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Vivere il presente: la felicità sta nel cogliere l’attimo

Essere troppo proiettati nei progetti sul futuro aumenta la frenesia del vivere e peggiora lo stress

Istockphoto

Lo diceva il poeta latino Orazio: “carpe diem”, ovvero cogli l’attimo. La convinzione era che il presente è l’unica fase della vita sul quale l’uomo ha qualche controllo, dato che il passato è alle nostre spalle e non può essere modificato, mentre il futuro ancora non esiste e su di esso non abbiamo potere. Quindi, perché preoccuparsene? Anche se sono passati molti secoli, alcuni aspetti di questo messaggio sono ancora validi oggi e possono fornirci utili suggerimenti per il nostro buon vivere quotidiano. 

IL SIGNIFICATO DI “CARPE DIEM” - La filosofia di Orazio si basa sulla considerazione che l'uomo non ha facoltà di conoscere il suo futuro, né di determinarlo, se non marginalmente. Dato che è possibile agire e modificare solo il presente, è su questa dimensione che occorre concentrare le proprie azioni e la propria responsabilità. Per questo occorre cercare sempre di cogliere le occasioni e le opportunità di essere felici, senza assecondare troppo le speranze per il futuro, ma neppure i timori verso di esso.  L'esistenza è precaria e si concluderà ineluttabilmente con la morte, ma proprio per questo deve essere vissuta cercando la pienezza e la felicità che ogni breve momento può offrire. Alla base del pensiero oraziano c'è il concetto tipico della filosofia del greco Epicuro che intendeva la felicità come assenza di dolore e come necessità di cogliere l'attimo perché "tutto scorre" (Panta rhei). 

 

E PER NOI OGGI? – Quello che Orazio può insegnare a noi che viviamo nel Terzo Millennio è che, per cogliere l’importanza del presente, occorre saperlo considerare ed osservare. I ritmi frenetici delle nostre giornate ci fanno vivere proiettati nel futuro, in corsa verso la realizzazione di progetti, piani a lungo termine, strategie complesse che ci coinvolgono e ci legano per anni. Pensiamo a quelle famiglie che progettano la carriera scolastica dei figli fin dall’asilo, senza considerare le aspirazioni e i talenti che questi potrebbero manifestare crescendo. Spesso siamo così coinvolti in queste complesse pianificazioni da dimenticarci di attribuire a ogni giornata il suo singolo valore e persino di gustare i momenti piacevoli che può regalarci, magari a sorpresa. 

 

IMPARIAMO A GODERE L’OGGI – Come si fa a valorizzare e godere il presente? Vediamolo, passo per passo.
- Rallentare – Avete mai fatto caso a quanti particolari in più si notano quando ci si sposta in bicicletta o a piedi invece che in automobile? È tutto merito della minore velocità. Quindi la parola d’ordine è: rallentare il ritmo della nostra vita quotidiana, per viverla con più consapevolezza e con minore frenesia. Basta fare le cose una per volta e prendersi un istante di tempo tra un’azione e l’altra per constatare con soddisfazione che il lavoro, di qualsiasi cosa si tratti, è venuto bene, oppure fare una pausa ogni tanto allontanando tutti i pensieri e godendo semplicemente del buon sapore del caffè che stiamo prendendo, o del silenzio che c’è intorno, o ancora del colore del cielo fuori dalla finestra. 
- Moderare le nostre aspettative: non è indispensabile avere tutto subito, in realtà molti bisogni sono artificiali e indotti dalle convenzioni sociali. Il fatto di imparare ad essere soddisfatti di quello che si possiede è il primo passo per non vivere in una continua rincorsa di una soddisfazione sfuggente.
- Non saremo felici in futuro se non lo siamo adesso – Inutile demandare il benessere a “quando avrò del tempo libero” o anche solo a quando inizierà il weekend: ogni giorno dell’anno ha il suo valore e va goduto al massimo, nella consapevolezza che non ritornerà: domani ci porterà altre cose buone, ma saranno diverse. 
- Niente paura – Il nostro cervello è programmato per affrontare il pericolo; dobbiamo convincerci quindi che siamo in grado di affrontare le minacce che possono presentarsi. Il problema è che spesso percepiamo come pericolose cose che in realtà non lo sono affatto: in questo modo disperdiamo moltissime energie nel prevedere tutto quello che potrebbe andare storto, mentre potremmo rilassarci e goderci, ad esempio, la gioia di pregustare una vacanza o una gita che stiamo organizzando.  
- Il valore dei piccoli gesti - Un modo semplice per rallentare il ritmo è concentrare la nostra attenzione sulle sensazioni piacevoli che proviamo quotidianamente, anche nelle cose più banali: ad esempio la sensazione di freschezza che ci trasmette un buon dentifricio alla menta quando ci laviamo i denti la mattina, o la piacevole sensazione dei muscoli caldi e scattanti al termine di una sessione di ginnastica. Il fatto di fermarsi ad ascoltare il nostro corpo e le nostre sensazioni è un modo semplice per fermare il corso degli eventi e godersi il momento.

 

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