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Maria Rosaria Terracciano: "Bisogna avere la possibilità di capire qual è il proprio talento"

Maria Rosaria Terracciano, Project Manager di Tgroup SpA, si racconta ai lettori di Tgcom24

Cresciuta respirando l'aria dell'azienda di famiglia, fondata dal padre, Maria Rosaria Terracciano oggi si occupa dello sviluppo di nuovi progetti e opportunità di business in Tgroup, leader nel settore dei trasporti e della logistica.

Maria Rosaria Terracciano, Project Manager di Tgroup SpA

Maria Rosaria, la tua è una storia di successo imprenditoriale familiare.
La nostra impresa è nata in un piccolo garage in un paesino della provincia di Napoli. Mio padre iniziò a fare i trasporti con il suo furgoncino e man mano la sua attività è cresciuta anche grazie ai sacrifici di tutta la famiglia e di mia madre in particolare, che lo ha sempre supportato, sostenuto ed aiutato in tutti questi anni seguendolo passo dopo passo: oggi Tgroup Spa rappresenta una solida e riconosciuta realtà nel settore dei trasporti e della logistica con oltre 36 filiali dislocate in tutta Italia, più di mille dipendenti e una sede centrale situata nell’interporto di Nola, a Napoli.
 
Mi racconti com’è andata?
Per me è una storia meravigliosa. Mio papà si era specializzato nel trasporto delle scarpe, in quanto dalle nostre parti vi è una solida tradizione manifatturiera nel settore delle calzature e dell’abbigliamento sartoriale. La tratta su cui effettuava i trasporti era quella Napoli – Roma e, appena possibile, col tempo a lui si sono affiancati i miei due fratelli maggiori, Giuseppe prima e Antonio poi. Sono cresciuta respirando l’aria della ditta che poi si è trasformata in un’azienda: mi ricordo della nostra casa che ha vissuto le trasformazioni di accogliere il primo ufficio in casa. Io da bambina, mi davo da fare per fotocopiare i documenti di trasporto, sentendomi già la responsabilità di far parte di questa impresa anche se con lo spirito gioioso ed entusiasta che ha sempre caratterizzato il clima della nostra famiglia.
 
Il tuo percorso professionale però non è iniziato in Tgroup.
Mi ha sempre affascinato il mondo del turismo e quindi, dopo aver studiato lingue, ho cominciato ad affacciarmi nel mondo del lavoro in realtà legate al mondo del travel. Quando sono entrata in Tgroup ho portato in azienda quello che avevo avuto modo di conoscere e sperimentare integrandolo nella mia attività. Attualmente, infatti, mi occupo di sviluppo dei progetti legati anche a nuovi clienti e opportunità di business.
 

Essere donna nel settore dei trasporti: difficile?
Effettivamente, quello del trasporto e della logistica è un mondo prevalentemente maschile dove, soprattutto all’inizio qualche anno fa, non è stato facile accreditarsi. Quando mi presentavo alle riunioni percepivo una certa sorpresa e anche un po’ di diffidenza, dovuti al fatto che ero donna, ma anche giovane e quindi ritenuta un po’ inesperta. Oggi le cose sono molto cambiate e la presenza femminile è decisamente maggiore e ben integrata. 
 
In Tgroup la “quota rosa” è molto ben rappresentata.
Abbiamo una rappresentanza davvero significativa di donne in azienda, non solo nei settori più legati all’attività di back office, ma anche in ruoli manageriali e strategici: penso alla nostra HR Manager, ma anche alla Direttrice del Controllo Operativo, tanto per fare qualche esempio.
 
Parliamo di equilibrio vita privata e vita professionale: la tua esperienza?
Ho due figli, Sofia, dodici anni, e Lorenzo, nove. Ammetto che gestire famiglia e lavoro non è stato facile, ma nemmeno impossibile. Si tratta di trovare prima di tutto un buon equilibrio personale su cui poi costruire un clima familiare disteso e sereno. Per quanto mi riguarda, la soddisfazione che mi dà il lavoro è fondamentale per avere la carica e l’energia giuste per gestire anche la famiglia: del resto, i miei bambini sono stati sempre coinvolti nell’attività di Tgroup, al punto che mi chiedono di spiegare loro cos’è il bilancio di sostenibilità!
 
A proposito: so che siete già al secondo bilancio di questo tipo.
Per noi la sostenibilità è un tema importantissimo sul quale stiamo lavorando con grande impegno. Abbiamo redatto uno strumento per misurare l’impatto sul territorio, controllare le emissioni di CO2 anche attraverso l’uso di veicoli elettrici nel centro città, aprire filiali e centri di smistamento in aree depresse, collocando pannelli fotovoltaici per lo sviluppo dell'energia utile al sostentamento dell'attività, inoltre altro tema è fondamentale è per noi il tessuto sociale, sempre più forti le partnership con istituti e università per coinvolgere e dare possibilità di lavoro ai giovani.
 
In Tgroup ormai siete alla terza generazione: una bella sfida.
Io, Giuseppe e Antonio andiamo molto d’accordo: abbiamo tre ruoli diversi e ci sentiamo costantemente per concordare attività e strategie. Adesso in azienda sono già entrati i figli dei miei fratelli ed è una grande soddisfazione sapere di poter contare anche sul loro supporto.
 
Un suggerimento alle ragazze che si affacciano nel mondo del lavoro?
E’ importante viaggiare, guardare il mondo da tutti i punti di vista per poi tornare e affrontare la sfida del cambiamento, avendo la possibilità di capire qual è il proprio talento e in che direzione si vuole andare. Personalmente, ho vissuto lo stare fuori dall’Italia come una palestra e mi ha aiutato ad avere vedute più ampie.
 
Qualcosa su di te: so che in cucina te la cavi piuttosto bene.
Amo cucinare, devo dire che mi piace molto. Tra i miei cavalli di battaglia, sicuramente gli spaghetti alle vongole: se voglio far felici i miei bambini, con questo piatto vado proprio sul sicuro.

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