Iter semplificato

Bonus Asilo Nido, addio ai rinnovi annuali: come cambia con la nuova norma

Un emendamento al Decreto Economia firmato dalla senatrice Maria Nocco elimina la necessità di ripresentare annualmente la domanda: basterà una volta sola, valida fino ai tre anni del bambino

05 Ago 2025 - 08:36
 © IPA

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Dopo l'aiuto da 480 euro alle mamme lavoratrici, il parlamento approva una modifica legislativa destinata ad alleggerire ulteriormente gli oneri burocratici per le famiglie italiane che cambia il funzionamento del Bonus Asilo Nido. A seguito di un emendamento inserito nel Decreto Economia, promosso dalla senatrice Maria Nocco (FdI), non sarà più necessario rinnovare ogni anno la domanda per accedere al contributo: basterà una sola richiesta, valida fino al terzo anno di vita del bambino. Una misura che promette maggiore efficienza amministrativa senza incidere sui costi pubblici. Resta comunque l'obbligo, per ciascun anno, di inviare la documentazione che attesti la frequenza all'asilo e la sussistenza dei requisiti. Vediamo nel dettaglio cosa cambia per le famiglie e quali sono i punti principali del nuovo assetto normativo.

Semplificazione burocratica: la domanda unica

 Il nuovo meccanismo introdotto dall'emendamento Nocco semplifica la procedura d'accesso al Bonus Asilo Nido: le famiglie non dovranno più presentare ogni anno una nuova domanda all'Inps. Una sola richiesta, effettuata al momento dell'iscrizione al servizio educativo, varrà per l'intero periodo fino ai tre anni del bambino. Questa modifica risponde all'esigenza di ridurre gli adempimenti a carico dei genitori, spesso costretti in passato a ripetere annualmente procedure identiche. Si tratta di un passo in avanti nella digitalizzazione e sburocratizzazione del welfare familiare.

Come si fa la domanda all’Inps: la procedura aggiornata

 Per richiedere il Bonus Asilo Nido, le famiglie devono accedere al portale ufficiale dell’Inps utilizzando le proprie credenziali SPID, CIE o CNS. Una volta entrati nella sezione dedicata al bonus, è necessario compilare il modulo online con i dati anagrafici del minore, l’indicazione della struttura frequentata e l’importo delle rette sostenute. L’utente può allegare la documentazione richiesta in formato PDF, tra cui ricevute di pagamento, attestazioni di frequenza e Isee aggiornato. La domanda può essere presentata anche tramite patronato, per chi preferisce assistenza nella compilazione. L’Inps, una volta ricevuta la richiesta, procederà alla verifica e al riconoscimento del beneficio, con successivo accredito mensile.

Obblighi annuali: frequenza e requisiti all'Inps

 Pur semplificando l'accesso al bonus, la norma mantiene alcuni obblighi di verifica annuale. Le famiglie dovranno trasmettere ogni anno la documentazione che attesti la frequenza del bambino al nido e la permanenza dei requisiti economici richiesti, come previsto dalle attuali disposizioni Inps. In assenza di tali attestazioni, il contributo potrà essere sospeso o revocato. La struttura della misura resta dunque condizionata a controlli regolari, ma con un carico amministrativo notevolmente ridotto.

Servizi per l'infanzia inclusi: da micronidi a sezioni primavera

 Il Bonus Asilo Nido è riconosciuto per diverse tipologie di strutture educative per la prima infanzia, comprese quelle convenzionate e accreditate. Tra queste, rientrano i micronidi, le sezioni primavera, i servizi integrativi e le strutture pubbliche o private autorizzate. La nuova norma non altera il perimetro dei servizi coperti, che resta in linea con le disposizioni precedenti. L'obiettivo rimane quello di sostenere la frequenza scolastica nei primi anni di vita, agevolando l'accesso a servizi di qualità per tutte le famiglie, indipendentemente dalla tipologia del nido scelto.

Importi e limiti del contributo: come cambia il calcolo Isee

 Non subiscono modifiche nemmeno gli importi del bonus, che continuano a essere determinati in base all'indicatore Isee della famiglia. I contributi vanno da un massimo di 3.000 euro annui per le fasce più basse, fino a un minimo di 1.500 euro per quelle superiori. Il versamento è effettuato su base mensile e previa presentazione della ricevuta del pagamento della retta. La procedura automatizzata introdotta dall'emendamento semplifica l'accesso, ma lascia invariato il criterio del calcolo legato alla situazione economica del nucleo familiare.

Chi ne ha diritto: criteri di accesso al bonus aggiornati

 Il diritto al Bonus Asilo Nido resta limitato ai bambini sotto i tre anni di età iscritti a strutture autorizzate. La domanda, ora valida per l'intera durata, può essere presentata da uno dei genitori che sostiene il pagamento delle rette, purché in possesso di un Isee valido. Inoltre, è necessario che il minore sia residente in Italia. La riforma normativa, pur semplificando il procedimento amministrativo, non amplia né restringe la platea dei beneficiari: si tratta di una misura tecnica che agisce sulle modalità, non sui contenuti.

Il ruolo dell'emendamento Nocco: cosa prevede e perché è stato proposto

 Il cambiamento è stato introdotto tramite un emendamento presentato dalla senatrice Maria Nocco, approvato in sede di conversione del Decreto Economia. L'obiettivo dichiarato è stato quello di ridurre le incombenze burocratiche per le famiglie, in un'ottica di semplificazione della pubblica amministrazione. Secondo quanto riportato anche da fonti parlamentari, la misura non ha impatti negativi sulla spesa pubblica, trattandosi di una modifica procedurale e non sostanziale. La senatrice ha sottolineato come questa riforma risponda a una precisa esigenza segnalata da molti cittadini.

Cosa cambia per le famiglie: vantaggi concreti della nuova procedura

 Il beneficio più immediato per le famiglie è la possibilità di evitare la presentazione annuale della domanda. Questo consente di risparmiare tempo, ridurre il rischio di errori nella compilazione e velocizzare l'erogazione dei fondi. Inoltre, la nuova struttura normativa garantisce maggiore continuità nell'erogazione del beneficio, a patto che vengano rispettati gli obblighi documentali. Si tratta dunque di una modifica che, pur non aumentando il valore economico del bonus, ne migliora l'accessibilità e la fruibilità nel tempo.

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