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Coppia: piccola guida al litigio "giusto"

C'è un modo di confrontarsi con il partner in cui far valere la propria posizione in modo costruttivo e senza far male al rapporto

Coppia: piccola guida al litigio
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Succede a tutti, anche alle coppie più navigate e di lunga durata: il litigio, il battibecco, lo scontro sono realtà frequentissime, al punto che è addirittura la loro assenza a essere considerata un segnale di allarme nella salute di un rapporto a due. L'importante è imparare a confrontarsi in modo civile e costruttivo, con l'obiettivo di arrivare alla soluzione di un problema piuttosto che voler prevalere sull'altro.

Ecco allora un piccolo vademecum pratico per imparare a litigare in modo... equo e solidale.

1 – CONTA FINO A 10 – Prima di partire all'attacco, fermati un istante a riflettere: qual è il comportamento che contesti al tuo lui, o quali parole ti hanno fatta arrabbiare? Metti a fuoco il problema e contestagli solo quello: hai più probabilità di tirare l'acqua al tuo mulino.

2 – FAI UNA PROVA – Per esprimerti con più chiarezza e aiutarti a mantenere la calma, prima di affrontare il partner esponi a te stessa il motivo dello scontro come se la stessi spiegando a un amico: metterti nei panni tuoi e dell'altro ti aiuterà a trovare nuovi punti di vista. Una volta di fronte al partner avrai le idee più chiare.

3 – USA BENE IL TUO CORPO – Quando cominci a parlare, stai ferma (restando in piedi o seduta) e guardalo dritto negli occhi. L'importante è rivolgere il corpo verso il partner e cercare un confronto diretto. Non agitarti in giro per la stanza, tanto meno non lanciare oggetti a terra o contro di lui, e non alzare troppo la voce. Il fatto che sei molto arrabbiata si capirà ugualmente, senza possibilità di equivoco.

4 - LASCIA STARE IL PASSATO – Anche se succede nella maggior parte dei litigi, cerca di non evocare fatti e comportamenti accaduti in precedenza, magari ricordando fatti che vecchi di decenni. Oltre che sbagliato è anche inutile: servirà solo a far montare la tua collera… e la sua.

5 - SCEGLI LE PAROLE – Se ritieni che lui ti abbia fatto un torto, è sacrosanto cercare il chiarimento: ingoiare i rospi serve solo a fare esplodere la collera in seguito, spesso in modo incontrollato. Impara però a scegliere con cura le parole che usi per spiegarti e a esprimere quello che non va nel momento in cui percepisci il fastidio… o subito dopo.

6 – LE SFIDE NON SERVONO - Gli atteggiamenti di sfida e di sarcasmo possono essere distruttivi e poco efficaci nell'arrivare a una soluzione del problema. Si comincia con una parola o con un cenno e si finisce per ferirsi davvero, spesso in modo gratuito o sproporzionato alla situazione.

7 – GIOCA DI ANTICIPO – Prevenire è sempre meglio che curare, anche quando si tratta di una lite. Meglio cercare un confronto sereno e franco su quello che non va prima di arrivare al punto di esasperazione. Ancora una volta la franchezza è la carta migliore: vai dritta al punto, senza giri di parole, ma senza astio e senza la volontà di ferire l'altro.

8 - GLI ALTRI – Fare confronti è sempre un po' avvilente: se nomini altre persone fallo con cautela e solo per offrire un esempio pratico, senza esprimere giudizi. Sentirsi paragonare ad altri, specie se sono proposti come modelli ideali, è frustrante e serve solo ad alzare il tono dello scontro. Gli ex? Da dimenticare all'istante.

9 – ALLUSIONI VIETATE – Per quanto siano velate (o soprattutto in questo caso), le allusioni sono il modo migliore per far montare qualcuno in collera. Meglio parlar chiaro, senza aspettare che l'altro indovini quello che vogliamo. Se aspettiamo che lui “ci arrivi da solo” potrebbe passare un bel po'. Sicura che ne valga la pena?

10 – NON ACCUSARE – I principi della comunicazione costruttiva ci insegnano che uno degli errori più di frequenti è impostare una discussione come un'accusa all'altro. Meglio formulare il discorso in questo modo: “quando è successo questo, io mi sono sentita… “ Questo cambio di prospettiva non è banale: significa puntare l'attenzione su se stessi, senza aspettarsi una soluzione dall'altro. Infine, a confronto concluso, interroga te stessa: fra una settimana, sarai ancora arrabbiata con il tuo lui per la ragione che vi ha fatti litigare? Se la risposta è “probabilmente no”, tanto vale non esserlo neanche adesso e fare subito la pace.