Il rallentamento è dovuto in gran parte all'impatto dell'inflazione. Ogni nucleo familiare ha destinato in media 3.264 euro alla ristorazione nel corso del 2023, riportando i volumi di consumo agli stessi livelli registrati nel 2015
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Nel 2024 gli italiani hanno speso complessivamente 85 miliardi di euro per mangiare fuori casa, una cifra in calo rispetto ai livelli pre-pandemia: erano 87 miliardi nel 2018 e 88 nel 2019. Lo rivela uno studio presentato da The European House – Ambrosetti in occasione della nona edizione del Forum Food&Beverage di Bormio. Il rallentamento è attribuito soprattutto all’impatto dell’inflazione, che ha eroso la capacità di spesa delle famiglie. Secondo l’analisi, ogni nucleo familiare ha destinato in media 3.264 euro alla ristorazione nel corso del 2023, riportando i volumi di consumo agli stessi livelli registrati nel 2015. La spesa alimentare, sia in casa che fuori, si conferma stagnante da oltre un decennio, un'anomalia tutta italiana rispetto al trend dei Paesi Ocse.
A spiegare il fenomeno è Valerio De Molli, CEO e Managing Partner di The European House – Ambrosetti: “L’Italia è l’unico Paese Ocse dove i salari reali medi sono diminuiti dal 2000, con una contrazione dello 0,2% annuo, mentre nel resto dell’area si è registrato un incremento medio dello 0,7%”. A questo si aggiunge l’effetto della crescita dei prezzi, soprattutto nel settore alimentare: a ottobre 2022, l’inflazione ha toccato un picco record del +13,8%.
In occasione del forum "Food&Beverage" di Bormio, Teha ha dedicato una ricerca ai consumi alimentari fuori casa: il 78,5% degli italiani predilige oggi ristoranti tradizionali e tipici regionali e il 67,2% si dice intenzionato ad andarci ancora più spesso in futuro. Allo stesso tempo, emerge una tendenza marcata a cucinare in casa: oltre il 90% del campione aumenterà questa abitudine, non solo per contenere la spesa, ma anche come risposta al bisogno di controllo e qualità del cibo. Tre italiani su 10 manterranno o aumenteranno l'abitudine di ordinare cibo attraverso le app di delivery. "La ripresa dei consumi interni - commenta Benedetta Bioschi, partner Teha - rappresenta una condizione fondamentale per il rilancio economico complessivo. La domanda interna sostiene il 60% del PIL nazionale e i consumi alimentari costituiscono una parte fondamentale. Per le imprese dell'agroalimentare, diventa cruciale investire in strategie di accessibilità, qualità percepita e fidelizzazione del consumatore, per recuperare terreno rispetto ai livelli pre-crisi e innescare un circolo virtuoso di crescita sostenuta dalla domanda".