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"Nel lavoro e nella vita bisogna rischiare senza aver paura di sognare"

DallʼArgentina allʼItalia con grande determinazione e coraggio: è la storia di Natalia Sellibara, Direttore Marketing di Whirlpool Italia

Curiosa e volitiva, Natalia Sellibara, Direttore Marketing di Whirlpool Italia, ha lontane origini italiane, una grande passione per il marketing e per i viaggi e nessuna paura di buttare il cuore oltre l'ostacolo.

Natalia Sellibara, Direttore Marketing di Whirlpool Italia

Ciao Natalia, mi racconti un po’ di te?
Certo! Tanto per cominciare, ti dico che sono argentina di Buenos Aires e che sono in Italia da circa dieci anni. 

 

Come mai sei arrivata in Italia, cosa ti ha portato fin qui?
Per motivi professionali legati all'azienda per la quale lavoro, l’americana Whirlpool, che conoscevo già da bambina e che anche in Argentina ha sempre avuto grandissima notorietà: si tratta di un brand aspirazionale. Inoltre, devi sapere che io ho sempre desiderato occuparmi di marketing, fin da piccola. Subito dopo la laurea quindi ho fatto un colloquio e sono stata presa per uno stage proprio da Whirlpool, che mi mandò in Brasile per seguire un progetto. Fu una bellissima esperienza e dopo lo stage fui assunta.

 

Mi sembra che viaggiare e spostarti non sia un problema per te.
Assolutamente no, anzi! Ho sempre amato girare il mondo, conoscere nuove persone e nuove culture e realtà. Fin da quando ero piccola ho avuto “amici di penna” in tutte le parti del mondo, proprio perché ero curiosa di sapere di più su posti anche lontani, ma anche per questo molto affascinanti. E' questa la ragione per cui ho insistito tantissimo affinché mi fosse data la possibilità di fare esperienza all’estero e alla fine ce l’ho fatta: a 28 anni mi sono trasferita in Italia.

 

Come mai proprio l’Italia?
In realtà, l’Italia è per me una seconda patria, tenuto conto che i miei nonni paterni erano triestini: ecco perché quando mi è stata proposta ho accettato con entusiasmo. Certo, non è stato facilissimo: in molti dubitavano che sarei stata in grado di cogliere questa sfida, ritenevano fosse una pazzia, un po’ perché ero giovane, un po’ perché ero una donna, un po’ per la lingua. Comunque, è andata benissimo, anche con l’italiano. Ammetto che lo credevo più semplice perché è simile allo spagnolo, mia lingua madre, ma in realtà mi sono resa conto che è più complicato di quanto pensassi. Sono stata fortunata, però: inizialmente ero negli uffici all’Head Quarter dove ci si esprimeva in inglese, lingua che conosco molto bene. I problemi semmai si presentavano quando andavo a fare la spesa a lavoro terminato…

 

Essere donna è stato un problema per fare carriera in azienda?
In Argentina, come in Italia, di strada per ottenere pari diritti e opportunità ce n’è ancora tanta da percorrere. Come donna, occorre sempre fare di più per essere riconosciute e valutate come i colleghi uomini, ma per noi questo non è certo un problema, visto che siamo abituate ad essere multitasking. Noi donne sappiamo lavorare meglio con le persone, amiamo e utilizziamo il teamwork: si tratta di doti molto importanti. Ricordiamoci che le aziende hanno bisogno di donne, sempre.

 

So che hai due bambini piccoli.
Ho due maschietti: Costantino, 4 anni, e Gregorio, 1 anno. Gestire la famiglia quando i nonni e tutti i parenti sono lontani e si è perfettamente soli (anche mio marito è argentino, ma vive in Italia) non è affatto facile. La mia opinione tuttavia è che la maternità non deve essere limitante, ma al contrario deve essere uno stimolo a far meglio, a trovare soluzioni adatte per gestire nel miglior modo possibile anche la famiglia. Per quanto mi riguarda, cerco di esserci sempre nei momenti importanti, anche se ovviamente può capitare che il lavoro mi costringa a stare lontano anche quando invece vorrei poter presenziare a una recita o a un appuntamento. La mia fortuna è che ho accanto a me un marito che mi supporta e con cui condividiamo impegni, responsabilità, aspettative e progetti per il futuro: è fondamentale per poter trovare un giusto equilibrio e una valida soddisfazione tra vita privata e professionale.

 

Un suggerimento alle donne che lavorano e che non vogliono rinunciare alla professione.
E’ bellissimo essere una mamma e una donna che lavora con un focus sulla carriera, purché si vivano entrambi i ruoli con serenità. Credo sia importante per una donna trovare la motivazione per lavorare in ogni momento della propria vita. E’ una cosa della quale ho parlato molto in azienda, tenuto conto che sono responsabile del progetto “Women Network”, creato apposta per offrire opportunità di sviluppo alle donne, siano esse mamme o no, e dare loro supporto offrendo soluzioni anche per i piccoli problemi quotidiani, che però sono fondamentali quando si ha una famiglia. Inoltre, ci tengo a sottolineare che bisogna buttarsi e rischiare, non solo nel lavoro, ma anche a livello personale: si rischia di più a non fare niente, che a buttarsi. Non bisogna avere paura di sognare, perché con un po’ di fatica e tanta voglia e determinazione si può arrivare molto lontano, ben più di quanto si possa immaginare: a me è successo, per esempio. 

 

A proposito di vita familiare: a casa tua non mancheranno certo gli elettrodomestici.
Certo che no, ma tra tutti quello che preferisco è il microonde. Si tratta di un elettrodomestico che ho particolarmente a cuore perché ne ho seguito lo sviluppo di prodotto e anche la sperimentazione. Credo sia utilissimo ed è anche perfetto per una alimentazione salutare, grazie alla funzione crisp, che tra l’altro accorcia di molto i tempi di cottura… ideale per chi ha poco tempo per cucinare, proprio come tutte le donne che lavorano. Ovviamente, in casa mia non mancano neppure i piccoli elettrodomestici, preziosi alleati in cucina, come quelli di KitchenAid, sempre del Gruppo Whirlpool.

 

Cosa cucini per esempio?
Beh, essendo argentina in casa mia non può mancare l’Asado, un piatto tipico che consiste nel preparare la carne alla brace; poi naturalmente il Dulce de leche, un dessert prelibato a base di latte il cui sapore è molto simile a quello delle caramelle al mou, preparato cuocendo a lungo il latte e lo zucchero fino ad ottenere una crema davvero deliziosa.

 

Ho capito, sei un’ottima cuoca! Ma se in cucina non manca niente, quale altro elettrodomestico inventeresti per rendere la vita più semplice alle signore?
In questo non ho dubbi: una macchina per stirare le camicie!

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