Barbara De Rossi: io bella più di prima dopo la malattia
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L’attrice, reduce dal successo di Amore criminale e al debutto con la “sua” Medea, si confida a tutto tondo
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Ad un concorso di bellezza "conquista” Alberto Lattuada, che la fa debuttare poi al cinema con Marcello Mastroianni e Virna Lisi. Consacra il suo talento (immenso) di attrice con "La piovra" accanto a Michele Placido. Interpreta, dividendosi fra piccolo e grande schermo, ruoli di forte impatto emotivo , come La storia spezzata. Sta per tornare dopo anni di assenza sul palcoscenico con una straordinaria Medea. Bellissima, sempre elegante e dolcissima, oggi a parlarmi di bellezza è Barbara De Rossi.
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Barbara, se dico bellezza qual è la prima immagine che ti viene in mente?
Un bimbo, credo che non ci sia niente di più bello di un bambino piccolo.
Posto che sei sempre indubbiamente splendida, com'è cambiata la tua bellezza oggi rispetto a ieri?
Ieri era più inconsapevole, meno costruita. Di sicuro poi facendo l'attrice e dovendo metterla al servizio anche del mio lavoro, ho dovuto sottolinearla e mantenerla.
In che modo?
Con un mare di sacrifici infiniti (ride). Faccio tantissimo sport, e poi sono appassionata di ballo e pattinaggio. Il movimento per me non è mai abbastanza.
Dalle passioni che mi hai citato direi che è quasi un pericolo farti partecipare ai talent tv (Ballando con le stelle e Notti sul ghiaccio N.d.R.), poi diventano tutti tuoi hobby…
(Ride) è vero, ma è nella mia indole affrontare le cose appassionandomene e dando il massimo.
Tu sei dimagrita moltissimo e il pubblico negli ultimi anni ha visto cambiare la tua forma fisica…
Ti confesso una cosa, io sono nata magra e lo sono stata sino a quarantatré anni. Poi a causa di un problema di salute ho dovuto assumere per sei anni il progesterone, che mi ha fatto prendere due taglie. Tutti pensavano avessi cominciato a mangiare, invece no. Comunque finita la cura sono tornata esattamente com'ero, e sicuramente lo sforzo di Ballando mi ha permesso di affinare maggiormente il fisico, che però è sempre stato quello.
Durante la malattia che percezione avevi di te?
Combattuta tra la salute e l'aspetto, anche perché ero ben consapevole che il progesterone mi avrebbe fatto prendere chili.
Che rapporto hai con la chirurgia estetica?
La chirurgia ti dà una grande possibilità, il problema sta nella misura. Io per esempio non ho mai fatto botox, anche perché per lavoro ho bisogno della mobilità del viso. Ti posso dire che faccio invece piccole iniezioni di vitamine e di acido ialuronico per nutrire la pelle, ma oltre a quelle non vado. Qualcuno che non conosce la mia faccia e la mia carriera a fondo ha detto “ah, ma la De Rossi si è rifatta!”. Andassero a vedere le mie foto di quando avevo trent'anni, le labbra sono da sempre così carnose e gli zigomi ancora al loro posto (ride)
C'è qualcosa di te che proprio non ti piace?
Ti posso dire senza presunzione che non c'è nulla (ride)
Se ti chiedessi il nome di una donna bellissima?
Se parliamo di donne molto belle ma anche molto brave allora dobbiamo andare all'estero, e penso a Charlize Teron.
Tu conduci con grande successo il programma Amore criminale, che amo molto per il tuo stile di conduzione. Cosa ti hanno insegnato le donne, dico purtroppo, protagoniste della trasmissione, e qual è la loro bellezza?
La loro bellezza è l'essere cadute per generosità e pulizia di sentimenti nelle mani di uomini senza scrupoli, è il candore con cui vivono i loro drammi. Si può vivere una storia sbagliata e non esserne consapevole, perché non vedi il marcio, non riesci a vederlo. Ecco, Amore criminale esiste perché vuole mostrare alle donne da cosa si traveste il marcio.
Immagino che essere al timone di un programma di servizio così forte abbia cambiato il tuo senso di responsabilità verso il pubblico…
Assolutamente, io mi sento fortemente responsabile, non solo nel raccontare ma anche nei confronti di quelle stesse persone che si affidano con fiducia alla trasmissione. Chi ha il coraggio di raccontare la propria storia, le famiglie che vengono a ricordare il dolore per la perdita di chi non c'è più ti impone di trattare questi argomenti con grande delicatezza e rispetto. Ed io nel tempo ho cercato di farlo trovando una mia strada.
Strada assolutamente misurata e di grande professionalità. Anche perché essendo anche io un attore so bene quanto sia alto il rischio di essere protagonisti di quello che si fa
In Amore criminale non voglio e non posso permettermi di essere protagonista. Devo limitarmi ad accompagnare il pubblico in un viaggio molto particolare, cercando di trasmettere le sensazioni e la pesantezza dei casi di puntata. Io esisto solo per questo e cerco di farlo nel migliore dei modi.
So che stai per tornare in teatro con la Medea di Jean Anouilh
Ho scelto un testo complesso, straziato, dilaniato, che nella storia di tutte le Medea rappresentate è stato portato in scena solo da Anna Magnani, cinquant'anni fa. Anouilh ha raccontato una donna, follemente innamorata di Giasone, usata, lasciata. È un personaggio molto dolente, che rappresenta lo strazio dell'abbandono rendendolo straordinariamente moderno.
Hai scelto tu Medea o lei ha scelto te?
L'ho scelta io. Francesco Branchetti è un regista davvero straordinario, mi propose tre testi ed io volli questo. Insieme stiamo facendo un lavoro bellissimo.
Quando partirà la tournee?
Il 9 luglio, dal Teatro Romano di Ostia Antica. Faremo una ventina di date fra luglio e agosto, e poi da metà gennaio saremo in tutta Italia per quattro mesi.
Un ritorno importante, il tuo al teatro. E ne sono davvero felice, perché sei una delle attrici per cui più possiamo essere orgogliosi
Grazie davvero. Ritorno sul palco dopo tanti anni, avevo deciso di sospendere per crescere mia figlia. Volevo essere presente con lei, crescerla davvero. E oggi ci rimetto piede con un testo sicuramente importante e impegnativo, ma ce la sto mettendo tutta.