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Def, la bozza: Pil giù dell'8%, verso uno scostamento del deficit da 55 miliardi

Tra le priorità, 10 miliardi destinati alle imprese e 13 per gli ammortizzatori. Stop agli aumenti dellʼIva dal 2021

milano mezzi pubblici coronavirus

Per le nuove misure da mettere in campo contro i danni economici del coronavirus il governo si starebbe apprestando a chiedere al Parlamento uno scostamento dagli obiettivi di deficit fino a 55 miliardi. E' quanto si legge in una prima bozza del Def, atteso sul tavolo del Cdm nelle prossime ore. Nel 2020 il Pil si attesterà a -8%, mentre il deficit arriverà al 10,4% e il debito pubblico al 155,7% del Pil.

Il nuovo scenario presuppone un rimbalzo nel secondo semestre dell'anno, con l'epidemia sotto controllo e la ripartenza graduale di tutte le attività. E mette in conto per il 2021 un recupero della crescita al 4,7%. Il via libera al Def è necessario per permettere all'esecutivo di finanziare il decreto aprile con le nuove misure messe in campo per fronteggiare l'emergenza coronavirus.

 

Tra le priorità stabilite dal governo vi sarebbero 10 miliardi destinati alle imprese (le piccole Srl sotto i dieci dipendenti), 13 agli ammortizzatori e 12 miliardi per anticipare alle imprese creditrici i pagamenti della Pa. Altri 2 miliardi di aiuti per gli affitti e le bollette. "Sarà prevista, inoltre, la soppressione degli aumenti dell'Iva e delle accise previsti dalla legislazione vigente per il 2021 e gli anni seguenti", si legge nella bozza.

 

Pil, deficit e scostamento di bilancio: le stime del Def

 

A sanità e protezione civile dovrebbero andare altri 4-5 miliardi, 7 miliardi andranno all'aumento da 600 a 800 euro dell'indennità per gli autonomi, che sarà erogata per altri due mesi (aprile e maggio), mezzo miliardo servirà per la proroga dei congedi speciali e del bonus babysitter per le famiglie con i figli ancora a casa da scuola mentre circa 1,3 miliardi andranno al rafforzamento della Naspi e al sussidio per colf e badanti. Infine 1 miliardo servirà per il reddito di emergenza. 

 

Nel documento si sottolinea che "le misure precauzionali" anti-Coronavirus "dovranno restare in vigore per un congruo periodo di tempo e la pandemia ha nel frattempo investito i principali Paesi partner commerciali dell'Italia": quindi "l'economia ne verrà fortemente impattata per diversi mesi e dovrà probabilmente operare in regime di distanziamento sociale e rigorosi protocolli di sicurezza per alcuni trimestri". 

 

"Il debito pubblico dell'Italia - si legge - è sostenibile e il rapporto debito/Pil verrà ricondotto verso la media dell'area euro nel prossimo decennio, attraverso una strategia di rientro che oltre al conseguimento di un congruo surplus di bilancio primario, si baserà sul rilancio degli investimenti, pubblici e privati, grazie anche alla semplificazione delle procedure amministrative. Il contrasto all'evasione fiscale e le imposte ambientali, unitamente ad una riforma della tassazione che ne migliori l'equità e ad una revisione organica della spesa pubblica, dovranno essere i pilastri della strategia di miglioramento dei saldi di bilancio e di riduzione del rapporto debito/Pil nel prossimo decennio". 

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