A tu per tu

Mariella Valentini: la vera bellezza è la voglia di vivere

La bella attrice ci racconta come la malattia (sconfitta) abbia cambiato il suo rapporto con lo specchio

28 Mag 2015 - 07:00

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Storica interprete di Palombella Rossa di Nanni Moreti e ora nelle sale dal 14 maggio con il film One more day del giovanissimo e talentuoso Andrea Preti, Mariella Valentini è una delle attrici più apprezzate e corteggiate dal nostro cinema. Una carriera di tutto rispetto e una vita non da meno, sospesa fra interpretazioni riuscitissime (tutte) e dolori superati (ottimamente).

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Mariella, se dico bellezza a cosa pensi?
A quella interiore. La bellezza fisica è effimera, passa, e serve solo come scudo.

Da ragazza com'era il tuo rapporto con lo specchio?
Di vero amore (ride.). Mi guardavo e facevo smorfie ogni due per tre.

A proposito, anche tu sostieni che recitare davanti allo specchio sia un errore?
Assolutamente sì, perché ti vizia e ti fa assumere atteggiamenti recitativi sbagliati. Anche riguardarsi in monitor non va bene, mai mettersi, come molte mie colleghe fanno, dietro al regista per rivedere le scene appena girate. Quando si recita bisogna lasciar andare se stessi e tutto il resto, senza alcuna aspettativa. Tutto ciò che verrà lo vorrà Dio.

Ecco, quanto la spiritualità può incidere sulle bellezza?
Moltissimo. La spiritualità dà una pace e una serenità interiori da far sì che bastino, senza alcun bisogno dell'approvazione degli altri.

Al cinema in passato hai detto sì al nudo. Lo rifaresti?
Sai, la vita è fatta di fasi e quando si è giovani il corpo può essere uno strumento di comunicazione. Oggi spogliarmi mi farebbe avere delle remore; lo farei solo se necessario alla storia e comunque in un film d'autore. Il corpo alla mia età non credo serva più come veicolo, penso si debba puntare sull'interiorità.

Tu hai vinto una malattia importante (un cancro al seno N.d.R.). Quanto ha modificato quel rapporto d'amore che avevi con lo specchio?
Ha cambiato molto il mio adagiarmi sull'approccio fisico con gli altri. In passato era talmente sicura del mio aspetto da instaurare rapporti superficiali e non entrare in vera relazione con gli altri. Chi ha un bell' aspetto spesso è prigioniero di se stesso, come se fosse innamorato di sé al punto da avere bisogno di essere adulato.

Posso chiederti come affronta la chemioterapia una donna bellissima che lavora con la propria immagine?
La prima volta che ho visto cadere a ciocche i miei capelli sono andata dalla parrucchiera e mi sono rasata completamente. Appena mi sono vista senza un capello sono andata a letto di filato e ho dormito per tre ore. Non ho retto l'impatto con la mia nuova immagine, mi sentivo un'aliena.

Poi hai fatto pace con la nuova te?
Sì, ma è stato un processo lento, che dura ancora. Il segreto è cambiare modello. Durante la malattia usavo la parrucca per lavoro; per quanto fosse scomoda, almeno nascondeva la mia verità malata, era un travestimento. Ma ho cercato nonostante tutto di coccolare quella Mariella nuova che vedevo nello specchio, anche se imperfetta. E sono riuscita comunque a volerle bene. La vera bellezza è nella luce degli occhi e nella voglia di vivere.

Cosa diresti a una donna che deve iniziare un percorso cosi?
Di avere fede in se stessa e nella propria divinità interiore. Noi siamo Dio, possiamo trarre da noi stessi la forza necessaria. Con la mente possiamo davvero regolare anche la nostra forza fisica, infondendoci luce, coraggio, e anche il potere della guarigione.

Una donna che apprezzi o hai apprezzato?
Giulia Lazzarini e, a suo tempo, Valeria Moriconi. È stata lei a formarmi, un modello di temperamento, di forza espressiva e spregiudicatezza intellettuale. E poi mi piace tantissimo Vera Farmiga, amo la sua pazzia recitativa e il suo imprevisto interpretativo, è davvero straordinaria.

Sulla Farmiga confermo alla grande, è pazzesca. Tu hai un must di bellezza?
Diciamo che è fondamentale detergere il viso e struccarsi la sera, io non sono mai andata a letto truccata. E poi incide moltissimo sull'aspetto fisico l'alimentazione. Io sono golosa e ho la tendenza a mangiare dolci, ma cerco di evitare il più possibile carne e latticini.

Make up ideale?
Più vado avanti con l'età meno mi piace essere truccata. Non devono comunque mai mancarmi il fondotinta e, avendo gli occhi versi, l'ombretto viola. E poi sono fissata con le labbra, uso tutti i giorni il gloss.

Rapporto con la chirurgia estetica?
Presa in minime dosi aiuta. Anni fa ho tolto le borse sotto gli occhi, adesso bisognerebbe ridare una guardatina (ride).

Prossimi progetti?
Intanto dal 14 maggio sono al cinema con One more day di Andrea Preti, un ragazzo di 26 anni alla sua opera prima come attore e regista. Mi è piaciuto molto lavorare con lui, è giovanissimo, ha cuore, talento, e sa cosa vuole dalla sua vita. E poi è riuscito a mettere insieme un gruppo di lavoro fresco, per nulla sovrastrutturato. Nel film interpreto la mamma di Andrea, una donna lacerata per la morte del marito e dai sensi di colpa nei confronti del figlio. E poi mi aspetta Normality, il cortometraggio con te.

Questa notizia è a tradimento! Dai dillo tu
Stiamo per presentare un corto basato su fatti realmente accaduti, scritto con la psicoterapeuta Maria Grazia Lo Russo. È un film indipendente davvero particolare, io interpreto tua madre, una donna simbioticamente legata al figlio al punto da non accettarne i disturbi psicotici. Nella colonna sonora ci sarà Grazia Di Michele e puntiamo al circuito dei festival. Sono contenta di aver fatto un ruolo diverso dai soliti, e di aver potuto esprimere la follia recitativa che mi appartiene. Forse in questo io e la Farmiga ci somigliamo davvero.

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