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Dieta flexitariana: scopri che cos'è e come funziona

Ideale per chi è sensibile al tema della sostenibilità ambientale ma non vuole rinunciare completamente alle proteine animali

Dieta flexitariana: scopri che cos'è e come funziona - foto 1
istockphoto

Anche se è nota e utilizzata già da qualche anno, negli ultimi tempi sta diventando molto trendy: la dieta flexitariana è adottata da numerose Celeb che dichiarano di aver rivoluzionato in questo modo il loro stile alimentare. Come dice il suo stesso nome, è un modo flessibile di alimentarsi: trae i concetti di fondo dalle diete vegetariane, ma concede spazio anche ad un consumo contenuto e oculato di proteine animali, nell'ottica della sostenibilità per il nostro fisico e per il Pianeta.

Applicata correttamente può essere utile anche per perdere qualche chilo di peso.

IL NOME – Come si può intuire facilmente, il termine “flexitariano” o “flexitarian” deriva dall'unione delle parole flexibile (flessibile) e vegetarian (vegetariano). In pratica è una dieta vegetariana, ma non troppo: non viene condannato il consumo di carne, ma il suo abuso, e le ragioni della predilezioni per gli alimenti vegetali non è legata tanto a motivi etici quando a ragioni salutistiche. Il consumo di carne è ammesso, quindi, ma in quantità ridotte e con un accurato controllo sulla sua qualità. La dieta è stata creata dalla dietista statunitense Dawn Jackson Blatner, la quale nel 2008 ha pubblicato il suo metodo in un libro, "The Flexitarian Diet" (editore McGraw-Hill). Negli ultimi tempi ha riscosso un crescente successo, tanto da essere seguita da numerosi VIP, tra cui Emma Thompson, Cameron Diaz e Gwyneth Paltrow, per citarne solo alcuni.

LA FILOSOFIA DELLA DIETA –La dottoressa Blatner ricorda che numerosi studi hanno dimostrato che chi segue un'alimentazione vegetariana vive in media 3,6 anni in più e pesa il 15% in meno rispetto a chi mangia carne. Tuttavia, per approfittare dei benefici dell'alimentazione vegetariana non occorre rinunciare completamente alle proteine animali, ma è sufficiente ridurne i quantitativi e prestare invece la massima attenzione alla qualità di quello che si mangia, privilegiando il più possibile i prodotti bio e a chilometro zero.

PER PERDERE PESO - Per dimagrire occorre calcolare un introito calorico di 1500 kcal al giorno, suddivise in questo modo: 300 a colazione, 400 a pranzo, 150 per ogni spuntino e 500 a cena. Rinunciando agli spuntini si può scendere a 1200 calorie, oppure si può arrivare a 1800 raddoppiando la colazione. La verdura fresca e la frutta sono al centro dei pasti di ogni giorno: privilegiare cibi di questo tipo significa anche diminuire la quota di prodotti da forno e dei carboidrati in generale (come pasta e riso). Sì ai cereali integrali, ai semi oleosi e ai legumi. Blatner suggerisce di limitare il consumo di carne in modo progressivo: i “principianti” dovrebbero astenersi due giorni a settimana e non superare il limite massimo settimanale di 700 g di carne; gli “avanzati” tre o quattro giorni senza carne e fino a 500 grammi a settimana; gli “esperti” possono stare senza carne cinque giorni a settimana e limitarsi a 250 g a settimana. Non ci sono limiti per il pesce, il cui consumo, al contrario, è incoraggiato.
La dieta si segue per un periodo di due settimane e dovrebbe far perdere tre-quattro chili di peso. Si può trasformare in uno stile alimentare da seguire d'abitudine modulando l'apporto calorico, ma mantenendo le proporzioni: i vegetali forniscono il 40% del fabbisogno, un altro 40% è ripartito tra cereali integrali da un lato e legumi e semi oleosi dall'altro, mentre il restante 20% può venire dagli alimenti di origine animale.

I LATI POSITIVI – La flexitarian diet può essere considerato un regime vegetariano che consente un uso occasionale di carne, uova, pollame e pesce. E' meno restrittivo e quindi impone meno rinunce rispetto a una dieta vegetariana classica, e offre un regime alimentare più completo perché non esclude del tutto le proteine animali e non comporta il rischio di carena di vitamine (in particolare la D e la B12) e di altri nutrienti indispensabili al nostro organismo. Il consumo ridotto di carne, inoltre, offre il beneficio di mantenere un migliore controllo di colesterolo, trigliceridi e pressione sanguigna, a tutto vantaggio del nostro sistema cardio-circolatorio. Il maggiore consumo di frutta, fresca e secca, e verdura favorisce la bellezza e l'elasticità della pelle e la salute di capelli e unghie.

SOSTENIBILITA'– Un minore consumo di carne ha un impatto positivo sulla salute del nostro Pianeta ed è una scelta di consapevolezza e sostenibilità. E, visto che la carne è una della voci che esano di più sul bilancio della nostra spesa, anche il portafoglio ringrazierà.