LAG World. L’estetica dei gioielli di Luigi Antonio Giaretti parla un linguaggio universale
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Luigi Antonio Giaretti è il fondatore del brand di gioielli che comunicano un messaggio di rispetto e inclusività oltre i confini generazionali
di Elena MisericordiaLAG World è il brand italiano, specializzato in gioielli e accessori, nato nel 2021 dalla mente creativa del giovane imprenditore Luigi Antonio Giaretti appassionato di fine jewellery. Gli anni ’90 e ’00 rivivono in creazioni nostalgiche e futuristiche, uniche e senza tempo.
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Catene spesse, bracciali in argento e orecchini a triangolo smaltati: gioielli essenziali, genderless e senza tempo, nei quali le influenze retro si fondono con i visual dell’architettura e della geometria contemporanea, in un gioco sottile tra le generazioni.
Lo scorso 13 giugno, a Milano, in Viale Regina Giovanna 26, LAG World ha inaugurato il suo primo flagship, Casa LAG: un concept store innovativo nel quale materia, design e tecnologia si incontrano. Palette cromatica pulita e raffinata (acciaio inox, vetro e superfici bianche), pavimento e mensole sospese, un imponente bancone espositivo a ponte caratterizzano questo spazio fluido e modulabile, che esprime le cifre stilistiche del brand, quali rigore geometrico ed estetica minimalista.
Lo store, progettato dall’architetto Ashour Napoleon, unisce due materiali chiave: il metallo e la resina, che richiamano l’identità del marchio, instaurando un’intima relazione con lo spazio urbano e l’interior design.
Chi è Luigi Antonio Giaretti? Quali sono le tue origini e qual è stato il tuo percorso di formazione?
Sono siciliano di origine, ma ormai adottato dal Nord Italia. Ho studiato Economia per poi specializzarmi con un Master in Comunicazione e Media. Fin da subito ho iniziato a lavorare nel mondo della moda, passando per diversi showroom. Da quasi quattro anni ho fondato il mio brand di gioielli, LAG World, e oggi affianco a questa attività anche quella di consulente commerciale e strategico per altri brand. Mi definisco un creativo: attraverso il mio marchio esprimo la mia visione e racconto il mio mondo.
Quando e com’è nato il brand LAG World?
LAG World è nato a fine 2021, dopo circa un anno di lavoro, ricerca e sviluppo. L’esperienza maturata nel canale wholesale mi ha permesso di strutturare un modello di business solido e sostenibile. Sentivo il bisogno di creare qualcosa che potesse connettere le generazioni, che fosse genderless e, allo stesso tempo, parlasse di me. LAG World è esattamente questo: un progetto personale, ma con un linguaggio universale.
Come mai i gioielli? Cosa rappresentano per te questi accessori?
Per me i gioielli sono fondamentali per completare un look. Hanno il potere di comunicare identità, stile, personalità. Sono dettagli che raccontano molto di chi li indossa…per questo li considero così rappresentativi.
L’ispirazione da dove arriva?
Le mie collezioni traggono ispirazione da varie fonti: l’architettura, gli anni ‘90 e i primi 2000, ma anche dal mondo Manga, da Street Fighter, dalla musica R&B e pop. È un mix che riflette la mia estetica e le mie influenze personali, sempre in bilico tra cultura street e raffinatezza minimalista.
Quali sono le cifre stilistiche distintive delle tue creazioni?
Design minimal, ma con un twist. Linee pulite ma mai banali, con un tocco edgy non eccessivo. Spike e triangoli ricorrono spesso all’interno delle collezioni, come elementi simbolici, quasi iconici.
Lo scorso 13 giugno è stata inaugurata a Milano, in Viale Regina Giovanna, Casa LAG. In cosa consiste questo progetto? Come si esprime il DNA di LAG World nel design dello store?
L’apertura del flagship store segna per noi l’inizio di una nuova fase. Casa LAG è un messaggio chiaro: il brand è qui per restare. Lo spazio ci permette di rafforzare il legame con la community e di ospitare progetti futuri, capsule e collaborazioni. Il design dello store, firmato da Ashour Napoleon Hermez, riflette perfettamente il nostro DNA: metallo, resina e vetro si fondono in un ambiente immersivo, pensato per far vivere l’esperienza LAG a 360 gradi.
A quale pubblico ti rivolgi?
Il pubblico di LAG World è molto trasversale. Il design genderless e l’estetica del brand permettono a persone di generazioni diverse di identificarsi e indossare le nostre creazioni. In termini di target più generico, ci rivolgiamo a un pubblico tra i 20 e i 35 anni, ma senza limiti rigidi.
Progetti e sogni per il futuro?
Voglio ampliare la distribuzione di LAG World, continuando a crescere e a rafforzare il brand, anche grazie al supporto costante della nostra community e delle figure creative che credono in noi, quali stylist, artisti e creator. Tra i sogni nel cassetto? Aprire un secondo flagship all’estero, magari in una capitale europea o…a Los Angeles!