A New York le azioni legate al nucleare sono protagoniste: dai grandi operatori che possiedono già centrali attive ai nuovi nomi che promettono mini-reattori modulari del futuro
di Dario Donato© Unsplash
Wall Street ha acceso i reattori e le azioni correlate sono in rally da mesi. L’assioma seguito dagli investitori è abbastanza semplice: più intelligenza artificiale, più elettricità, più corsa ai titoli che la possono fornire senza emettere CO₂. A New York le azioni legate al nucleare sono protagoniste: dai grandi operatori che possiedono già centrali attive ai nuovi nomi che promettono mini-reattori modulari del futuro. Nel 2024 la corsa è partita con i “puri” dell’energia spinta dalle aziende dei data center che firmavano contratti pluriennali per energia 24/7 e pagavano premi da 15–25 $/MWh pur di avere potenza assicurata.
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Ma il vento non soffia solo sui grandi. Nell’ultimo anno il listino ha spinto anche i titoli nuclear-tech: Oklo ha messo a segno un +1000 %, NuScale è triplicata mentre gli investitori scommettono su piccoli reattori modulari da installare vicino ai data center e domanda in crescita. Ma il Wall Street Journal ha recentemente lanciato un monito: su alcune matricole l’entusiasmo ha sorpassato i fondamentali—valutazioni a decine di miliardi senza licenze né ricavi ma basate solo su prospettive future sono a rischio “bolla”.
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Ma l’impennata non è stata una linea retta: a gennaio 2025 un report che metteva in dubbio l’esplosione dei consumi elettrici ha fatto crollare in un giorno utility e produttori (fino a –30 %), ricordando che la narrativa sull’AI può anche girarsi contro. Eppure, pochi mesi dopo, le stesse case d’affari hanno rifissato in alto le stime: domanda power in crescita strutturale, nuove centrali e estensioni di vita per i reattori già in esercizio.
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In parallelo, l’Agenzia Internazionale per l’Energia ricorda che oggi il 40 % dell’energia ai data center è ancora gas: lo spazio per il nucleare come “base pulita” resta ampio, soprattutto se i governi sbloccano licenze e garanzie.
In sintesi: Wall Street sta scommettendo su chi può consegnare megawatt puliti, subito. I titoli con reattori accesi e flussi di cassa visibili restano i più solidi; le storie solo “sulla carta” possono brillare ma, si badi bene, anch bruciare alla stessa velocità. Per il mercato, l’intelligenza artificiale è già un gigante: ora mette le fiches sugli elettroni.