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"Non bisogna mai smettere di sognare e di darsi degli obiettivi"

Giovanissima, ma straordinariamente determinata: Erica Alessandri, Digital Product Manager di Technogym, si racconta a Tgcom24

Ama essere indipendente, ricerca il confronto con gli altri e ha una grande passione per i viaggi e l'esplorazione: è Erica AlessandriDigital Product Manager di Technogym.

Erica Alessandri, Digital Product Manager di Technogym

Ciao Erica, la domanda è d’obbligo: come stai?
Per ora tutto bene, grazie. Finché c’è la salute, siamo fortunati; tutto sommato, cerchiamo di essere positivi e sfruttare questo momento di emergenza per riflettere, metterci in discussione e prepararci alla ripartenza più forti e preparati. 
 
Come vivono questa situazione i ragazzi della tua età?
La prima reazione è stata di sorpresa, sembravano i momenti di quei film catastrofici che siamo abituati a vedere al cinema e che ne parlavano, ma con la speranza che non sarebbe successo davvero. Noi giovani ci siamo sentiti impreparati, come del resto è risultato impreparato il mondo intero. Noi però abbiamo più consapevolezza di quanto il mondo sia veloce, quindi una diffusione così rapida non ci ha affatto stupito. In ogni caso, le persone della mia età hanno un senso di responsabilità molto forte e hanno accettato la situazione rispettando le regole e adattandoci più velocemente rispetto alle generazioni più adulte: noi siamo già abituati ad usare il digitale nella vita di tutti giorni. 
 
Qualche rammarico?
Un po’ di amarezza sull’impreparazione che tutti i Paesi hanno dimostrato. Persone del calibro di Bill Gates tempo fa avevano previsto un tale disastro, ci si sarebbe potuti preparare meglio, ma nonostante questo la reazione alla fine è stata troppo lenta. Comunque, approfittiamo di questa circostanza per fare un po’ di riflessione sui nostri valori in un momento di così forte incertezza. Anche le cose più semplici che davamo per scontate si sono rivelate estremamente preziose: impareremo ad apprezzare tutto di più. 
 
Parliamo di te: le tue origini sono romagnole, ma sei cittadina del mondo.
Sono nata e cresciuta nella mia terra, in Romagna, ma poi all’età di 18 anni mi sono trasferita a Londra per studiare. Sono rimasta all’estero per otto anni: dopo il conseguimento della laurea, ho preso un anno sabbatico per fare esperienze lavorative in tutto il mondo che mi hanno molto arricchito prima di entrare nel mondo del lavoro.

 
Hai voglia di raccontarmene qualcuna?
Sono stata in El Salvador in Centro America qualche mese nell’ambito di un progetto per il World Food Programme dell’ONU, poi ho fatto una esperienza a New York per una importante azienda italiana del lusso nel loro team di marketing, poi in una galleria d’arte in Messico. Successivamente, mi sono spostata nuovamente in USA per seguire un progetto digitale per Technogym, l’azienda di famiglia: si è trattato di un progetto molto interessante al quale ho sentito di poter dare il mio personale contributo. Adesso sono rientrata in Italia e vivo a Milano.
 
Stare lontano così a lungo dalla famiglia non ti è pesato?
Sono sempre stata molto indipendente e il viaggio e l’esplorazione sono le mie due passioni più grandi. A questo proposito ti racconto un aneddoto: all’età di otto anni, quando nacque mio fratello, i miei decisero di farmi fare un campo estivo all’estero, al quale tenevo tantissimo. Vi era la possibilità di andarci con la famiglia, stando fuori solo durante il giorno e riunendomi ai miei alla sera, ma io insistetti affinché potessi andarci da sola e ci riuscii. Sempre in questo senso, posso aggiungere che durante l’anno di Master, che ho frequentato a Singapore, ho sentito la mancanza di casa, ma ho saputo adattarmi alla situazione gestendo al meglio le relazioni. Del resto, grazie alla tecnologia, oggi possiamo essere vicini anche quando siamo lontani: io ho amicizie in tutto il mondo e i rapporti non cambiano con la distanza, affetto e stima rimangono immutati.
 

E sulle relazioni sentimentali cosa mi dici?
Io e il mio fidanzato stiamo insieme da moltissimo tempo, ci siamo conosciuti all’università e non ci siamo mai lasciati: stare insieme è possibile con la comprensione e la fiducia. E’ stata fondamentale la condivisione del progetto senza che dovessi sacrificare i sogni o i desideri di esperienza. Si costruisce insieme e il nostro rapporto è sempre stato molto forte: ci compensiamo l’un l’altro, accettiamo le sfide e condividiamo i nostri progetti.
 
Essere donna è mai stato un problema nel tuo percorso professionale?
La mia esperienza è stata assolutamente positiva: sia in famiglia che nelle aziende dove ho lavorato non sono mai stata discriminata, né in quanto donna, né in quanto giovane professionista. Peraltro, essere donna offre punti di vista diversi, spesso siamo più sensibili e intuitive rispetto agli uomini.
 

Entrare nell’azienda di famiglia: facile o complicato?
Per quanto mi riguarda è stato molto naturale: io in Technogym sono realmente cresciuta. Quando sono nata, l’azienda aveva solo sette anni di vita e per me era una specie di gioco: alla domenica, spesso, mio papà andava a lavorare in azienda e mi portava con sé e a me sembrava una gigantesca sala di divertimento! Mi divertivo ad andare in ufficio e mettere a posto le fatture o i documenti oppure a disegnare e scrivere sulla carta da macero. Il mio rapporto con l’azienda non si è mai interrotto: quelli che oggi sono i miei colleghi, sono le persone che conosco da sempre e che mi hanno vista crescere, che mi hanno accolto con grande affetto e stima.
 

Valori forti e importanti, mi sembra.
E’ così. I valori dell’azienda sono quelli di mio padre con i quali io stessa sono cresciuta: ascoltare sempre gli altri, ricercare il confronto ed essere sempre umili. D’altra parte, una componente fondamentale per noi è la motivazione, il divertimento e la passione che si respirano a pieni polmoni in un’azienda dove il benessere è uno stile di vita.
 
A casa tutti cucinano molto in questo periodo…
Anche io mi do da fare! Amo cucinare, i primi piatti sono il mio cavallo di battaglia, ma vorrei imparare a fare la piadina romagnola con la ricetta tradizionale che fa mia nonna: buonissima.
 
Qualcosa di te su cui vorresti migliorare?
Sono molto esigente nei confronti di me stessa, a volte questo è un pregio perché mi spinge sempre a migliorarmi, ma a volte è importante anche buttarsi con un pizzico di incoscienza. 
 
Un suggerimento alle ragazze come te che vogliono intraprendere un percorso professionale?
Non bisogna mai smettere di sognare e di darsi degli obiettivi. Fare un passo dopo l’altro, mettere mattoncino dopo mattoncino e, come dice mio papà, occorre sempre mettersi nelle scarpe degli altri.

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