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Coppia: non è detto che la diversità possa essere un problema

Cʼè chi sostiene che gli opposti si attraggano e chi teme che gusti e abitudini differenti portino alla rottura: forse la ricetta giusta non esiste

Coppia: non è detto che la diversità possa essere un problema - foto 1
istockphoto

Uomini e donne sono diversi, su questo non v'è dubbio alcuno. Tuttavia, quando le divergenze sembrano insormontabili e gli obiettivi sono distanti anni luce, qualche preoccupazione sul futuro della coppia è legittimo.

Se da un lato l'eccessiva sintonia può essere dannosa per la routine e la noia che porta con sè, dall'altro modi di vedere la vita troppo diversi tra loro diventano la miccia per discussioni interminabili e liti estenuanti. Ecco allora cosa può essere superato per conservare una relazione armoniosa e cosa invece deve farci suonare il campanello d'allarme prima che sia troppo tardi.

Destra, sinistra o centro: ci sono alcuni argomenti che fatalmente ci possono vedere contrapposti senza per questo dover deporre per una rottura senza rimedio. Le idee politiche, per esempio: non solo sono un argomento che non può, né deve, portare a liti o peggio, ma al contrario visioni diverse possono diventare argomento di discussione spesso anche costruttiva. Lo stesso si può dire per la religione, dove la tolleranza è sinonimo di civiltà, o per l'alimentazione, perché se uno ama la carne al sangue e l'altro invece è vegano convinto, la cucina diventa un melting pot tutto da scoprire. Trovare la quadra si può, non è difficile.

Il giorno più bello: decisamente più delicato il tema matrimonio: noi femminucce sogniamo l'abito bianco e una cerimonia memorabile, con annessi fiori e lanci copiosi di riso, mentre lui teme le nozze come la peste, timoroso com'è che la routine possa far svanire la magia dello stare insieme per scelta. La divergenza non deve essere un ostacolo alla relazione, purché si chiarisca bene quali sono le reciproche aspettative in termini di famiglia e anche di figli. Oggi il famoso "pezzo di carta" non è più così necessario e non è nemmeno la garanzia di un amore "finché morte non ci separi": dunque, facciamocene una ragione, si può stare bene anche convivendo... al massimo facciamo presente al nostro partner che un bell'anello al nostro anulare ci starebbe proprio bene: un pegno d'amore che ha ancora il suo bel perché.

Se il dovere chiama: può capitare, soprattutto adesso che la globalizzazione è un dato di fatto, che uno dei due partner riceva un'offerta di lavoro importante, ben remunerata e di maggior prestigio. Rinunciare parrebbe impossibile, ma c'è un ma: il nuovo impiego è molto distante dall'abitazione. Questo mette in discussione gli equilibri della coppia, perché chi ha ricevuto la proposta si sente molto gratificato, ha un picco di autostima e difficilmente rinuncerà, mentre l'altro ovviamente è contrariato per la paura del cambiamento, non solo relativo alla vita di tutti i giorni, ma anche rispetto agli equilibri di coppia. In questo caso occorre che il rapporto sia molto solido, perché la distanza allontana e a maggior ragione ambienti nuovi e colleghi nuovi possono ingenerare curiosità, anche sentimentale. Ovviamente il lavoro è una priorità, ma i patti debbono essere molto chiari: quali sono le nostre aspettative? La carriera viene prima di tutto o gli affetti sono quello a cui teniamo maggiormente?

Voglia di culla: ci sono, infine, una serie di temi importanti che riguardano il rapporto di coppia che vuole essere di lunga durata e sui quali l'accordo deve essere totale, pena la rottura senza via di uscita. Il primo, e forse più importante per noi donne, riguarda l'allargamento della famiglia: i figli sono un argomento fondamentale, soprattutto per chi è giovane e pensa a un futuro insieme tutto da costruire. Rinunciare alla genitorialità per amore del partner può diventare una bomba a orologeria, pronta a scoppiare quando ormai potrebbe essere troppo tardi per costruirsi quel nucleo familiare a cui abbiamo dovuto rinunciare. Se su questo punto non vi è accordo, meglio non tergiversare: per quanto sofferta, una decisione si impone.

Radici troppo forti: anche il legame viscerale con la famiglia di origine alla lunga può essere devastante per l'equilibrio di coppia. Non è questione di essere mammoni, ma di capire che a un certo punto della nostra vita gli equilibri cambiano: noi diventiamo adulti e la nostra famiglia diventa quella che stiamo formando, senza per questo essere meno affezionati ai nostri genitori o dimenticare chi siamo stati e da dove veniamo. Quando le ingerenze di suoceri e parenti diventano insopportabili, le liti sono inevitabili e spesso il clima diventa opprimente. Non bisogna essere messi nelle condizioni di dover scegliere "o me, o loro"": in fin dei conti, la serenità è un'esigenza importante per la qualità della nostra vita e la buona salute fisica e mentale. Ubi maior...