emendamento del governo

Assegno di inclusione, arriva il contributo extra di 500 euro per le famiglie povere

Il bonus una tantum vale complessivamente 234 milioni di euro e interessa circa 506mila nuclei familiari

18 Lug 2025 - 20:56
 © tgcom24

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Arriva il contributo straordinario di massimo 500 euro per chi, dopo 18 mesi, ha subito l'interruzione dell'Assegno di inclusione. Lo prevede un emendamento del governo al decreto di sostegno ai comparti produttivi (il dl Ilva) all'esame del Senato. Si tratta di una tantum in attesa del rinnovo per altri 12 mesi. D al primo luglio, infatti, è  possibile presentare online la domanda di rinnovo dell'Assegno di inclusione, tramite Spid, Cie, Cns, Caf o patronati.   

Per le famiglie che hanno esaurito le 18 mensilità

 "In via eccezionale per l'anno 2025, al fine di rafforzare le misure di contrasto alla povertà e all'esclusione sociale, ai nuclei familiari interessati dalla sospensione di un mese del beneficio economico dell'Assegno di inclusione dopo un periodo di fruizione non superiore a 18 mesi, è riconosciuto un contributo straordinario aggiuntivo dell'Assegno di inclusione", si legge nel testo presentato dopo la decisione sul tema del Cdm di fine giugno.

Importo non superiore a 500 euro

 L'importo è "non superiore a 500 euro" e sarà erogato "con la prima mensilità di rinnovo dell'Assegno di inclusione e comunque entro e non oltre il mese di dicembre". Il bonus una tantum vale complessivamente 234 milioni di euro e interessa circa 506mila famiglie, secondo le stime della relazione tecnica allegata all'emendamento. L'importo medio atteso è di 462 euro.

Il 68% dei beneficiari vive al Sud

 Il bonus spetta a tutti i beneficiari dell'Assegno di inclusione entrati nel sistema a partire da gennaio 2024, purché abbiano completato le 18 mensilità e siano soggetti alla sospensione di legge. Si tratta in gran parte di famiglie con minori, disabili, over 60 o persone prese in carico dai servizi sociali. Il 68% dei beneficiari vive al Sud, in particolare in Campania (182mila famiglie) e in Sicilia (156mila famiglie).

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