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Accessibilità e videogiochi: così un non vedente aiuta a renderli adatti a tutti

Lo statunitense Brandon Cole non ha lasciato che la sua condizione gli impedisse di coltivare un’innata passione, trasformatasi poi in una luminosa carriera

IGN

È da diversi anni ormai che, con l’avanzare dei progressi nella tecnologia, i videogiochi hanno trovato il modo di raggiungere anche chi prima, per motivi legati a gravi patologie e disabilità, non avrebbe mai potuto unirsi alla folta comunità dei giocatori, né riuscire a compiere semplici azioni come quella di impugnare un controller. Brandon Cole, consulente di accessibilità per la società di sviluppo Aquent Games, mette alla prova alcuni videogame più amati al mondo al fine di rendere la sua esperienza come un giocatore non vedente più accessibile ad altri utenti come lui.

Cole, originario della cittadina di Columbus in Ohio negli Stati Uniti, ha perso la vista quando aveva solo due mesi. Sin dalla tenera età si è sempre interessato a giocattoli o giochi che potevano parlare o emettere suoni, poiché gli davano modo di poter interagire con loro. Con il passare del tempo ha iniziato a "pasticciare" con i videogiochi, scoprendo che poteva imparare effetti sonori e schemi, costruendo così una carriera intorno alla sua passione.

 

Durante un’intervista, Cole ha raccontato che quando si è rivolto agli sviluppatori di videogiochi con l’intento di renderli più accessibili ai non vedenti, molti si sono messi a ridere di lui. Pur di fronte a evidenti avversità non si è arreso, riuscendo a diventare un consulente per l'accessibilità di successo. Usando vari effetti sonori e spunti audio, Cole può giocare a giochi che una volta si pensava fossero impossibili per i non vedenti. “Penso sempre a come quel gioco potrebbe essere migliore, a come poterlo rendere più accessibile a me o alla comunità dei non vedenti nel suo complesso”.

 

 

Il suo amore per i videogiochi è iniziato in gioventù, dopo uno scherzo di suo fratello maggiore, convinto di aver completato Super Mario Bros. da solo. "Ho fatto una specie di voto. Un voto che un giorno avrei finito un gioco senza il suo aiuto", ha detto Cole. Alla fine è riuscito ad onorare la promessa e da allora ha trasformato il suo amore per i videogiochi in una professione, lavorando come consulente persino per la famosissima Naughty Dog. Il suo contributo più notevole è stato infatti su The Last of Us: Parte 2, che ha ottenuto diversi premi per la sua accessibilità e il design dell'audio.

 

Lo sviluppatore sostiene di vedere un futuro molto più luminoso per i giocatori come lui. "L'accessibilità nel suo complesso sta diventando una parte molto più grande del dibattito sul futuro sviluppo dei videogiochi. Penso che stia nascendo una nuova era, in cui tutti saranno in grado di giocare agli stessi giochi di chiunque altro, e nessuno si sentirà più escluso. Penso che questo sia il vero futuro".

 


 

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