L'indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,7% a 40.356 punti. Il rendimento del decennale italiano è salito al 3,7%, mentre quello tedesco al 2,69%
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La Borsa di Milano ha chiuso le trattative in rialzo, ai massimi da ottobre 2007. L'indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,7% a 40.356 punti. Lo spread tra Btp e Bund si è attestato a 101 punti, dopo che in giornata è sceso sotto la soglia dei 100 punti (99,9 punti). Si tratta di livelli che non si vedevano dal settembre 2021, quando il governo era guidato da Mario Draghi. Il rendimento del decennale italiano è salito al 3,7%, mentre quello tedesco al 2,69%.
A Piazza Affari hanno brillato Unipol (+2,8%), alla vigilia dei conti, e Azimut (+2,4%). Nel listino principale è scivolato il settore farmaceutico, in linea con il settore europeo e in vista delle mosse di Trump negli Stati Uniti. Recordati ha lasciato sul terreno il 2,7% e Diasorin il 2%. Vendite anche per Hera (-1,8%), Stellantis (-0,8%), Nexi (-0,7%) e Campari (-0,6%). Debole Mps (-0,3%) con Popolare Sondrio (-0,1%), poco mossa Banco Bpm (-0,05%). Acquisti per Unicredit (+1,9%), mentre si attendono i colloqui con il governo sul golden power per l'offerta sulla banca guidata da Giuseppe Castagna. In luce anche Intesa e Generali (+1,4%), Mediobanca (+0,7%) e Bper (+0,2%). Segno positivo anche per Pirelli (+1,1%), nel giorno dei conti del trimestre.
A premiare il buon andamento dei titoli di Stato è stato l'afflusso di capitali verso l'Eurozona, dopo la guerra dei dazi innescata da Donald Trump. In un contesto generale di perdita di fiducia verso asset tradizionalmente solidi come il dollaro, il Tesoro ha comunque offerto titoli con rendimenti più generosi tra le principali economie dell'Eurozona, generando grande interesse negli investitori.