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Quasi tutto il Pianeta è ricoperto dall'inquinamento atmosferico

Un team di ricercatori di Melbourne ha analizzato la presenza di particolato fine in tutto il mondo, tracciandone i cambiamenti negli ultimi decenni. Il risultato è che solo lo 0,l8% della superficie terrestre è esposta a livelli di smog considerati sicuri dall’Oms

Quasi tutto il Pianeta è ricoperto dall’inquinamento atmosferico - foto 1
Unsplash

Trovare un angolo pulito sulla faccia della Terra sarà sempre più difficile. A dirlo ora è anche un recente studio della Monash University School of Public Health and Preventive Medicine di Melbourne. È stato infatti accertato che solo lo 0,18% della superficie terrestre e lo 0,001% della popolazione mondiale sono esposti a livelli di smog considerati sicuri dall’Organizzazione mondiale della sanità. In altre parole: quasi l’intero Pianeta è ricoperto dall’inquinamento atmosferico.

Il team di scienziati ha considerato la presenza di particolato fine in tutto il mondo, analizzandone i cambiamenti negli ultimi decenni. Il PM2,5 costituisce infatti il principale fattore di rischio per la salute ambientale. Per monitorare la qualità dell’aria i ricercatori hanno utilizzato osservazioni di monitoraggio della qualità dell’aria, rilevatori meteorologici e di inquinamento atmosferico satellitari, metodi statistici e di apprendimento automatico.

 

Quasi tutto il Pianeta è ricoperto dall’inquinamento atmosferico - foto 2
Unsplash

Dalla ricerca è emerso un miglioramento in Europa e Nord America, e invece un incremento in Asia meridionale, Australia, Nuova Zeland, America Latina e Caraibi. Aree del mondo in cui purtroppo la concentrazione di particolato supera le soglie indicate dall’Oms in oltre il 70% dei giorni. Limite che non dovrebbe superare i 15 microgrammi per metro cubo (μg/m³).

Stando a quanto emerge dall’indagine, nonostante una leggera diminuzione dei giorni di esposizione ad alto PM 2,5 a livello globale, nel 2019 ad esempio oltre il 70 per cento dei giorni aveva concentrazioni maggiori di 15 μg/m³. Nell’Asia meridionale e orientale, oltre il 90 per cento delle misurazioni giornaliere era più elevata del limite di sicurezza e anche in Australia e Nuova Zelanda è stato riscontrato un marcato aumento del numero di giorni con alte concentrazioni di particolato. A livello globale, la media annua di inquinante dal 2000 al 2019 è stata di 32,8 µg/m³. Sulla base di questi dati, nel 2019 solo lo 0,18 per cento della superficie terrestre era da considerare sicuro per l’esposizione a particolato fine. In termini di vite umane, nello stesso anno solo lo 0,001 per cento della popolazione mondiale era esposto a livelli annuali inferiori a quanto indicato dalle linee guida.

Una fotografia dello stato dell’inquinamento dell’aria piuttosto drammatica, ma anche molto utile per poterne studiare l’impatto sulla salute umana e cercare strategie per avere in futuro dati nettamente migliori.

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