"Non c'è stato alcun tipo di valutazione sull'opportunità e sul merito dell'opera", precisa l'organo costituzionale. Cdm sulla linea da seguire circa la prosecuzione del progetto
"Il rispetto della legittimità è presupposto imprescindibile per la regolarità della spesa pubblica, la cui tutela è demandata dalla Costituzione alla Corte dei Conti. Le sentenze e le deliberazioni della Corte dei conti non sono certamente sottratte alla critica che, tuttavia, deve svolgersi in un contesto di rispetto per l'operato dei magistrati". Lo ha sottolineato in una nota la Corte dei Conti, dopo le reazioni di esponenti della maggioranza alla decisione di non concedere il visto di legittimità alla delibera relativa al progetto del Ponte sullo Stretto.
Reazioni che, a partire dal ministro Salvini, hanno fortemente criticato l'operato della Corte. Il presidente del Consiglio Meloni e il vicepremier leghista hanno infatti parlato apertamente di "decisione politica" e di "invadenza intollerabile" che non può fermare l'azione del governo.
In mattinata si è svolto a Palazzo Chigi il Cdm sul tema, da cui è trapelata l'intenzione del governo di proseguire senza indugi sul progetto, Salvini prima del meeting ha incontrato al Mit tecnici, manager e uffici per trovare una soluzione per l'avvio dei lavori.
Intanto l'organo costituzionale ha precisato: "La Corte dei conti tramite la Sezione di controllo di legittimità si è espressa, nella giornata di mercoledì, su profili strettamente giuridici della delibera CIPESS, relativa al Piano economico finanziario afferente alla realizzazione del "Ponte sullo stretto", senza alcun tipo di valutazione sull'opportunità e sul merito dell'opera". Si è sottolineato inoltre che "il rispetto della legittimità è presupposto imprescindibile per la regolarità della spesa pubblica, la cui tutela è demandata dalla Costituzione alla Corte dei conti".
"La nostra solidarietà piena ai colleghi della Corte dei Conti ingiustamente attaccati da esponenti del governo per aver semplicemente svolto una funzione che la legge gli attribuisce a tutela della cittadinanza". E' iniziata così la nota con cui l'Associazione nazionale magistrati attacca il governo in difesa dell'organo costituzionale. "I magistrati contabili, come tutti i magistrati, operano con serietà e competenza a tutela delle risorse pubbliche con un compito prezioso per il funzionamento dello Stato. La loro delegittimazione è dannosa perché certifica la totale insofferenza al controllo di legalità che è compito ineludibile delle magistrature, ognuna secondo la propria sfera di competenza", hanno aggiunto i magistrati.