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Pernigotti, confermata la chiusura dello stabilimento di Novi Ligure

"Al tavolo deve presentarsi la proprietà turca", ha dichiarato il vicepremier Di Maio che promette "entro lʼanno una proposta di legge che lega per sempre i marchi ai loro territori"

Pernigotti, confermata la chiusura dello stabilimento di Novi Ligure - foto 1
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Con una nota presentata al ministero dello Sviluppo economico la proprietà turca di Pernigotti conferma la chiusura dello stabilimento di Novi Ligure (Al) e la delocalizzazione della produzione per "costi insostenibili".

Al tavolo al Mise, con direttore finanziario, direttore delle risorse umane e consulenti legali dell'azienda, è stata discussa la richiesta di ammissione alla procedura di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (Cigs) per i 100 dipendenti di Novi. "Il tavolo va avanti solo se viene la proprietà turca, per questo Conte in persona la convocherà alla presidenza del Consiglio", ha detto il vicepremier e ministro Luigi Di Maio, al termine dell'incontro al quale per Pernigotti hanno preso parte dei consulenti in rappresentanza della Toksoz. "Entro l'anno una proposta di legge che lega per sempre i marchi ai loro territori", ha aggiunto Di Maio.

La posizione della proprietà turca Pernigotti ribadisce, in una nota diffusa al termine del tavolo al ministero dello Sviluppo economico, che la decisione di chiudere lo stabilimento di Novi Ligure è dovuta alla "situazione di crisi che l'azienda sta attraversando, determinata dall'eccessiva incidenza dei costi di produzione rispetto all'andamento delle vendite, ad oggi insostenibile, nonostante le strategie finora attuate a sostegno del business".

La società conferma, dunque, "l'intenzione di esternalizzare le attività produttive del sito di Novi Ligure unicamente presso il territorio nazionale, nel rispetto della storicità del brand e con l'obiettivo di mantenere la qualità distintiva dei pronti prodotti e il proprio impegno a limitare quanto più possibile l'impatto sociale di questa decisione, adoperandosi affinché il personale coinvolto, circa 100 dipendenti, possa essere ricollocato presso aziende operanti nel medesimo settore o terzisti durante il periodo di Cigs, nel pieno rispetto della procedura".

Trattative aperte con partner industriali in Italia, tra i quali alcune importanti realtà del settore dolciario, per affidare la produzione.

Il tavolo al Mise Il tavolo si è svolto alla presenza del ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, del sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Claudio Durigon, dell'assessore al Lavoro della Regione Piemonte Giovanna Pentenero, del sindaco di Novi Ligure Rocchino Muliere e delle organizzazioni sindacali.

E' stata discussa la richiesta di ammissione alla procedura di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (Cigs) per il periodo 3 dicembre 2018 - 2 dicembre 2019 per i 100 dipendenti.

Di Maio: Conte convocherà la proprietà turca, entro l'anno una proposta di legge "Incontreremo la proprietà - ha spiegato il vicepremier Di Maio - e spiegheremo che per noi Pernigotti e i suoi lavoratori sono uniti". "Se la proprietà vuole uscire da questo stabilimento, deve dare la totale disponibilità a cedere marchio e stabilimento insieme", ha continuato il ministro.

"Ma dev'essere chiara una cosa: noi entro la fine dell'anno faremo una norma, una proposta di legge, che lega per sempre i marchi ai loro territori". "Non è più accettabile - ha concluso - che si venga in Italia, si prenda un'azienda come la Pernigotti e si trasferisca la produzione mantenendo il marchio".

I lavoratori distribuiscono cioccolatini davanti al Mise Gianduiotti e cioccolatini della Pernigotti sono stati distribuiti davanti al Mise e anche al vicepremier Di Maio da una delegazione di 50 lavoratori, in presidio sotto al ministero dello Sviluppo economico contro la chiusura dell'azienda di Novi Ligure. I manifestanti hanno distribuito praline ai passanti scandendo "Lavoro! Lavoro!". "Noi siamo Pernigotti. Pernigotti è di Novi", era scritto sui loro cartelli.

Pernigotti conta complessivamente 186 dipendenti dislocati nelle sedi di Novi Ligure e Milano. A Novi Ligure sono 100, oltre a 150 tra stagionali, interinali e altre tipologie.