Un po’ globetrotter un po’ rubacuori: sono le collezioni di Milano Moda Uomo per la prossima primavera estate 2018.
Un po’ globetrotter un po’ rubacuori: è l’immagine dell’uomo che sfila sulle passerelle di Milano Moda Uomo, con le collezioni per la prossima primavera estate 2018. Nel corso di questo intenso fine settimana di eventi, sono state presentate tra le altre le collezioni di Dolce & Gabbana, Emporio Armani, Prada e Versace.
L’uomo Prada ama i fumetti e sfila in una sala tutta tappezzata di immagini di paesaggi urbani desolati, treni in movimento, uomini soli, visti quasi solo di spalle, opera dell'illustratore belga Ollie Schrauwen e del visual artist taiwanese James Jean. Dalla sala questi disegni si trasferiscono sugli abiti, su camicie e pull, sui marsupi e sui cappotti. Miuccia Prada definisce la sua collezione "allegra e leggera", nonostante i contrasti che la animano. Da una parte i tessuti tecnici, come il nylon delle tute da lavoro, chiuse da fascette in velcro da ciclista urbano, dall'altra la presenza rassicurante dei cappotti di tweed. I fumetti portano un tocco di divertimento sulle camicie polo, sulle T-shirt di rete, sui marsupi portati sul dietro, tra colori accesi e tinte pastello. I pantaloni formali hanno i risvolti alti e la banda sull'interno.
L’uomo di Salvatore Ferragamo ha uno stile di vita tipico della Riviera, in quel tratto di costa che si stende tra Italia e Francia, proposto da icone di riferimento come Alain Delon e Marcello Mastroianni, in un’eleganza spensierata, con silhouette leggere e pratiche, tessuti ricercati, magliette fatte a mano. Le polo sono in spugna, indossate sotto giacche sfoderate in tessuti sartoriali.
La collezione Dirk Bikkembergs, disegnata da Lee Wood, si ispira all’architettura brutalista, con tagli precisi e forme semplici, tutto declinato nei toni del panna e nero, con appena qualche tocco di verde. Ci sono i parka e bluson, blazer doppio petto, pantaloni dritti con un grande risvolto sul fondo.
La sfilata di Versace è un omaggio al ricordo di Gianni Versace, del quale ricorrono tra poche settimane il ventesimo anniversario della scomparsa. La collezione ripropone il suo stile più puro, fresco, leggero, portabile. Le stampe tornano con forza: il blouson tecnico ha i disegni Balletto, il bomber trapuntato riporta la stampa Angelo, le camicie di seta sono riproposte in stile contemporaneo: due camicie tagliate e poi combinate insieme, o con stampa optical, da portare sopra gli shorts in seta nera. Il tradizionale logo Versace è presente in una versione rinnovata, ricamato a filo bianco sulle T-shirt dai toni pastello. Infine le linee gessate, riviste negli abiti dalle spalle importanti e nelle camicie con le righe.
Dolce e Gabbana portano in passerella i millennials: i due stilisti hanno fatto sfilare, invece dei modelli professionisti, giovani influencer e “figli di”. Stefano Gabbana spiega che "i millennials sono il futuro e i veri re di cuori" di oggi. Così calcano la passerella 106 ragazzi e le ragazze che indossano capi che paiono studiati su misura per loro. Dopo le prime uscite, con il classico completo e i capi più formali, arrivano colori strong come l’arancio e il celeste, quindi la maglia jacquard con i motivi di carte da gioco, il bomber con la scritta amore, il pantalone gessato con la banda rossa a contrasto, la camicia con tigri e fiori, i bermuda di seta e T-shirt con le paillettes. Le felpe hanno le scritte e il cappuccio, la borsa ha il manico hashtag, i pantaloni la fascia logo.
La collezione Emporio Armani dialoga invece con il Giappone di un tempo, come spiega la didascalia che fa da sfondo alla sfilata I modelli però indossano una collezione da samurai del terzo millennio. Ci sono le arti marziali, ci sono ragazzi virili anche quando indossano pantaloni con una sorta di gonnellino posteriore (che si può anche togliere grazie ai bottoni). Le giacche sono allacciate di sbieco, i blazer hanno fiori di pesco nei toni del blu e del nero, i bomber sono floreali o rosso lacca, Tanti i nuovi modelli di pantalone, dal bermuda lunga e ampio con elastico in vita a quello ricco con le pinces.