La rubrica che esplora il territorio italiano si sposta in Calabria, per conoscere la sua storia e la sua natura
di Marco Vassallo© Parco Archeologico di Locri Epizefiri
In questo nuovo appuntamento con Bella Italia siamo ancora in Calabria, per conoscere un altro suo lato, quello archeologico.
Iniziamo questo viaggio da un teatro. Qui, circa 2500 anni fa, venivano gli abitanti dell’antica Locride per assistere a spettacoli, soprattutto tragedie.
Questa terra in passato ha infatti ospitato una colonia magnogreca fondata nel VII secolo a.C. Ne parliamo con Elena Trunfio, Direttrice del Parco Archeologico di Locri Epizefiri:
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“Siamo all’interno del Parco Archeologico Nazionale di Locri Epizefiri, uno dei parchi archeologici più importanti della Calabria. Qui siamo proprio nel santuario di Marasà, l’area sacra più rappresentativa di Locri Epizefiri. Un santuario che ha diverse fasi di vita, in particolare due fasi arcaiche di VI secolo a.C. e la fase più famosa, quella ionica di V secolo a.C.”
© Parco Archeologico di Locri Epizefiri
In questi luoghi si sviluppava la vita quotidiana dell’antica colonia.
“Siamo nel cuore pulsante della città, Centocamere, il quartiere abitativo di Locri Epizefiri, chiamato così proprio per la presenza di numerosi ambienti. Nei resti che vediamo qui di fronte di noi erano organizzati le unità abitative e i laboratori. In questo luogo abbiamo fornaci, abbiamo luoghi adibiti alla produzione della cosiddetta coroplastica”.
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“Locri è famosa per essere la città delle donne. La nobiltà viene tramandata per parte di madre, non per parte di padre, ma soprattutto è la città delle donne perché i culti più famosi sono destinati alle divinità femminili”.
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Un luogo affascinante, che dà il meglio di sé in primavera.
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“Locri Epizefiri ha un rapporto particolare con le stagioni. Infatti, qui il culto più famoso è quello di Persefone”.
Non solo Magna Grecia. Nella Locride troviamo anche tracce romane, come la meravigliosa Villa Romana di Casignana, famosa per i suoi mosaici.
© Villa Romana di Casignana
Qui incontriamo Andrea Gennaro, Archeologo della Soprintendenza di Reggio Calabria:
“Questo è uno dei patrimoni più interessanti di epoca romana che abbiamo in Calabria. Come tante scoperte che vengono fatte in archeologia, anche questa avvenne per caso durante i lavori di ricostruzione di un acquedotto”.
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“Ci sono tante sale con mosaici diversi, tra i quali ad esempio quello legato a Dioniso, dio del vino, che qui viene rappresentato con una iconografia particolare, che rimanda alla provenienza della vite dall’Oriente”.
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Vediamo poi i mosaici che raffigurano le Nereidi.
© Villa Romana di Casignana
“Ci troviamo nella zona che ospitava le terme, perché qui il proprietario aveva anche la fortuna di avere una serie di vasche, di cui alcune riscaldate con un impianto che è tra i più studiati e tra i più belli al mondo”.
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Si conclude così la seconda tappa del viaggio in Calabria con Bella Italia. Noi vi aspettiamo domenica prossima per una nuova avventura, tra storia e natura.