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Rosalba Benedetto: "Bisogna puntare sempre all’eccellenza e non accontentarsi mai"

Rosalba Benedetto, Direttore Comunicazione, Marketing e Relazioni Esterne di Banca Ifis, si racconta a Tgcom24

Innamorata della sua terra, la Sicilia, Rosalba Benedetto ha iniziato la sua carriera professionale nella città che sente sua, quella Milano in cui ancora oggi vive e lavora: ecco la sua storia.

Rosalba Benedetto, Direttore Comunicazione, Marketing e Relazioni Esterne di Banca Ifis

Rosalba, buongiorno: vorrei iniziare la nostra chiacchierata parlando della tua Sicilia.
Sono nata a Messina, ma ho trascorso l’infanzia e l’adolescenza a Montalbano Elicona, un delizioso paesino dichiarato borgo più bello d’Italia nel 2015, dove vivevano i miei genitori. 
 
Una terra a cui sei sempre rimasta molto legata.
Amo profondamente la Sicilia, terra in cui ho le mie radici, dove vive mia sorella con la sua famiglia, e dove torno appena riesco; ammetto tuttavia che ho sempre avuto il desiderio di vedere il mondo fuori da lì e quindi dopo l’università ho deciso di trasferirmi a Milano, città che sento mia.
 
E ci sei riuscita: mi racconti come è andata?
Premetto che fin da piccola sono stata molto indipendente e che il senso di responsabilità e l’intraprendenza mi hanno sempre caratterizzato. Dopo aver terminato gli studi superiori, ho frequentato l’università a Messina e, anche se non sapevo ancora esattamente cosa avrei voluto fare, ero assolutamente certa di quello che non avrei voluto fare: per lasciarmi aperto un ampio ventaglio di possibilità senza farmi imbrigliare, cosa che detesto, ho scelto la facoltà di Scienze Politiche con indirizzo internazionale: non mi sarebbe dispiaciuto fare l’ambasciatrice. Una volta laureata però, scorrendo gli annunci su un quotidiano nazionale, sono stata attratta dall’inserzione relativa ad un Master in Relazioni Pubbliche. Ho fatto domanda di ammissione, sono stata scelta e ho iniziato un percorso che poi si è rivelato vincente. Ho sostenuto un colloquio per uno stage in una nota agenzia di comunicazione a Milano e da lì ho iniziato, rimanendo poi per altri quattro anni e affrontando anche attività molto complesse, inclusa la gestione della crisi di una grande azienda italiana produttrice di latte e derivati che ha attraversato un periodo veramente drammatico: per gestire la comunicazione ho lavorato in modo instancabile, dedicando tutta me stessa e tantissimo tempo, anche quindici ore al giorno, weekend inclusi.
 
Dopo l’esperienza in agenzia hai iniziato la tua carriera aziendale, non è così?
Sono stata chiamata per una posizione in un’azienda leader nel settore della ristorazione per chi viaggia. Anche in questo caso ho accettato una sfida che si è rivelata estremamente formativa e che mi ha visto crescere da responsabile dell’ufficio stampa a Direttore della Comunicazione di tutto il Gruppo: oltre otto anni di esperienza impegnativa e fantastica allo stesso tempo.
 
Non ti sei fermata lì, però.
Ho ricevuto una offerta per un ruolo importante in una società che si occupa della produzione e trasformazione dell'acciaio. Ero in procinto di sposarmi e non volevo accettare una posizione che mi costringesse a complicare ulteriormente la mia vita privata, tenuto conto che mio marito Roberto è siciliano e vive in Sicilia. La sede di lavoro era Milano, ma lo stabilimento più importante a Taranto: ho accettato, e ho trascorso quattro anni tra Taranto, Milano e la Sicilia. In questo caso si è trattato di una esperienza totalizzante sia dal punto di vista emotivo, perché mi sono trovata ad affrontare anche tematiche legate alla salute e al benessere fisico dei dipendenti, sia professionale perché questo progetto mi ha permesso di acquisire un’importante esperienza sulla sostenibilità, sulle comunità locali e verso il sistema istituzionale, elementi fondamentali per chi gestisce la comunicazione. La rotondità del mio ruolo mi ha quindi consentito di fare leva e muovere in modo sinergico tutte quelle componenti che hanno poi contribuito al successo di quel progetto.
 
Dalla siderurgia alla finanza: un bel cambiamento.
Un paio di anni fa sono stata chiamata da Ernesto Fürstenberg Fassio, vice presidente di Banca Ifis, per occuparmi di Comunicazione e Marketing: è bello poter affermare che ci siamo reciprocamente scelti professionalmente. Mi è stato affidato un progetto di posizionamento del marchio, un progetto sfidante ma non particolarmente difficile tenuto conto della grande eccellenza presente in banca, soprattutto del capitale umano che vi lavora. 
 
La vostra è una realtà particolare: per esempio, non avete sportelli…
È proprio così. Banca Ifis è una realtà unica nel panorama bancario italiano: è una "challenger bank" specializzata in prodotti e segmenti di mercato a elevata profittabilità. Da un lato servizi per le piccole e medie imprese (PMI) e dall’altra acquisto e gestione di crediti deteriorati. È vero, uno dei caratteri distintivi della banca è non avere sportelli. In realtà, i nostri commerciali sul territorio vanno direttamente a “casa” degli imprenditori per comprendere meglio le loro realtà e ciò di cui hanno più bisogno. Questa è una realtà meravigliosa, perché il vero motore sono le persone, che mettono al servizio degli imprenditori le loro competenze, costruendo relazioni dirette e personali.
 
Lavoro e vita privata.
Io e mio marito ci conosciamo da oltre vent’anni, fin dai tempi dell’Università. Lui è stato tra le prime persone che ho incontrato entrando nell’ateneo, perché faceva accoglienza delle matricole e gli ho chiesto delle indicazioni. Lì per lì non mi impressionò particolarmente, ma per lui fu un colpo di fulmine: iniziò a darmi la caccia, per così dire, al punto che me lo ritrovavo dappertutto, era al limite della sopportazione. Alla fine, l’ha avuta vinta lui: infatti, me ne sono innamorata e alla fine ci siamo anche sposati. Mio marito, che è un docente universitario, è il mio più grande sostenitore e rappresenta il mio equilibrio, posato e riflessivo com’è, mentre io al contrario ho sempre bisogno di nuovi stimoli. 
 

Un suggerimento alle donne che vogliono fare carriera?
Bisogna essere determinate, instancabili e sempre focalizzate sull’obiettivo. Quello che è veramente distintivo è la passione per ciò che si fa e la qualità del lavoro: bisogna puntare sempre all’eccellenza e non accontentarsi mai, sia nel lavoro ma anche nella vita privata e negli affetti.
 
Una curiosità su di te.
Sono una creativa e fin da piccola amavo realizzare copricapo con materiali di riciclo, utilizzando per esempio le scatole di cartone e il tulle delle bomboniere, che impiegavo per ornare con le velette i cappellini che facevo. Da qualche anno accarezzo un progetto imprenditoriale che riguarda la coltivazione e la produzione di nocciole: posseggo dei terreni nel paese dei miei genitori in Sicilia e vorrei poter rilanciare l’economia legata a questo frutto, così apprezzato all’estero, con risvolti economici che potrebbero riguardare anche la creazione di nuovi posti di lavoro. Adesso forse non è ancora il momento, ma in futuro chissà…

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