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Monica Regazzi: "Credo nel lavoro di squadra per conseguire il bene finale per la società"

Monica Regazzi, Amministratore Delegato di Homepal, racconta a Tgcom24 la sua storia

Monica Regazzi ha un trascorso professionale come manager di altissimo livello in una delle più prestigiose società  internazionali di consulenza strategica, ma ha deciso di diventare imprenditrice raccogliendo una nuova sfida: si tratta di Homepal, la prima agenzia immobiliare digitale in Italia.

Monica Regazzi, Amministratore Delegato di Homepal

 

Buongiorno, Monica. Vorrei conoscerti meglio: partiamo dalla tua infanzia?
Sono figlia di un bancario e fin da piccola ho sempre sostenuto che il mondo della banca non mi sarebbe mai interessato. Nella mia testa c’era l’idea di fare l’insegnante, mi è sempre piaciuto il rapporto con gli studenti e poter condividere esperienza e competenze con i più giovani. Dopo il liceo scientifico, scelta sulla quale non ho mai avuto dubbi essendo appassionata di materie scientifiche - matematica e geometria in particolare - ho cambiato un po’ idea: decisi di indirizzarmi verso il mondo della finanza e mi orientai verso gli studi di Economia Aziendale o, in alternativa, di Ingegneria Gestionale. Tuttavia, ironia della sorte, con la mia prima opportunità professionale iniziai un percorso che mi portò poi a lavorare proprio con le banche, sia italiane che straniere. 

 

Dalla laurea ad un percorso di carriera molto importante senza soluzione di continuità: com’è andata?
Premesso che ai miei tempi durante gli studi universitari non vi era la possibilità di conoscere le aziende e quindi di avere un’idea di quali fossero le concrete opportunità offerte dal mercato, dopo aver letto testi e aver fatto una piccola esperienza lavorativa, fui affascinata dal mondo della consulenza strategica. Ebbi l’opportunità di essere assunta da una delle più importanti società internazionali in questo campo e lavorai duramente, ma con grande entusiasmo, impegno e dedizione, avendo come clienti i più grandi gruppi bancari italiani e internazionali. Del mondo bancario peraltro ho fatto parte per anni, tenuto conto che sono stata nel CDA di una delle banche nazionali più importanti.

 

Essere donna in una realtà multinazionale in ambito strategico: difficile?
Sicuramente difficile, ma grazie alla mia determinazione sono riuscita a raggiungere gli obiettivi che mi ero prefissata. Sono stata la prima donna ad essere nominata partner per l’Italia e per il sud Europa della società in cui lavoravo; non so se sono stata la più brava, ma certamente la più tenace e resistente: direi che me la sono conquistata. Arriva un momento nella vita di una persona in cui il desiderio di famiglia diventa impellente e ci si trova davanti a un bivio. Purtroppo, in certi contesti la disponibilità, oltre che la capacità ovviamente, è fondamentale.

 

Tu però ce l’hai fatta: so che hai anche una bambina…
Non è stato facile, ma io sono stata fortunata perché mio marito mi ha sempre sostenuto e appoggiato, senza mai mettermi nelle condizioni di scegliere e senza mai mettersi in competizione con me. Per poter gestire lavoro e famiglia occorre avere accanto una persona che ti sappia capire e rispettare. Inoltre, da quando è nata mia figlia, mio marito mi ha molto aiutato anche suddividendoci i ruoli.

 

Quando è nata la decisione di lasciare la consulenza e diventare imprenditrice?
Dopo tanti anni e dopo la nascita della bambina è un po’ cambiato l’aspetto valoriale. Sentivo che era arrivato il momento di cambiare e, pur essendomi arrivate diverse proposte anche dalle aziende che erano mie clienti, ero attratta da Homepal. Una nuova avventura che aveva il sapore della start-up: all’inizio c’ero solo io, ero il capo di me stessa, poi pian piano l’azienda è cresciuta fino ad arrivare ad oggi a circa una cinquantina di persone. La responsabilità ora è molto diversa, ma come imprenditore gestisco la società a mia immagine e somiglianza, se così si può dire, e inoltre sono io a definire le priorità, i tempi e gli obiettivi.
 

