicato nei rapporti di sicurezza tra l'Alleanza Atlantica e la Russia. Dopo che alcuni droni, presumibilmente russi, sono entrati nello spazio aereo polacco durante un massiccio attacco aereo su obiettivi in Ucraina, il governo di Varsavia ha scelto di attivare la clausola che prevede una consultazione tra gli Stati membri in caso di minaccia alla sicurezza nazionale. Il premier Donald Tusk ha dichiarato di aver preso questa decisione congiuntamente al presidente Karol Nawrocki, definendo l'episodio una "provocazione su vasta scala" e chiedendo una reazione coordinata all'interno dell'Alleanza. Ma cosa prevede esattamente questo articolo e quante volte è stato attivato nella storia della Nato?

Consultazioni d'emergenza: l'articolo 4 e la mossa della Polonia

 L'articolo 4 del Trattato del Nord Atlantico, firmato nel 1949, consente a un Paese membro di richiedere consultazioni con gli altri alleati quando percepisce una minaccia alla propria integrità territoriale, indipendenza politica o sicurezza. A differenza dell'articolo 5, che implica l'obbligo di difesa collettiva in caso di attacco armato a uno dei membri, l'articolo 4 non prevede risposte automatiche ma attiva un dialogo immediato tra i partner. Si tratta dunque di uno strumento diplomatico, utilizzato per esaminare situazioni potenzialmente gravi prima che degenerino in conflitti.

Nel caso polacco, la decisione è maturata a seguito dell'abbattimento di droni che avrebbero violato lo spazio aereo nazionale mentre si dirigevano verso obiettivi in Ucraina, nell'ambito di un'ampia offensiva russa. Secondo quanto riportato da Reuters, Varsavia ha interpretato questi eventi come un'escalation che giustifica un confronto ufficiale in sede Nato. "Stiamo trattando la situazione con la massima serietà", ha dichiarato Tusk, aggiungendo che il governo polacco si sta preparando a "diversi scenari". L'attivazione dell'articolo 4 non comporta necessariamente conseguenze militari immediate, ma serve a mettere in allerta l'Alleanza e a far emergere un fronte comune in situazioni critiche, specialmente quando i confini degli Stati Nato vengono messi in discussione anche solo indirettamente.

Occasionalmente invocato: precedenti storici e frequenza

 L'articolo 4 è stato utilizzato in modo piuttosto limitato nella storia dell'Alleanza Atlantica, a testimonianza del suo carattere eccezionale. La prima invocazione risale al 2003, quando la Turchia lo attivò in vista dell'invasione americana dell'Iraq, preoccupata per le possibili ripercussioni sul proprio territorio. La Turchia è anche il Paese che ne ha fatto ricorso più frequentemente, con almeno cinque attivazioni formali, in particolare nel 2012 e nel 2015 in risposta a minacce provenienti dalla Siria e al rafforzarsi dello Stato Islamico lungo i suoi confini meridionali.

Nel 2014, furono alcuni membri dell'Europa orientale, tra cui Polonia e Paesi Baltici, a invocare l'articolo 4 in seguito all'annessione della Crimea da parte della Russia. Due anni fa, nel febbraio 2022, lo stesso articolo fu nuovamente invocato dopo l'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, un evento che aveva aumentato i timori per la sicurezza nei Paesi più vicini al conflitto. In quell'occasione, le consultazioni portarono a un rafforzamento delle difese sul fianco orientale della Nato, senza però far scattare l'articolo 5.

In totale, si contano otto attivazioni dell'articolo 4. Ogni volta, il gesto ha avuto un valore più politico che operativo: serve a marcare una linea rossa, ad alzare il livello di attenzione internazionale e a ottenere supporto da parte degli alleati, anche solo in termini di visibilità diplomatica. La mossa della Polonia, dunque, si inserisce in questa strategia: mostrare fermezza e solidarietà transatlantica in un momento in cui la tensione tra l'Occidente e la Russia resta alta e potenzialmente instabile.

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