L'ANALISI

Fisco, Cgia: "Le patrimoniali già esistono, serve combattere l'evasione"

Nel 2024, le imposte sul patrimonio hanno prodotto entrate statali per 51,2 miliardi di euro. Soprattutto grazie all'Imu. La classifica delle Regioni per propensione all'evasione fiscale

15 Nov 2025 - 10:28
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Le imposte che colpiscono i patrimoni sono già operative nel sistema fiscale italiano e, nel 2024, hanno assicurato alle casse pubbliche 51,2 miliardi di euro. È quanto afferma l'Ufficio Studi della Cgia, precisando che negli ultimi vent'anni il gettito riconducibile a queste forme di prelievo è aumentato del 74%. La componente più rilevante del prelievo patrimoniale è rappresentata dall'Imu (Imposta municipale unica), la quale nel corso dell'ultimo anno ha generato entrate pari a 23 miliardi di euro, pari al 45% dell'intero ammontare riconducibile alle imposte sulla ricchezza. La necessità primaria è però combattere l'evasione fiscale.

Tra le altre voci principali figurano l'imposta di bollo, che ha assicurato 8,9 miliardi di euro, il bollo auto (7,5 miliardi) e l'imposta di registro (6,1 miliardi). Nell'analisi viene inoltre richiamata la stima contenuta nel Documento programmatico di finanza pubblica 2025, in cui la pressione fiscale per il 2025 è indicata al 42,8%. Un livello superiore di 0,3 punti rispetto al 2024 e di 1,1 punti rispetto al 2022. La Cgia segnala tuttavia che tale incremento non avrebbe avuto effetti diretti sui nuclei familiari.

L'evasione fiscale in Italia, la classifica delle Regioni

 Nel 2022 l'evasione fiscale in Italia ammontava a 102,5 miliardi di euro. La Cgia ha calcolato come, nella classifica della propensione all'evasione (in rapporto alla ricchezza prodotta), la Calabria sia la prima Regione italiana (20,9% pari a 3,1 miliardi di euro di evasione), seguita da Puglia (18,9 per cento per 6,8 miliardi di mancato gettito) e Campania (18,5 per cento per 9,4 miliardi evasi). In termini assoluti al primo posto troviamo invece la Lombardia, con un mancato gettito pari a 16,7 miliardi di euro. Secondo la Cgia, "forse sarebbe il caso di recuperare le risorse necessarie per finanziare la scuola, la sanità e il sociale contrastando seriamente l'evasione fiscale. In particolare nelle aree del Paese dove la propensione è più diffusa e razionalizzando la spesa pubblica, attraverso il taglio degli sprechi, degli sperperi e delle inefficienze".

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