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Gb, la conservazione dei videogiochi finisce in Parlamento: "Servono tutele per i giocatori"

Dopo la chiusura repentina di Concord, il Parlamento britannico discute della tutela dei consumatori e della necessità di preservare i videogiochi

04 Nov 2025 - 09:49
 © Ufficio stampa

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Il caso della chiusura improvvisa di Concord, uno dei videogiochi lanciati sul mercato da Sony Interactive Entertainment nel 2024 e ritirato dopo due settimane, è arrivato fino al Parlamento britannico, arrivando alla Camera dei Comuni come esempio emblematico delle criticità del mercato digitale per evidenziare la necessità di una maggiore trasparenza sulle modalità e sulla durata dei servizi legati ai videogame.

Nel dibattito, incentrato sulle protezioni dei consumatori e sulla conservazione dei prodotti digitali, i deputati hanno citato Concord per sottolineare come Sony abbia deciso di chiudere il gioco e rimborsare tutti gli acquirenti dopo il lancio deludente, ricordando tuttavia che "non sempre ciò avviene", specialmente nel caso in cui i videogiochi siano già stati lanciati sul mercato da diversi mesi o anni.

Il dibattito è stato promosso dal deputato Ben Goldsborough, esponente del movimento dei consumatori "Stop Killing Games", che chiede una revisione delle tutele per i giochi "live service", ovvero quei prodotti che vengono aggiornati nel tempo con nuovi contenuti, personaggi, missioni e così via.

Goldsborough ha ricordato come il settore videoludico contribuisca all'economia britannica con 7,6 miliardi di sterline e 75mila posti di lavoro, sottolineando che "chi gioca ai videogiochi investe tempo, impegno e relazioni personali, oltre al denaro. Quando un gioco chiude senza preavviso, quell'investimento va perduto".

Durante la discussione, è stato inoltre richiamato il "Digital Markets, Competition and Consumers Act 2024", entrato in vigore all'inizio dell'anno, che impone di fornire informazioni "chiare, tempestive e accurate" sulla longevità dei prodotti digitali. Tra gli altri titoli citati come non più accessibili figurano The Crew di Ubisoft e Anthem di Electronic Arts, quest'ultimo prossimo alla chiusura definitiva dei server.

Goldsborough ha infine sollecitato collaborazioni e sostegni per garantire la conservazione dei titoli significativi, definendo la questione "un tema di equità, responsabilità e tutela del patrimonio culturale nazionale". Nonostante l'ampio consenso in aula, però, il governo britannico ha confermato di non voler modificare la normativa vigente, almeno nel breve periodo.