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Lavoro, settimana corta promossa in Gran Bretagna: "Aumenta la produttività"

Il movimento 4 Day Week Global ha diffuso i dati di 70 aziende che hanno sperimentato la chiusura al venerdì: più soddisfazione di impiegati e imprenditori e ricavi più alti

Lavoro, settimana corta promossa in Gran Bretagna: "Aumenta la produttività" - foto 1
Afp

Lavoratori più soddisfatti e ricavi più alti.

La settimana corta accontenta tutti: impiegati e imprenditori. Così pare in Gran Bretagna. In attesa degli studi ufficiali delle università di Cambridge e Oxford insieme al Boston College, disponibili a febbraio, a sostenerlo ora, in un rapporto che presenta il test dei 4 giorni lavorativi a settimana in 70 aziende britanniche, è il movimento che la promuove, 4 Day Week Global.

 

La settimana corta promossa in Gran Bretagna da lavoratori e imprenditori - La sperimentazione dei 4 giorni lavorativi a settimana - con la stessa retribuzione - in 70 aziende britanniche (dalle società del settore commerciale, anche piccole, a quelle della finanza) è durata alcuni mesi. E i risultati su produttività e benessere fisico e mentale sono stati positivi, secondo il rapporto del movimento 4 Day Week Global.

 

Assenteismo ridotto, dimissioni leggermente diminuite, soddisfazione nell'equilibrio ritrovato tra lavoro-vita privata e ricavi in media più alti dell'8% nelle aziende che hanno aderito al progetto di non lavorare di venerdì. I risultati sono stati pubblicati dal Financial Times.

 

I commenti - "Prima della pandemia, l'idea della settima di 4 giorni era ancora un concetto marginale – ha spiegato Joe O'Connor, amministratore delegato di 4 Day Week Global, al Financial Times. - L'impatto della pandemia ha messo il turbo al movimento dei quattro giorni". Così il Covid, che ha già portato alla flessibilità sul lavoro, avrebbe anche reso sempre più concreto il progetto della riduzione dell'orario lavorativo.

 

"La prova del fuoco è aumentare la produttività del 25% nei 4 giorni di lavoro: un obiettivo enorme", ha sottolineato al Financial Times Jon Boys, economista del lavoro presso il Chartered Institute of Personnel and Development.

 

 

I numeri - Il progetto pilota irlandese, per esempio, è stato condotto in 33 società, coinvolgendo 903 lavoratori. Partner per l'occasione dell'organizzazione non profit 4 Day Week Global con il Boston College e l'Università Cambridge, anche l'ateneo locale di Dublino.

 

In questo caso, 27 aziende, alla fine della sperimentazione, hanno deciso di continuare con la settimana corta a parità di stipendio, perché soddisfatte della produttività e dei risultati dei lavoratori, oltre che dei ricavi, che per qualcuno sono aumentati anche del 38% rispetto all'anno precedente.

 

Inoltre, il 97% dei 495 dipendenti che hanno risposto al questionario di fine progetto si è detto pienamente soddisfatto della novità introdotta, perché meno stressati e affaticati e con concreti miglioramenti sulla salute fisica e mentale.

 

La settimana corta nel mondo - Dal 2019, in Giappone, Microsoft ha concesso un giorno libero in più a settimana ai propri dipendenti e la produttività è passata a +40%.

In Islanda, dopo le sperimentazioni della settimana corta svolte tra il 2015 e il 2019, nel 2021 risultavano con orario di lavoro ridotto 2.500 impiegati a 35 o 36 ore settimanali, senza riduzioni di stipendio.

In Belgio, a inizio 2022, la settimana lavorativa corta è stata introdotta per gradi, ma a parità di ore concentrate in quattro giorni invece che in cinque. Al dipendente che ne fa richiesta spetta un periodo di prova di 6 mesi prima di aderire in maniera definitiva. Sperimentazioni del genere sono in corso anche in Spagna.

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