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Usa, clima e guerre alla base della scomparsa dei Maya

A dirlo uno studio coordinato da Douglas Kennett della Pennsylvania State University

08 Nov 2012 - 21:08
 © Ansa

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La scomparsa della civiltà dei Maya sarebbe dovuta a un peggioramento climatico unito a disordini e guerre avvenuti tra il 660 d.c. e il 1100 d.c. A dirlo è uno studio internazionale coordinato da Douglas Kennett della Pennsylvania State University, negli Stati Uniti.

I ricercatori hanno creato un calendario storico prendendo in considerazione dati climatici e culturali.  E' stata analizzata la chimica delle stalagmiti della grotta di Yok Balum nel Belize, che si trova a circa un chilometro e mezzo da Uxbenka un sito del periodo classico della civilta' Maya, situato vicino ad altri centri importanti, tutti soggetti allo stesso tipo di clima.

In particolare un parametro preso in considerazione è ”un indice di guerra” ottenuto in base all’analisi di determinate parole presenti nelle iscrizioni che i sovrani facevano fare per registrare il flusso degli eventi. Secondo gli studiosi le incisioni che riportano eventi ostili sarebbero  aumentate progressivamente tra il 660 e il 900 di pari passo con la condizione climatica. Il clima secco, dunque, unito all’esaurimento delle risorse avrebbe portato progressivamente a un indebolimento politico.

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