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Fisco, il Cdm approva la bozza della delega: nuovi criteri per il catasto dal 2026, non per il calcolo delle tasse

Previsti anche un riordino dell'Iva per contrastare l'evasione e una revisione delle tasse sull'energia. Draghi: "Il contribuente medio non si accorgerà di nulla, nessuno pagherà di più o di meno"

Da gennaio 2026 è previsto un aggiornamento del sistema della mappatura catastale e nuovi criteri aggiuntivi per la descrizione degli immobili da utilizzare. E' quanto prevede la bozza della delega sulla riforma del fisco approvata dal Cdm, in cui si precisa che "i criteri non saranno utilizzati per la base imponibile dei tributi". Previsti anche un riordino dell'Iva per contrastare l'evasione e una revisione delle tasse sull'energia.

La riforma del catasto interesserà in particolare immobili non censisti, abusivi ed edificabili accatastati come agricoli. Il governo prevede inoltre un aggiornamento periodico di valori e rendite e "adeguate riduzioni del valore patrimoniale medio ordinario" per gli edifici di interesse storico-artistico, in considerazione dei vincoli legislativi su questo tipo di unità immobiliari e dei "più gravosi oneri di manutenzione e conservazione".

 

Draghi: "Il contribuente non si accorgerà di nulla" - Parlando degli effetti delle norme sul catasto, Mario Draghi ha affermato che il contribuente medio "non si accorgerà di nulla, resterà tutto come prima. Non è una revisione del catasto, ma una riformulazione. Il governo si impegna ad accatastare tutto quello che non è accatastato e procede a una revisione delle rendite catastali adeguandole alle rendite di mercato. A parte che ci vogliono cinque anni, ma nessuno pagherà di più o di meno, le rendite restano invariate".

 

Semplificare l'Iva per contrastare l'evasione - Con la riforma del fisco l'esecutivo punta a razionalizzare la struttura dell'Iva "con particolare riferimento al numero e ai livelli delle aliquote e alla distribuzione delle basi imponibili tra le diverse aliquote". L'obiettivo è quello di "semplificare la gestione e l'applicazione dell'imposta, contrastare l'erosione e l'evasione, aumentare il grado di efficienza in coerenza con la disciplina europea armonizzata dell'imposta".

 

Rivedere le tasse sull'energia per una transizione green - La tassazione indiretta sulla produzione e sui consumi dei prodotti energetici e dell'energia elettrica sarà revisionata, in coerenza con l'European Green Deal e con la disciplina europea armonizzata dell'accisa. L'obiettivo è quello di contribuire alla riduzione progressiva delle emissioni di gas serra e alla promozione dell'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili ed ecocompatibili.

 

Via le addizionali Irpef, arriva la "sovraimposta" - Si dirà addio alle addizionali regionali e comunali sull'Irpef, grazie all'arivo di una "sovraimposta". Nell'articolo 8 della bozza si legge che il gettito dovrà restare invariato rispetto a quello che si sarebbe avuto applicando "l'aliquota di base dell'addizionale" per quel che riguarda le Regioni, mentre dovrà rimanere invariato rispetto a quello generato "dall'applicazione dell'aliquota media" per quel che riguarda i Comuni. Un cambiamento che però potrebbe avere un effetto sulla progressività dell'imposta aggiuntiva degli enti locali. L'addizionale prevede infatti che si applichi una aliquota proporzionale sulla base imponibile e l'unico elemento di progressività è costituito dalla "no tax area" per i redditi più bassi. Con la sovraimposta dovrebbe essere invece più forte l'effetto progressivo. Resta poi la previsione di un'applicazione automatica della sovraimposta per le Regioni che devono rientrare dai disavanzi sanitari.

 

Per la riforma due miliardi nel 2022 e un miliardo nel 2023 - Per l'attuazione delle delega fiscale si potranno utilizzare due miliardi di euro nel 2022 e un miliardo nel 2023, provenienti dal fondo per la riforma fiscale creato con l'ultima Manovra. Le risorse potranno essere integrate con le nuove entrate strutturali derivanti dalla lotta all'evasione fiscale. L'attuazione della delega non dovrà comunque pesare sui conti pubblici ed eventuali decreti che richiedano fondi andranno varati contestualmente o dopo i provvedimenti che reperiscono le risorse necessarie.

 

Graduale superamento dell'Irap, garantiti i fondi alla Sanità - Il testo prevede inoltre un "graduale superamento dell'Irap (Imposta regionale sulle attività produttive)", garantendo "in ogni caso il finanziamento del fabbisogno sanitario".

 

18 mesi di tempo, obiettivi crescita e riduzione del carico fiscale - Il governo dovrà adottare entro 18 mesi i decreti legislativi per la revisione fiscale, che vede tra gli obiettivi  "stimolo alla crescita economica attraverso l'aumento dell'efficienza della struttura delle imposte e la riduzione del carico fiscale sui redditi derivanti dall'impiego dei fattori di produzione". Si punta poi "alla razionalizzazione e alla semplificazione del sistema tributario, nonché all'individuazione ed eliminazione di micro-tributi per i quali i costi di adempimento dei contribuenti risultino elevati". Il tutto "preservando la progressività del sistema tributario" e nell'ottica di una riduzione "di evasione ed elusione fiscale".

 

Franco: "Riduciamo il cuneo fiscale, è 5 punti sopra la media Ue" - Il governo intende "ridurre il cuneo fiscale sul lavoro, che in Italia è relativamente elevato". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Daniele Franco, sottolineando che l'indicatore della tassazione per un lavoratore di reddito medio è di "cinque punti superiore a quello della media europea. Larga parte del cuneo è imputabile all'imposta sulle persone fisiche".

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