Mi racconti meglio come funziona Homepal e cosa la distingue dalle altre aziende del settore immobiliare?
Homepal è la prima agenzia immobiliare digitale in Italia, vera e propria pioniera del proptech (ovvero property + technology) nel nostro Paese. Fin dalla fondazione della società, nel 2014, il nostro obiettivo era trasferire il vantaggio della tecnologia al cliente, offrendo l’opportunità ai privati di gestire in totale sicurezza e con grande risparmio la vendita, l’acquisto e l’affitto di immobili residenziali. Attraverso il portale Homepal.it consentiamo infatti l’incontro diretto di domanda e offerta, offrendo servizi innovativi con cui i clienti possono gestire con consapevolezza e concretezza la ricerca di casa, arrivando a risparmiare fino al 75% rispetto alle agenzie tradizionali. Vogliamo digitalizzare l’intero processo di compravendita immobiliare e oggi siamo la prima agenzia digitale in Italia anche in termini di numeri, con 350mila utenti registrati attivi e 140mila inserzioni on line. Il successo che stiamo riscontrando dimostra che i clienti italiani sono ormai pronti al digitale, perfino in un settore tradizionale come quello immobiliare.
 

Adesso che sei dall’altra parte della barricata, come vedi il ruolo dell’imprenditrice?
Molti fanno fatica a interagire con le donne e ormai sono in grado di vederlo da lontano. Succedeva pure nella consulenza, anche se magari a livelli più elevati. Adesso che rappresento un brand meno conosciuto mi rendo conto che spesso vi è un po’ di diffidenza nei confronti delle donne, tuttavia l’importante è non irrigidirsi, ma guardare al risultato che si vuole ottenere. Personalmente, se capisco che il fatto di essere donna può costituire un ostacolo al business, preferisco presentarmi coi miei soci e colleghi: credo nel lavoro di squadra e nell’importanza di conseguire il bene finale per la società. Preferisco fare un passo indietro se serve, invece che essere l’unica protagonista.

 

Lockdown e famiglia.
Il primo lockdown è stato complicato perché mi sono trovata a gestire casa, famiglia e lavoro: non ero abituata e non è stato facile all’inizio. Devo dire però che mi reputo una persona introversa di natura e quindi non mi è pesato rimanere entro le mura domestiche. Ammetto invece questa seconda fase la sto soffrendo un po’ di più: è sempre assai impegnativo, anche se mi gratifica molto stare con Anna Sofia, mia figlia, per la quale avere i genitori vicino è una grandissima gioia. In ogni caso sento forte la responsabilità per le persone che lavorano in azienda e questa è una dimensione che prima non conoscevo.

 

Pandemia e mercato immobiliare: com’è la situazione?
Inutile nascondere che si tratta di un momento molto delicato e difficile, a cui un report del settore di qualche tempo fa ha dato una ulteriore spinta verso il basso annunciando previsioni catastrofiche, che per fortuna non rispondevano esattamente alla realtà. Naturalmente l’incertezza del periodo particolare che stiamo vivendo pesa e quindi la cautela è d’obbligo. Nonostante questo, stiamo riscontrando importanti segnali di ripresa: la gente continua a cercare casa e lo vediamo anche nei numeri sul nostro portale.
 

So che ti occupi di formazione aziendale per le giovani donne: di cosa si tratta esattamente?
Da diversi anni ho deciso di aiutare le donne nel loro percorso professionale grazie all’associazione Young Women Network (YWN), la prima associazione in Italia dedicata al networking, mentoring ed empowerment delle giovani donne. L’obiettivo è quello di valorizzare il ruolo delle donne nella società, sostenendole nel percorso di crescita personale e nella creazione di una rete per scambiare idee, esperienze e progettare percorsi comuni. Quando ho iniziato la mia carriera mi è mancato un modello di riferimento a cui ispirarmi, quindi oggi cerco di dare il mio contributo offrendo alle donne la possibilità di affiancarmi per un periodo di tempo, supportandole nei momenti chiave della loro carriera: a modo mio, in fondo, ho dato seguito al mio desiderio di insegnare…

 

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