"I fondi si sbloccheranno non prima di febbraio", ha spiegato il premier, che ha poi parlato di Covid e di vaccino-day: "Se ci riusciremo, ci sarà un coordinamento europeo"
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E' un Consiglio Ue che si può definire storico, un altro passo avanti per rendere concreto il programma di risorse" del Recovery Fund. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa da Bruxelles. "Abbiamo raggiunto questo risultato senza rinunciare a nessuno dei nostri principi, abbiamo ribadito il principio dello stato di diritto", ha aggiunto.
Vaccino-day europeo Sul Covid "abbiamo ribadito la necessità di rafforzare il coordinamento tra i Paesi soprattutto in vista delle festività. Abbiamo sottolineato l'importanza di un approccio coordinato sui vaccini - ha spiegato -. Se ci riusciremo cercheremo di organizzare il vaccino-day per dimostrare che l'Europa parte insieme".
Recovery, i fondi si sbloccheranno da febbraio Tornando al Recovery, Conte ha osservato che "sulle ratifiche nazionali c'è un clima molto buono, avendo superato anche i veti della Polonia e dell'Ungheria. Il clima si è rasserenato anche da parte di altri Paesi notoriamente più diffidenti verso Next Generation Eu". Il premier ha assicurato che al Consiglio europeo "non c'è stato nessun segnale di nervosismo particolare o di perplessità. Non ci aspettiamo un cammino irto o insidioso sulle ratifiche nazionali". "Ci vorrà un po' di tempo, difficile partire prima di febbraio, febbraio è il nostro obiettivo. Questo ci fa capire che non dobbiamo rallentare la concentrazione sul fronte interno e continuare a lavorare", ha evidenziato.
Senza task force perderemmo i soldi, ma non esautorerà il Parlamento Sulla contestata task force, che divide la maggioranza oltre ad agitare l'opposizione, il presidente del Consiglio ha fatto intendere che è una conditio sine qua non necessaria per la ricezione e la gestione dei prestiti europei. "Ben vengano tutte le proposte per migliorare la capacità amministrativa dello Stato sul Recovery Plan. Quello che va chiarito è che questa struttura non vuole e direi non può esautorare i soggetti attuatori dei singoli progetti, che saranno amministrazioni centrali e periferiche - ha ribadito -. Noi però abbiamo bisogno di una cabina di monitoraggio, altrimenti perderemmo soldi".