Lo studio

Alimenti etnici, l'80% contiene ingredienti non dichiarati

È quanto emerso da una ricerca condotta dall'Università di Pisa con l'Istituto Zooprofilattico. Non solo: trovate tracce di maiale, pollo o pesce anche in cibi vegetariani 

09 Ott 2025 - 18:14
 Etnico: sfondo neutro e colori in evidenza © Ufficio stampa

 Etnico: sfondo neutro e colori in evidenza © Ufficio stampa

Test svolti su alimenti etnici destinati al consumo hanno rivelato che quasi l'80% contiene ingredienti non dichiarati in etichetta. Lo studio ha messo poi in luce un dato sconcertante che riguarda i prodotti vegetali: in tutti i casi analizzati sono state trovate tracce di Dna animale. È quanto emerso da una ricerca condotta dal FishLab del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell'Università di Pisa, guidato dal professore Andrea Armani, e pubblicata su Food Control, rivista scientifica di riferimento a livello internazionale per la sicurezza alimentare. 

Tecnologie moderne

 La ricerca, durata due anni e finanziata dal Ministero della Salute, è stata realizzata in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana “M. Aleandri”. Per condurre lo studio, ai metodi tradizionali sono state affiancate tecnologie innovative NGS, che permettono di analizzare milioni di frammenti di DNA contemporaneamente. La ricerca è stata la prima in Italia a utilizzare su larga scala la tecnica del metabarcoding (una tecnologia di sequenziamento di nuova generazione che consente di identificare in un unico test tutte le specie presenti in un alimento complesso). Sono stati presi in considerazione 62 alimenti etnici venduti tra Lazio e Toscana e sono state individuate anche specie allergeniche non dichiarate come pesci e molluschi, con potenziali rischi per la salute dei consumatori. 

I risultati

 Quello che è emerso dallo studio è stato sorprendente: prodotti etichettati come vegetariani contenevano DNA di maiale, pollo o pesce. Un campione che veniva classificato come contenente "solo pollo" presentava in realtà tracce di manzo, anatra e cervo. Non solo però ingredienti non segnalati, ci sono anche casi in cui vengono dichiarati degli alimenti non presenti: è capitato che gamberi e uova dovessero far parte di un piatto, salvo poi non essere stati rilevati. "I nostri risultati non devono essere letti in chiave repressiva ma come uno strumento di tutela per tutti e in particolare per i consumatori che hanno diritto a informazioni corrette e sicure", ha dichiarato Alice Giusti, ricercatrice del Dipartimento di Scienze veterinarie dell'Università di Pisa e prima autrice dello studio. 

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