La rubrica che esplora il territorio italiano si sposta in Calabria, per conoscere la sua storia e soprattutto la sua natura
di Marco Vassallo© Paolo Ciaberta
Più di 500 chilometri di percorso ciclabile, per attraversare una regione piena di storia e di natura. Questo nuovo appuntamento di E-Planet con "Bella Italia" parte dal nord della Calabria, per conoscere il progetto della Ciclovia dei suoi meravigliosi Parchi.
Abbiamo chiesto come nasce l’idea di questo percorso lunghissimo di mobilità dolce a Giovanni Aramini, Responsabile della Ciclovia dei Parchi:
“Sono 545 chilometri che attraversano la dorsale della Calabria, l’Appennino meridionale. È un progetto che nasce per dare visibilità, per raccontare un volto poco conosciuto della nostra regione, quello dell’entroterra, mettendo al centro i parchi. Perché la Calabria è terra di parchi”.
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“Nell’entroterra ci sono tante storie, tanti piccoli borghi, in alcuni dei quali si parla ancora l’albanese del Quattrocento”.
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Percorrendo queste strade esploriamo il Parco Nazionale del Pollino. Un patrimonio estremamente importante dal punto di vista della biodiversità, come ci racconta Luigi Lirangi, Commissario Parco del Pollino: “Attraverso la ciclovia si ha la possibilità di vivere fino in fondo questo territorio, questa rara bellezza. Abbiamo ad esempio specie come il Capovaccaio, l’Aquila Reale, il Picchio Nero, ma anche in termini di flora abbiamo le faggete vetuste che sono patrimonio dell’Unesco, abbiamo poi il maestoso Pino Loricato e anche l’albero più antico d’Europa, l’Italus, che ha 1230 anni”.
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In una ciclovia si possono conoscere e raccontare tante storie di persone innamorate di questo territorio, che hanno deciso di rimanere qui, proprio grazie a questo progetto. Proprio come è successo a Carlo Palermo Campolongo, del Punto accoglienza Ciclovia Policastrello: “Io sono veramente innamorato di questa ciclovia, della Calabria e di tutto ciò che abbraccia questo mondo ciclistico. Infatti io e mia moglie eravamo in procinto di partire per Cortina d’Ampezzo con un contratto, ma con la ciclovia abbiamo deciso di creare a Policastrello un punto accoglienza per i ciclisti”.
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Questo progetto è stato un volano di sviluppo per tutto il territorio. Attorno alla ciclovia sono nate infatti almeno 45 imprese. Tra queste c’è Catasta Pollino, fondata tra gli altri da Manuela Laiacona, una giornalista palermitana che ha deciso di trasferirsi qui per un progetto di vita ma anche imprenditoriale:
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“Mi sono trasferita qui a 1000 metri per gestire Catasta insieme ad altri soci. Questa struttura è un’opera architettonica di land art, è dell’Ente Parco Nazionale del Pollino e noi lo gestiamo come hub turistico, come visitor center del Parco e siamo anche bike point della Ciclovia dei Parchi”.
Manuela vive qui con suo marito e i suoi figli, innamorata di questo angolo di Calabria: “È un paradiso montano a pochissima distanza da due mari”.
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Per finire in bellezza, la Ciclovia ci porta in un luogo straordinario, in mezzo ai cavalli.
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Giovanni Aramini, Responsabile Ciclovia dei Parchi: “Siamo nel Parco Nazionale della Sila, un posto unico. Questo è un frammento di crosta terrestre che si è staccato dalle Alpi occidentali ed è migrato nel mare miocenico”.
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“Sull’altopiano della Sila si può sciare, si può fare escursionismo, ma soprattutto si può fare cicloturismo”.