Introdotta anche la validità pluriennale della domanda
Novità in arrivo per il Bonus Asilo nido. Il decreto-legge n. 95/2025 estende il bonus e introduce la validità pluriennale delle domande. L'Inps, con la circolare n. 123 del 5 settembre 2025, recepisce le modifiche relative alla frequenza di asili nido pubblici e privati, introdotte dall'articolo 6-bis del decreto-legge 30 giugno 2025, n. 95, convertito dalla legge 8 agosto 2025, n. 118. La circolare integra e modifica le precedenti istruzioni, chiarendo l'ambito di applicazione del contributo e introducendo importanti novità a partire dal primo gennaio 2026.
Il contributo asilo nido non riguarda più soltanto la frequenza di asili nido pubblici e privati autorizzati, ma viene esteso anche a: nidi e micronidi, che accolgono bambine/i tra tre e trentasei mesi di età e concorrono con le famiglie alla loro cura, educazione e socializzazione, promuovendone il benessere e lo sviluppo dell'identità, dell'autonomia e delle competenze; sezioni primavera, che accolgono bambine/i tra ventiquattro e trentasei mesi di età e favoriscono la continuità del percorso educativo da zero a sei anni di età; servizi integrativi abilitati come spazi gioco e servizi educativi in contesto domiciliare, nel rispetto delle normative regionali.
Sono invece escluse dal beneficio le spese relative a centri per bambini e famiglie e a servizi non riconducibili all'educazione per la prima infanzia (ad esempio servizi ricreativi, prescuola o post-scuola).
Il bonus va per i nati dal 2024 dai 1.500 euro a bambino per le famiglie con un Isee superiore a 40mila euro a 3.600 euro per le famiglie con Isee inferiore a 40mila euro. Per i bambini nati prima del 2024 le fasce sono tre fino a un tetto di tremila euro.
A decorrere dal primo gennaio 2026, le domande presentate e accolte produrranno effetti anche per gli anni successivi, fino al mese di agosto dell'anno in cui il bambino compie tre anni, previa verifica dei requisiti e prenotazione delle mensilità.
Per il contributo asilo nido sarà necessario allegare la documentazione di pagamento di almeno una retta; per gli asili pubblici con pagamento posticipato, sarà sufficiente l'iscrizione o l'inserimento in graduatoria. Mentre, per il contributo a sostegno presso l'abitazione, sarà richiesta un'attestazione del pediatra che certifichi l'impossibilità alla frequenza per gravi patologie croniche.